Piano piano, in questo capitolo del forum, ogni canzone dell'ultimo album sta avendo il suo topic. Questo è il segno che davvero ogni pezzo di questo favoloso CD è degno di essere sottolineato.
Quello di cui qui voglio parlare però non è una canzone ma alcuni collegamenti fra i testi che forse ci fanno scoprire un punto di vista, una prospettiva da cui Mango guarda certe cose e vuole che chi lo segue le guardi.
Il collegamento che voglio fare è fra il passaggio che ritengo più bello di Disincanto e una frase del Fiore del mondo:
io di te
non mi stancherei mai,
anche se foresta nera
tutta ti attraverserei
e
m'innamorai
del silenzio ch'è in te.
La foresta nera da attraversare (simile al "mare calmissimo" dell'omonima canzone dell'album INSEGUENDO L'AQUILA, quel mare "dentro me io l'ho attraversato con te") mi sembra che porti alla mente l'immagine dell'amore come cammino da ciò che è noto verso ciò che è ignoto. Il nero qui non appare come elemento negativo (non è certo la selva oscura di Dante: scusate la citazione!), ma come quell'intricata oscurità che non dà stanchezza ma ancora più desiderio di cercare. La ricerca della persona amata come mistero, da conoscere e da accogliere al di là del visibile e del dicibile, ritorna appunto nell'altra frase: "M'innamorai del silenzio ch'è in te". Non a caso il verbo è al passato: sembra che già al primo sguardo, al primo incontro, uno abbia già "indovinato" tutta la bellezza che l'altra persona porta dentro sè e riuscirà a suscitare in chi se ne innamora. Quando tutte le parole saranno dette; quando ci saremo raccontati la mia storia e la tua storia al punto che ormai conosciamo il passato l'uno dell'altra e davanti abbiamo solo un futuro insieme; quando l'altra persona sarà quella luce dello sguardo che ben conosco, quel profumo che distinguerei fra mille, quella voce che il mio orecchio riesce a percepire in mezzo alla folla, allora non potremo ancora dire che ci conosciamo del tutto. Allora rimane ancora da attraversare insieme il mare del silenzio.
Mi sembra di cogliere in tutto questo una profondità molto densa, che allude al fatto che per quanto si possa tentare di comprendere e di amare una persona non si potrà mai smettere di desiderarla.
E come dice ancora un'altra canzone
il desiderio è un dono.
d.Max
Quello di cui qui voglio parlare però non è una canzone ma alcuni collegamenti fra i testi che forse ci fanno scoprire un punto di vista, una prospettiva da cui Mango guarda certe cose e vuole che chi lo segue le guardi.
Il collegamento che voglio fare è fra il passaggio che ritengo più bello di Disincanto e una frase del Fiore del mondo:
io di te
non mi stancherei mai,
anche se foresta nera
tutta ti attraverserei
e
m'innamorai
del silenzio ch'è in te.
La foresta nera da attraversare (simile al "mare calmissimo" dell'omonima canzone dell'album INSEGUENDO L'AQUILA, quel mare "dentro me io l'ho attraversato con te") mi sembra che porti alla mente l'immagine dell'amore come cammino da ciò che è noto verso ciò che è ignoto. Il nero qui non appare come elemento negativo (non è certo la selva oscura di Dante: scusate la citazione!), ma come quell'intricata oscurità che non dà stanchezza ma ancora più desiderio di cercare. La ricerca della persona amata come mistero, da conoscere e da accogliere al di là del visibile e del dicibile, ritorna appunto nell'altra frase: "M'innamorai del silenzio ch'è in te". Non a caso il verbo è al passato: sembra che già al primo sguardo, al primo incontro, uno abbia già "indovinato" tutta la bellezza che l'altra persona porta dentro sè e riuscirà a suscitare in chi se ne innamora. Quando tutte le parole saranno dette; quando ci saremo raccontati la mia storia e la tua storia al punto che ormai conosciamo il passato l'uno dell'altra e davanti abbiamo solo un futuro insieme; quando l'altra persona sarà quella luce dello sguardo che ben conosco, quel profumo che distinguerei fra mille, quella voce che il mio orecchio riesce a percepire in mezzo alla folla, allora non potremo ancora dire che ci conosciamo del tutto. Allora rimane ancora da attraversare insieme il mare del silenzio.
Mi sembra di cogliere in tutto questo una profondità molto densa, che allude al fatto che per quanto si possa tentare di comprendere e di amare una persona non si potrà mai smettere di desiderarla.
E come dice ancora un'altra canzone
il desiderio è un dono.
d.Max