Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
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mamma mia, e pensare che ha addentato solo la
prima mela...


Sono rimasta estasiata dall'illustrazione di Kimo.....
Non vedo l'ora che cominci a mordere le altre mele....grande Kimo....così ci piaci 8)

Sono nel laboratorio, all'università, e ho dovuto fare un sforzo non indifferente per trattenere una - o chissà quante, poi - lacrima gravida d'emozione. Ma il sorriso.. quello no, non lo nascondo. Sensazionale. Grazie kimo..

Kimo complimenti davvero.

....visto ke non è vero ke non interessa a nessuno??

Un abbraccio.

Nora

Non ringraziarmi...non me lo merito.
E' il mio perverso egoismo a spedirti i cd di Mango appena sfornati, così posso gustarmi il pane caldo e fumante che sai farmi assaporare, mescolando candida farina e lievito di vita.
Avevo più fretta di sempre a raggiungerti di Mango: sapevo che ti avrebbe silurato stavolta.

Grazie per aver scartato il mio pacco e il tuo cuore.

Trilly

AI TUOI SOGNI è un pugno al petto, è una lacrima strappata da una manica e sperperata su una guancia, è un corridoio vuoto di passi riempito di sbarre e suoni, è una parola con troppo inchiostro, è una bocca secca aperta senza voce.

L’interpretazione di Mango è grido e graffio e, proprio perché il testo non è suo, riluce di vita speciale, di luce truce che scuce le solidità. Disarma fotocopiandoci in un humus altrimenti impercorribile.
Mi ricorda i grandi interpreti impegnati americani di un tempo, quelle tracy chapman doloranti e spilli d’ago che ti entrano nei pori della pelle, segnando paesaggi inusuali che diventano di vita quotidiana.

Qui un Sofri di cui tutti parlano, chiuso in gabbia e solo.
Diventa un recluso come tanti. Come le mamme che non possono tenere un bambino, come quegli amori che non sanno tenersi l’amato, come quegli iracheni che salutano in americano, quelle suore che non hanno mai partorito, quelle nonne che non escono più di casa.
Come quelli che all’infinito si moltiplicano e nell’infinito chiedono ai sogni di qualcun altro di volare.

Come me… che consegno i miei sogni ai sogni miei. Infinitamente.

È forte il senso di costretta solitudo nelle note della chitarra folk, di disperazione nei confronti di una nazione giustiziera ed imperturbabile che corre e va incurante, di sconfitta di quegli ideali che l’hanno costretto a vivere nella tela della sua vita che lui stesso si è dipinto intorno, di fede che risplende in una candela di nicchia.

Questa canzone è speciale perché spoglia l’uomo dal mondo che gli appartiene e ce lo consegna essenziale nei suoi bisogni, scarno nei suoi voglio…………..
E ciò che vorrebbe è un sole (Dio, quanto lo chiede!!!), le scale e l’amore per un amore.

Piange la voce di mango che diventa anch’egli recluso. Diventa somalo. Diventa me ed è sogno che chiede di volare.

Toccante!


Ps: Pensate per un attimo alla preghiera:
“ai tuoi sogni chiedi di farmi restare qui con te /
ai tuoi sogni chiedi di farmi volare via con te”.
Il sogno è l’appartenenza all’io più inconscio ed intimo che uno ha. Sognare è privo di volontà. Essere parte dei sogni di un altro è essere parte dell’altro, di sangue e di secoli.

kimocomment

Signori...questo e' Kimo...semplicemente un grande della parola!
Vai Kimo...continua cosi'...aspettiamo altri commenti su questo albero delle fate da cui non riusciamo ancora a riprenderci.
Io mi sento completamente anestesizzato da quando ho questo cd tra le mani!!!! Ora come ora posso dire che e' il piu' bel disco che Mango abbia mai realizzato in tutta la sua carriera, il capolavoro che aspettavamo tutti!!!

E' vero...questa canzone e' proprio toccante e graffia al cuore. Secondo me il momento di poesia piu' alto in questa canzone' e' in questa frase

"tra queste mura che ho dipinto
del ricordo che ho di te"

Un recluso non ha altro da fare che questo...dipingere i muri con le lacrime dei suoi ricordi!!! Troppo bella questa canzone!

Tommaso

P.S. Ciao Kimo...aspetto tuoi commenti sulle altre perle di questo disco, in primo luogo Passo flamenco, L'albero delle fate e La saggezza e il pane!

beato Kimo che riesce a commentare così,
ma come dici tu Tommaso il cuore con questo capolavoro,almeno a me,mi ha lasciato e mi lascia a ogni ascolto tanta di quella magia che non riesce a districarsi è come il gomitolo di lana dopo che il gatto ha giocato,non riesco a dipanare il filo è trovare l'inizio e la fine............
è sorprendente che qualcuno riesca,con l'abilità di parola e di lettura alle proprie emozioni,riuscire a commentare e trovare quel filo........

antonella

Kimo, concordo con te su tutto.

Sarà perchè ti voglio bene?

.......sarà anche perchè è cosi, Max??

Intendevo dire che Kimo ha usato parole che hanno espresso pienamente il mio modo di "sentire" questi pezzi.

si, ho capito Max!!

Kimo, come ti ha detto Nora69, anch'io ti dico...........visto che non è vero che non interessava a nessuno???

Finalmente anche tu stai ascoltando questa magica meraviglia di Mango.

Lorenza.

Kimo, SEI UN GRANDE!
E aspetto anch'io di leggere qualche tuo altro commento a qualche altro brano del CD.
Con la tua dialettica sai sviscerare quello che che penso anch'io ma non so dire... :oops:
Buon ascolto!
occhidolci

E TI AMO Più DI ME è una storia nuova delle mille e una notte. La musica mi appartiene ed è forma che vedo ridisegnarsi nei miei giorni. Un tocco di oriente da favola, di tramonti tra le palme, di stoffe pregiate e veli al vento. La canzone è un raccontare a forma di matrioska intessuto ed intrecciato ad un amare e ad un mancare forte. Deciso. Nostalgico.

Io lì, disteso, mi parlo di te, soddisfatto, raccontandomi l’amore che vivo per te. Tu che sei nido nudo, sei sabato, sei destino aperto ed io che ti amo fino ad essere te. Più di me.

Ma poi….l’assenza.

La ninna nanna perfetta e dolce di una descrizione d’amore si rompe con un ritmo andante che incalza e ci porta a galoppo nei deserti della solitudine…dell’amore solitario …
L’amore non è bene senza labbra tue su me, io non esisto se tu non ci sei, le mie parole non hanno senso senza la tua voce, la mia gloria è vana se non ci sei, non son santo senza la tua beatitudine.

Secco di vita supplico la tua pioggia a bagnarmi e a resuscitarmi. (Oh mio Dio, quel violino!)

È un 'mediterraneo' da brivido questa canzone, è un sussurro di un amore che vive ed esiste e che diventa bisogno gridato, un bisogno carnale, di sopracciglia che pretendono mani e schiene che hanno il sapore di vita.
È un ti amo più di me già noto ma rinnovato. Come una duna spostata nottetempo dal vento, una posizione del kamasutra senza illustrazione.

La musica è strepitosa. Un cerchio perfetto.
Vorrei che qualcuno me la cantasse.
Ed invece sono io a cantarla alle dune. E me le sposto da solo, di notte, mentre il vento dorme e il sole si ridisegna una nuova alba intorno.
Anche qui non è mai stucchevole, né la musica né le parole. Mai ripetitivo né dejà vu!
Mi complimento per questo grande lavoro! Questo è il Mango che io amo ascoltare.


Ps: Peccato che il dondolare di musica orientale iniziale sia soltanto accennato…come in mille male penzieri… sarebbe bello provarsi in un gioco più completo di sonorità lontane. Sarò mica costretto a portarti in Africa per convincerti a farlo?

kimolaurenced’arabia
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