Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
4 messaggi Pagina 1 di 1
Un passo ancora…

“Sono sempre ad un passo da te”

Uno dei motivi per cui amo i testi di Mango, è perché lasciano sempre aperto un tempo che ha ancora da essere consumato, un passo ancora e sempre da compiere.

Le canzoni di Mango aprono a grandi passi e spiegano grandi ali, ma lasciano sempre intime distanze ancora da colmare, “amarsi in quel consumarsi di noi”… un’altra acqua.

“Intime distanze siamo, più di tanto mai”

Il viaggio è sempre una promessa… arriveremo vedrai.. ma resta sempre un silenzio ancora da attraversare, un dicembre che ha da venire.
I sentimenti, le relazioni, il tempo, la verità… sono fluidi come l’acqua… lei verrà, io ne ho già sete, ma è una sete che resta, non si placa, non si esaurisce, ma consuma, si accende e si riaccende, non è mai data per scontata.
Nulla è dato per scontato, c’è la certezza di un continuo bisogno di qualcosa ancora.

“E mi consumo,
e mi consumo,
e splendo sì”

In un volo mai finito… consumarsi fino a splendere…
“E no, non resterò qui ad aspettarti”… anche l’attesa è fatta di nuovi passi, restare fermi, non consumarsi non è consentito, la notte deve essere consumata perché l’amore non è mai peccato.
“Ho consumato benzina e piedi”, ma la strada deve essere percorsa perché resta ancora un passo da fare, un’intima distanza da colmare, quel continuo mi manchi tu…

Mio fiore mio è un altro passo tutto da consumare…

Cristian

Ciao Cristian.
Mi è sembrato molto bello e raffinato quello che hai scritto in questo topic.
Effettivamente quello che si respira nelle canzoni del Nostro (e soprattutto in quelle di questo ultimo album) è sempre quel muoversi in modo molto delicato sulle corde più profonde dell'anima. Le parole delle sue canzoni e delle sue poesie dicono, accennano, evocano, ma mai in modo perentorio, per trasmettere (o peggio, imporre) verità o modi di vedere. Nello stesso tempo, sappiamo come il nostro ha idee molto precise sulla musica, sulla poesia, sulla vita e l'amore. Eppure è capace di quel grande equilibrio e di quel grande rispetto verso i sentimenti di tutti che è proprio di chi sente la responsabilità della propria arte.

Arrivare a toccare sì, ma senza possedere
Sfiorare con la mente e con le mani sì, ma senza trattenere
Approssimarsi sì, ma senza dire "Sono arrivato" (nè peraltro essere "approssimativo"!)
Giungere a un'altezza sì, ma senza essere sazio del blu verticale.

Buona vita a tutti.

d.Max

Caro Don Max, ti ringrazio per le belle parole, e, come sai, la stima è ricambiata.

Il concetto che introduci, l’approssimazione, nell’accezione positiva che utilizzi denota ricerca, attesa, scoperta, fatica e… stupore.
La fatica di rendere sempre più intime le distanze con la consapevolezza di non poterle/volerle mai colmare, perché sono questi spazi che rendono possibile la crescita.

“io di te, io di te
non mi stancherei mai,
anche se foresta nera
tutta ti attraverserei,
forse è amore o forse no
ma è come se piovesse
è come se piovesse”

“io lo attraverserò
questo silenzio mio”

Andare attraverso, in ogni direzione, in cerca di un angolo d’infinito.
Senza mai stancarsi di approssimarsi: quel continuo mi manchi tu sono intime distanze.

“meno colpevoli,
più consapevoli,
due solitudini,
irraggiungibili” (immersione in te)

Lo spazio fra due distanze è il tempo dell’ attesa, momento di ineguagliabile incanto, scandito da passi verso un angolo d’infinito, sospeso tra un immenso e un altro si, agganciato alle mille parole annodate lì non sai da quanto.
Ma "se l’infinito è mai allora qui che ci fai?" Sembra a volte di averlo incontrato quell’angolo d’infinito, ma poi ti accorgi che manca sempre un passo per raggiungerlo. E diventi volo a metà, eco di un dolore e volo mai finito, forse perché quel passo che manca a raggiungerti è un passo nel vuoto, forse perché sei nel cielo sbagliato.
Ma io lo voglio un amore bello fino in fondo: "coglierti vorrei e che tu cogliessi me…morire…fiorire…e poi amarsi…" sono passi verso l’altro che richiedono il coraggio di affrontarlo quell’attimo che fugge ma non fugge mai.
Anche se so che tu sei così vicino, quel passo che ci divide ti fa sembrare un’isola persa nel mare, quasi irraggiungibile…ma poi tu ritorni e sei ancora qui con me, e forse non ti ho perso mai…
E’ un continuo avvicinarsi e allontanarsi, passi per afferrarti e passi per dividerci, altalena di emozioni che non si ferma mai, ma in fondo io non so “lungo quale rotta io mi trovo, che cosa sono e che sarò domani”, e “volo nei silenzi miei, dove neanche tu ci sei” cosi come “attraverso questo silenzio mio senza di te”.
Ma anche nel dolore lancinante del vuoto che è in me la resa non c’è mai: “non moriremo mai, il senso è tutto qui”.
E il dolore diventa richiesta, quasi preghiera: “lasciati guidare dai sogni che fai e abbandonati così, prova a camminare nei giorni che hai, prova a dire un altro si”, “scegli una strada per noi ogni direzione che vuoi tu”;
diventa sfida: “mi gioco la partita e anche di più se ci sei tu”
diventa seduzione: “cogli la rosa preziosa che qui adesso c’è”
diventa “gioco”: “voglio non averti, meglio un po’ rubarti”
diventa filosofia: “noi veramente liberi, oltre ancora al di là di noi” , “…ognuno per se, liberi…ma di che?”. “liberi oltre i limiti del mondo”

Un passo ancora….per scontrarsi con un brivido di eternità

Annapaola
4 messaggi Pagina 1 di 1

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti