Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
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Volevo portare l'attenzione su due versi di due canzoni dell'ultimo album e sentire da voi tutti cosa ne pensate.
I due versi sono:

a volte è come se
dipendesse da te
quel mio chiederti di più (D'amore sei d'amore dai)

e

insegnami ad amarti
così, come non ho fatto mai (Così è la vita).

Metto insieme questi due passaggi perchè mi sembra che contengano lo stesso concetto: la mia capacità di amare non dipende dalla mia "bravura" ma dalla capacità dell'altro a ricevere amore. Non so se ho espresso bene la situazione, perchè è qualcosa molto difficile da concettualizzare. La si può solo intuire se in qualche modo la si è vissuta.

Metto insieme tutto questo anche a Tutto l'amore che conta davvero. Vi ricordate? Quando Pino spiegava questo testo, diceva che esso non era rivolto a una persona particolare, ma all'amore in se stesso, a cui noi tutti attingiamo quando vogliamo amare una persona. Una dimensione dunque, ancora una volta, che sorpassa la nostra comprensione, le nostre forze, il nostro Io.

Spero di essere riuscito a farmi capire: penso comunque che dietro alle parole di quelle canzoni ci sia una realtà davvero grande. :wink:

Buona vita a tutti.

d.Max

Devo dire ke anke a me è capitato spesso di soffermarmi su queste due espressioni...nn sono dunque l'unica....o magari a certe frasi ci fai più caso se vivi delle situazioni o dei momenti ke inivitabilmente ti portano a recepire un concetto anzikè un altro....

"Certe volte,a volte è come se
dipendesse da te quel mio chiederti di più..."

dice bene dMax qnd afferma ke nn dipende(solo) da ki da amore ma dalla capacità dell'altro/a di ricevere amore....ma io aggiungo, magari in maniera scontata,ke dipende anke dall'amore ke l'altro/a riesce a darti...dalla qualità dello stesso...
L'amore nn tutti sappiamo manifestarlo allo stesso modo....
C'è ki manifesta amore innalzandoti e ki, paradossalmente, lo fa facendoti soffrire...
Si è smp detto ke l'amore è anke sofferenza....(ma xkè poi?)
Da lì il concetto espresso da Pino in D'amore sei,d'amore dai....se nn sento il tuo amore,nonostante tu dica di amarmi è come se "dipendesse da te quel mio chiederti di più..."
Questo bisogno intimo d'amore nn è colmato ed è quindi inevitabile qst sorta di rikiesta "d'aiuto" a ki ti sta accanto...
e di conseguenza è come se l'altro/a ti rispondesse:

" insegnami ad amarti così come non ho fatto mai..."

tormentato magari dal fatto ke nn riesce ad esprimersi al meglio e si trova dunque nello stesso stato di sofferenza di ki gli sta vicino...

Ha dunque azzeccato perfettamente dMax qnd dice ke le due espressioni potrebbero essere concatenate come facenti parte di un unico filo logico....potrebbero stare insieme nello stesso testo!

E' una logica di reciprocità, l'unica possibile se il soggetto è l'amore.
Non si ama da soli.
L'amore di "Ti amo così" è un amore costantemente dinamico, in movimento, asindotico...
Quelle "intime distanze" restano profondamente attuali,
la suggestione di uno spazio da riempire, continuamente (tutto quello che fai prende il vuoto che è in me)..

Non lo so se Mango si rierisca ad un "Amore in sé", penso invece anche io che ti amo così porti all'estremo la valorizzazione (del ruolo) dell'altro in una dinamica d'amore (anche fisica).

Soli... più di tanto mai... non c'è speranza di andare oltre se non si accetta l'"insegnamento" dell'altro, se l'amore non si declina e non si plasma su misura dell'altro.

Che strano...anch'io come Nora mi sono spesso soffermata su queste due espressioni, pregne di umanità e comprensione.
Trovo attinenza e continuità tra i due versi citati per la reciprocità del significato, nel primo:

a volte è come se
dipendesse da te
quel mio chiederti di più (D'amore sei d'amore dai)

Suona quasi come un'invocazione che và al di là del voler bene fine a se stesso, è una richiesta d'amore per invogliare l'altro alla giusta propensione dei sensi...
E' quasi un "avvertimento" verso il compagno/a per spronarlo a non porre limiti affettivi, affinchè il rapporto duri nel tempo, nella continua ricerca del bene comune e nell'innovazione continua.


insegnami ad amarti
così, come non ho fatto mai (Così è la vita).

E' la logica conseguenza del verso precedente: in questo caso però, si chiede all'altro/a d'illuminare il cammino e suggerire il modo migliore per rivedere le proprie piccole sfumature, per consentire l'impinguare dello scambio nell'ambito del rapporto.


Ma io aggiungerei di più...al di là dei discorsi sulla coppia....
La seconda frase io la collocherei in una dimensione diversa, negli ultimi tempi e non solo, con estremo stupore per la mia non tenerissima età, :roll: sento molto la sensazione che attraverso i testi e le poesie di Pino ci sia una forte tendenza all'insegnamento, quasi un orientare i flussi dei nostri cuori verso una cultura dell'amore universale, un guardare all'esistenza in una diversa ottica...
Il forte amore verso la bellezza della vita e delle cose, traspare da ogni sua singola parola, minuziosamente scelta con grande cura e dedizione.
Non so se ora Pino ne è consapevole...ma i suoi suggerimenti, plasmati nelle diverse individualità, ridanno vigore, coscienza e riflessione.

Lory

"Insegnami ad amarti"

questo come altri passaggi mi trasmettono "sensazioni" differenti a seconda del momento dell'ascolto:

è vero quel che dice Lory che spesso questi versi sembrano suggerire una propensione effusiva, pànica, universale dell'amore;

è vero anche che a volte, terra terra, quell' "insegnami" è una richiesta carica di erotismo e sessualità da esprimersi nella coppia.

Credo che siano gli estremi di un ventaglio di possibili interpretazioni che dipendono dal "momento" e dalla "propensione" di chi ascolta..

Se mi riferissi a me stesso direi più la seconda delle due.
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