Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
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Quando sento o leggo questa frase, penso subito al concetto di "E mi basta il mare"...
"Forse a volte è meglio far rumore, mescolandosi al tempo":
sì, è vero! A volte dobbiamo reagire, non lasciarci andare, vivere i momenti belli della vita e come dice Pino farli nostri... perchè sennò rischiamo che il tempo "va via e porta via quello che è in un momento" :wink:

Ah…il tempo!
Niente è più astratto ed effimero del concetto di tempo!

Costruzione della nostra mente che ha urgenza di contorni
Invenzione dell’uomo che ha bisogno di recinti
Gabbia dorata in cui custodiamo i giorni.

Siamo frammenti di eternità...
Se ieri non è più, e domani non è ancora, ci resta il presente da vivere, quello soltanto… ed è già tanto, se lo viviamo con la coscienza che esso racchiude il profumo dell’infinito e lo colmiamo di senso.

Abbiamo fatto del tempo il nostro nemico, lo combattiamo, lo rincorriamo, lo perdiamo, lo inseguiamo…tutto ne facciamo, tranne che viverlo…troppo presi a guadagnarne altro, ansiosi di fermarlo, angosciati dal suo fluire…

Così...perdiamo il senso del nostro cammino
Ci lasciamo sfuggire i profumi e i colori e i sapori
ci facciamo passare accanto l'ultimo treno per paura del viaggio...

Restiamo!

“Sai qual è il segreto?
Non fare niente ed aspettare
Tanto il vissuto è certo
E i ciclamini spunteranno,
Lì, nell’angolo
Ogni volta
Come fosse la prima volta”

(Novanta – Mango)

Annapaola

Si, è proprio questo che spesso non si riesce a fare.. vivere prima che il tempo porti via tutto. Ed è questa la sfida di cui parlavamo..

E mi basta il mare:

"Pioggia forte a cielo aperto,
mi bagnerai...sei tu il mio tempo..."

Mi piace l'idea di eternità come assenza di tempo, una chiave di lettura interessante..

Senti passa di qua..ora l'eternità..
(da Stai con me)

Più che il tempo come nemico dell'amore, però preferisco pensare che

"L'amore gioca con i tempi suoi, e vince fortemente noi.."
(da Dove vai)

Come dici tu, Cristian, dire Ti amo è sempre molto difficile, per vergogna, per pigrizia, o per il tempo che passa. E' vero, e spesso si resta prigionieri del silenzio, e si cede al tempo, perchè il momento giusto è passato.
Tra le canzoni citate, Lei verrà, Io ti vorrei parlare e Il dicembre degli aranci, io vedo un percorso evolutivo, e se prima erano "parole di cui ti vergogni" "che non riesco a dire mai", poi c'è il desiderio che preme.. "io ti vorrei parlare, prima che il vento porti via le foglie", prima che sia troppo tardi, e la speranza c'è..."forse che tra cent'anni e mille amanti ti prenderò per mano", e alla fine è chiaro che in fondo,anche nel silenzio "non ti ho detto ti amo, perchè son parte di te....da qui al dicembre degli aranci" ovvero per sempre.. e torno sempre a ripetere che poi, alla fine il tempo è superato..

quando il tempo vissuto porta con se ricordi che fanno piangere il cuore,allora si cerca in tutti i modi di chiderlo dietro a una porta che cerchi di non aprire più,poi c'è il tempo che devi ancora vivere però a volte fà paura allora provi a vivere il presente cercando di assaporare l'oggi che domani sarà gia vecchio............
Annapaola ha citato il finale della poesia "novecento",quella poesia l'ho amata tantissimo perchè mi ha fatto vedere dove stava la giusta strada per assopire il tormento di quel qualcosa di indefinito che si insinua dentro così vivo un giorno alla volta sentendomi più libera..............
"..........vestirai il mio domani con i sentieri del tuo tempo............."

Con piacere noto che avete accolto l’invito.. (Annapaola, inutile dire che ti aspettavo..)

Le parole (così come la musica) hanno bisogno di un tempo che scorre per esprimersi, l’amore invece, che sembra dotato di una volontà propria, indipendente, libera, prepotente (anche se volessi odiarti, io ti amerei), vorrebbe invece catturare l’attimo e si rifugia in un silenzio carico di gestualità.
Gesti che provano a fermare l’attimo nel suo momento più bello, così come il sonno sembra una parentesi nello scorrere della vita (attento, non svegliarla – dormi, dormi, non svegliarti).
Tali gesti sono l’abbraccio e il bacio (“facile sincronia”- non moriremo mai-), e non necessitano di parole e anzi ricercano il silenzio.

“tu sei per me
quell’attimo
che fugge ma non fugge mai,
silenzio intenso e baci vuoi”.
(e mi basta il mare)

Ma, come avete detto, il tempo scorre non solo perché gli attimi fuggano, ma anche perché gli attimi possano essere vissuti. Il gesto, più che la parola, va in questa direzione: cerca di vivere gli attimi più intensamente e lungamente possibile (ricordate “lungo bacio, lungo abbraccio”).

Un momento è troppo prezioso, deve essere vissuto al massimo:

“un amore non torna,
vive quel momento che è,
come un fiore d’inverno
si apre e prende il sole che c’è”
(un amore non torna)

Cristian

Mescolarsi al tempo che va via…che bel concetto!
In questa lunga e magica notte poi, piena di attese, di aspettative, di sogni e desideri espressi, di piccoli pensieri pieni d’affetto sparsi nell’etere, di fiducia in un anno migliore di quello appena trascorso, sembra assumere ancora più significato, come se di colpo, una volta all’anno, ci accorgessimo del tempo che passa e che si porta via le nostre emozioni di quel momento.
Il tema della caducità della vita umana e della felicità lo ritroviamo spesso nelle opere di tanti pensatori, scrittori, poeti vissuti anche molto tempo prima di noi, al quale ognuno ha dato la sua “risposta”. Mi viene in mente, tra questi, il latino Orazio, il primo che mi ha affascinato con queste riflessioni sul senso della nostra vita, sulla bellezza e la ricchezza delle piccole cose che la colorano ogni giorno, sul come dovremmo viverle e goderne appieno prima che tutto sfiorisca inesorabilmente….il “carpe diem” era la sua soluzione, il motivo per cui valeva la pena di vivere la vita, il cogliere quello che il momento ci offre, i frutti saporiti del presente, anche se questa è solo un’illusione, un dolce miele che copre il sapore amaro della consapevolezza della brevità della vita.
Un’altra bellissima chiave di lettura invece è quella dell’arte come superamento e sconfitta del tempo: l’unico modo che ha l’uomo di fermare per sempre il momento, il proprio mondo intimo formato dai ricordi belli e dolorosi, dal vissuto personale, dai luoghi protettivi e accoglienti nell’infanzia, dai volti delle persone care, e di renderlo visibile e tangibile agli altri, alle generazioni future, è l’opera d’arte, in qualsiasi forma essa si manifesti, pittura, scultura, musica, poesia….
” È quasi un rendere eterno ciò che è transitorio”
“Credo che l’arte non consista solo nello strappare alla morte e portare a più lunga durata, con la pietra, col legno e coi colori, qualcosa che esiste ma è mortale. L’immagine originaria di una buona opera d’arte non è una figura reale, viva, quantunque questa possa esserne l’occasione determinante. L’immagine originaria non è carne e sangue , è spirituale. E’ un’immagine che ha la sua dimora nell’anima dell’artista.”(Narciso e Boccadoro –H.Hesse)

Un amore vive nel momento che vive e profuma d’eternità
Lo stupore è tutto qui: un attimo che rimane nella memoria e si prolunga all’infinito, un attimo che fugge ma non fugge mai, un attimo consumato senza fretta di vivere, un attimo che riempie il vuoto che è in me.
“è ossigeno sai
nel tempo che si spende
quell’attimo che prendi e che dai” (Siènteme)

Un amore non pensa
non ha ragioni da esprimere, né senso da chiarire
non cerca una logica e non teme i perché.
Un amore non torna
chiede soltanto di essere colto e vissuto, protetto e difeso,
al di là delle distanze e delle barriere.

Un amore colora di senso una vita, la sola che abbiamo…
“Tu sei il fiore del mondo
Ed io un’altra vita non ho”

Annapaola

"Carpe diem": concordo con Monia e con Orazio!

Mescolandosi al tempo che va via.
Non sempre è tragico il suo scorrere o il riscoprirsi in preda alle lacrime: dipende dai punti di vista! Basta non farsi mescolare dai ritmi frenetici.
Questo argomento mi ricorda il topic aperto da Cuore “Novanta”. Proprio in quella sede mi colpì il collegamento di d.Max, della poesia, alla saggezza di vita di stampo taoista, che invita a non forzare le cose e a non snaturale, perché avverranno da sole e ripenso alla verità e al discorso di stamattina…..
Il senso delle cose sta nel viverle solo così si cancellano gli spazi temporali, non fermandosi ma andando avanti.
Il rumore è quello dei sensi perduti e ritrovati allo stesso tempo con lo scorrere del tempo.
Se la verità è uno stato d’animo, lo scorrere del tempo fa emergere e porta a galla tutte le contraddizioni delle persone dai due volti…..
Siamo noi il tempo nel senso che abbiamo noi le redini del tempo e allora si può trovare spazio per dire ciò che non si è potuto dire, o per rendersi conto che la costante del del tempo che cancella ogni sentimento tragico è la continuità! Per questo amo tantissimo la canzone Non moriremo mai, perché rende in pieno l’idea di continuità senza che ci sia l’inizio e la fine, ma solo evoluzione di qui all’eternità. Questo concetto lo collego alla canzone Il dicembre degli aranci: perché dirsi Ti amo se il mio destino è quello di esserti accanto di qui all’eternità, appunto di qui al dicembre degli aranci?

Esattamente, e in tutte le canzoni che abbiamo citato è espresso questo concetto a mio avviso. Ne viene fatto continuo riferimento.. Proprio per questo anche per me Non moriremo mai è una canzone scolpita nel cuore che non si cancellerà mai, stesso destino che avrà Il dicembre degli aranci.. e molte delle canzoni riportate in queste pagine.

Concordo in pieno anche con Monia per quanto riguarda l'arte,e io trovo che la musica sia assimilabile a tutte le altre opere d'arte per questo suo ruolo di "eternatrice", argomento che ricorre in moltissimi artisti.

E vorrei unire quanto detto da Monia con il bellissimo argomento proposto da Cristian sulla gestualità e soprattutto sul bacio e sull'abbraccio...

tutto questo è rappresentato in una delle più belle sculture che io abbia mai visto:
Amore e Psiche di Canova:
la più soave rappresentazione di due amanti nell'atto di abbracciarsi e baciarsi, colto nel momento appena precedente il suo culmine, in questo modo reso eterno..

Davvero un lungo bacio lungo abbraccio!

L’abbraccio è il gesto che vorrebbe eternare il momento, bloccare con la pressione delle braccia non solo il corpo dell’altro, ma soprattutto la fuga dell’attimo presente.
Amore e Psiche non si stringono in un abbraccio, e non si stanno baciando… sono sul punto di farlo.
Canova scolpisce il desiderio dell’abbraccio (e ho voglia di abbracciarti..), e regala l’eternità all’amore tra Cupido e Psiche, mentre nelle Metamorfosi il dio era costretto a volare via dalla sua sposa (e voli via..).

Canova regala al gesto non un compimento, ma un’eterna tensione… così come in “Non moriremo mai” l’abbraccio rappresenta il desiderio (ma la non possibilità) di vivere eternamente un attimo.

Possibilità che non abbiamo, ma che possiamo (avete fatto molti esempi in proposito) delegare all’arte (o alla musica).

Peraltro il gruppo marmoreo citato da Melina si trova a Villa Carlotta sul lago di Como, da buon comasco lo sottolineo..

Cristian

...

lo so che non c'entra niente con Pino....
però d'istinto mi sono venute in mente queste parole di Renato...

"Sarà che noi due
siamo di un altro lontanissimo pianeta
ma il mondo da qui sembra soltanto una botola segreta
tutti vogliono tutto per poi accorgersi
che è niente,
noi non faremo come l'altra gente
questi sono e resteranno per sempre
i migliori anni della nostra vita
i migliori anni della nostra vita,
stringimi forte che nessuna notte è infinita,
i migliori anni della nostra vita..."

Anna

Sullo stesso tema... da "Abbracciami" di Masini


E con il suo infinito andare via, il tempo ci ha concesso solo un attimo,
per fermare la corsa e per scendere qui..

Abbracciami, lascia che il cielo si innamori un pò di noi..

Abbiamo solo questa eternità per raccontarci tutti i nostri lividi,
ma restiamo in silenzio io e te, perfetti sconosciuti in sintonia, due linee parallele che si incontrano, sulla giostra del mondo che passa di qua.

Abbracciamo e il mio corpo sarà il tuo..
Abbracciami perchè domani è adesso e adesso te ne vai..



PINO HO UNA RICHIESTA DA FARTI, UN MIO GRANDE SOGNO, FAI UN DUETTO CON MARCO MASINI ??????

(Scusate per l'errore di prima) ho dimenticato di aggiungere una cosa..
La bellezza di Amore e Psiche si trova proprio nell'atto bloccato prima che esso si compia, per questo i due protagonisti non si baciano nè si abbracciano, e non lo faranno mai, oppure lo faranno per sempre, poichè essendo in procinto di farlo, tale azione non finirà mai di compiersi..

Ho letto fin dalle prime risposte questo topic, se pur non ho scritto nulla fin'ora.
Mi torna sempre alla mente anche a me "Novanta" una delle più belle poesie di Pino.
Io mi trovo, però, in bilico, tra saggezza (come riportavo infatti nel topic della sezione "nel malamente mondo") e realtà.
La saggezza dovrebbe portare a tutto ciò che avete scritto, ma io mi chiedo: è poi sempre così facile trovare la felicità nel cogliere l'attimo?
A me sembra anche umano avere momenti di tristezza ricordando il passato: è terribilmente difficile lasciare tutto nell'oblio...
E' una saggezza da ricercare, sempre, sempre....
Hermann Hesse nei suoi racconti(come cita Monia), torna spesso sul discorso del tempo (discorso che in effetti affascina ma anche intimorisce) alla ricerca di una risposta, a questo eterno dilemma, nell'arte, nel vissuti di vari personaggi, nel fiume di Siddharta.
Del resto il filo conduttore di "ti porto in Africa" era proprio il tempo.
"l'amore uccide il tempo"...
Fino al brano più bello in assoluto per me "Se con un t'amo" ed in particolare la frase con cui è stato aperto questo topic

"Forse a volte è meglio far rumore, mescolandosi al tempo, che va via portando via quello che è in un momento.... "

In questa frase ci ritrovo esattamente quell'essere in bilico, quella ricerca di soluzione...di saggezza... tra l'assaporare il momento e perdere, nello stesso tempo quell'attimo, questo rumore dei sensi perduti, che citava Licia.
Sarebbe bello poter fermare il tempo nell'immagine che ha dato poco prima Melina di Amore e Psiche: la contrapposizione tra slancio amoroso e razionalità fa si che l'attimo in cui la cosa sta per compiersi, l'aspettativa di ciò che potrà compiersi o meno sia eterna, dunque carica di fascino e passione..."da qui al Dicembre degli Aranci..."

Angela

A proposito di fiume…
Il fiume è tra le immagini più antiche utilizzate per indicare lo scorrere del tempo (notare il doppio utilizzo del verbo scorrere).
Per Eraclito (tutto scorre…) non è possibile bagnarsi per due volte nel medesimo fiume (non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, né prevedere i cambiamenti di costume.. e intanto passa ignaro il vero senso della vita – Battiato).

Anche Mango ha utilizzato nel “dicembre” questa immagine in modo molto originale.

E non ti ho detto ti amo..
Quasi fossi un fiume senza corrente


Sono possibili almeno due interpretazioni: a me piace che il fiume sia chi ascolta.
Non ti ho detto ti amo perché in fondo ho sempre saputo che avrei avuto sempre il tempo per dirlo,
perché come l’acqua di un fiume senza corrente non saresti mai scivolata via.

“come l’acqua”.. ricorda qualcosa?
Ma è destino dell’acqua quello di scivolare via e la corrente non può essere trattenuta che per brevi istanti.
Naturalmente non sempre è possibile e utile "far rumore", a volte è umano far silenzio e ripensare all’acqua che non è più, e tutti, credo, a volte lo facciamo.
Ma l’invito di Mango a ma sembra il contrario: cercare il più possibile di vivere lo scorrere della corrente, non tanto con le parole, quanto con i gesti concreti.
E’ difficile? Certo che lo è…
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