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Roberta » sab mag 08, 2004 6:06 pm
Attendo ogni volta con curiosità e batticuore, più o meno da diciotto anni, il debutto di ogni nuovo album di Mango. In passato lo attendevo più egoisticamente, mentre ora trovo meraviglioso il fatto di poter condividere le aspettative e le percezioni con la comunità dei suoi fans. In queste attese c’è anche spazio per chiedersi quanto successo possano avere le canzoni augurando al mio artista preferito tutto il successo che merita.
Ascoltando un nuovo brano mi chiedo pertanto perchè mi piace (perché che mi piaccia è scontato) e quanto può piacere al popolo che ascolta la radio e che acquista i dischi.
“Ti porto in Africa” sentito per la prima volta in una notte di maggio piovosa mi ha dapprima “immobilizzato”: avrei dovuto essere abituata al Mango che cambia ogni volta pelle, ma mai come in questa occasione mi ha sorpreso. L’ho riascoltata più volte in queste ore e mi sono accorta e stupita di una strofa che si ripete ogni volta diversa nelle intonazioni della voce, nei cori, nell’arrangiamento, come una cavalcata in crescendo. Mi sono accorta e stupita dei versi del ritornello che, a mio parere, Pino ha volutamente ripetuto per valorizzare una frase che probabilmente adora come la adoro già io.
Mi sono accorta e stupita di come si possa far trasparire l’Africa senza usare suoni e strumenti etnici, di come si possa immaginare una fuga e un viaggio con una poesia in musica. Grandiosi quindi anche testo e arrangiamento, grandiosa la predisposizione al successo. Anche questa volta dieci e lode.