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d.Max » lun apr 03, 2006 1:39 pm
Il cammino, interminabile, è destino per ognuno di noi. Non perchè la verità sia molteplice, ma perchè essa è inesauribile e ciò che noi possiamo fare è dare la nostra interpretazione, la nostra personale prospettiva su di essa. E' tale prospettiva è tanto rivelativa della verità, senza però mai esaurirla in sè, tanto è espressiva della persona stessa: la verità nella misura in cui viene rivelata dalla persona, è anche rivelazione della persona a se stessa.
Per questo il cammino è interminabile: perchè ciò che fino a un certo punto poteva essere una forma plausibile della verità, in seguito, a motivo di uno spunto nuovo, retrocede a valore di ipotesi e s'impone una nuova immagine, una nuova interpretazione. L'autore della propria prospettiva è sempre in cammino, coinvolto in esso, poichè ad ogni nuovo passo decide anche di se stesso, della sua vita: altrimenti non sarebbe autore ma mistificatore. C'è una profonda responsabilità nel destino d'autore: è responsabilità di fronte all'essere, responsabilità di fronte agli altri, responsabilità di fronte a se stesso. E questo perchè nessun cammino d'autore esaurisce senza residuo tutta la verità dell'essere (altrimenti, a un certo punto, se qualcuno dicesse la Parola definitiva, la storia dovrebbe concludersi lì!), ma, nello stesso tempo, il cammino personale, con tutti i suoi condizionamenti e limiti, rimane l'unica via d'accesso alla verità; un vero e proprio trampolino di lancio nel mistero dell'essere!
d.Max