Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
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E’ curioso come si può ascoltare tante volte un brano e trovare ad ogni ascolto sfumature che non avevi colto. Mi rendo sempre più conto che una canzone cresce con te, con le tue esperienze di vita quotidiana. Con una definizione affermerei che è flessibile, poliedrica perché pura sorgente del cuore.
In questo periodo così frenetico, mi soffermo sulle distanze che non riesco ad accorciare “con un salto verso l’alto” e allora mi immergo per trovare conforto nelle acque chiare.
Non ho mai creduto che le canzoni di Pino fossero portatrici di verità, le considero delle isole incontaminate dove il cuore può trovare la sua boccata d’ossigeno, dove ci sono tanti input per approfondire l’immensità del nostro mondo interiore, dov’è la fretta è una perfetta sconosciuta.
Mi sento una cercatrice d’oro e trovo nelle canzoni quello che il mondo fuori non mi trasmette, quello che è impossibile trovare nell’aridità del clima del mondo.

Sotto un cielo che si staglia
Nudo su di noi.

Riflettevo su “nudo” e mi ripeto nudo perché ci sentiamo privi di sentimenti, spogli di quel rivestimento incorporeo che ci fa avvicinare al cielo, che irrompe, invece, sempre, con la sua purezza a ricordarci quanto sia vicino. Lo vediamo nudo perché guardiamo ciò che riflettiamo sulla base della nostra interiorità. Mi spiego meglio: se siamo aridi di sentimenti, di conseguenza, non possiamo riflettere la purezza del cielo e allora lo percepiamo nudo. Vediamo ciò che siamo dentro. Percependolo nudo, stabiliamo una distanza con la nostra intimità, quando invece il cielo è dentro di noi, vicino ma per lo più lontano ben più della più alta stella dell’azzurro cupo del firmamento.
A volte sorrido quando le persone passano tutta la vita a cercare chissà che verità nascoste! Cercano il senso delle cose nei manuali sociologici, nei grandi phanteon della cultura. La mia non vuole essere una polemica, ma credo che la cultura non possa svilupparsi all’infinito, non essendo un fine in sé.
Credo, invece, che le risposte siano dentro di noi: le potremmo attingere da quel pozzo che conserva intatta la memoria (anzi le memorie!): l’anima, la nostra passeggera unica (solo per il momento?!!).
Lei è incutosdita, libera che lascia solo una piccola scia quando si tinge di istinto, quando brama per farsi conoscere per mezzo dell’istinto. Libera perché oggi, in questa vita è nostra ospite, è la passeggera privilegiata del nostro corpo, è l’incorporeità che ha noleggiato il nostro corpo, ciò che sposa il nostro corpo.

“Il sentimento a volte è un muro” quando l’amore non è indirizzato verso un fine d’amore e, allora, ritorna indietro dopo che ha sbattuto contro sé stesso. Con i sentimenti tutto ci ritorna indietro. Questo mi fa pensare all’importanza della forza che utilizziamo nel tendere l’arco e alla direzione nella quale scagliamo la freccia…..

Sono sempre più convinta che sia meglio lasciare all’anima il compito di “dire quel che sarà”, di cercare la sua passeggera unica, il suo incastro perfetto, circondandosi dei suoi simili sebbene a volte lontani.

Licia

Davvero notevole (sono rimasto colpito :shock: ) questo tuo topic su Intime distanze, una canzone molto intensa e, come dici tu, che dà ossigeno ai polmoni a volte intasati (e non solo dalle polveri sottili delle nostre città! :wink: ).
Voglio solo fare una breve aggiunta, riguardante il passo che dice:

Da soli soli ognuno per sè
liberi ma di che

Mi sembra bello il dire che la solitudine non va d'accordo con la libertà: anzi da soli aumenta soltanto la paura. La vera libertà comincia quando si può dire

ora che tu sei con me
e amore, amore, amor sarà.

Ciao Licia.

d.Max
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