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Monia » dom apr 15, 2007 12:16 am
Una bella canzone è quasi sempre difficile da cantare, per definizione, ma proprio per questo, allo stesso tempo, libera quelle emozioni che tanto cerchiamo e inseguiamo per trovare noi stessi, per vivere un dolore, per far tacere un’inquietudine, per esorcizzare una paura, per urlare la mondo la nostra gioia o un’allegria incontenibile….
Provare emozioni e saperle poi trasmettere cantando è un misto di talento naturale, di passione e anche di tecnica e di studio, in cui i cantanti imparano a dosare i respiri, a salire con maestria su e giù per la scala delle note senza strozzar la voce, senza bruciare subito l’intensità di uno stato d’animo forte…
Ma in amore si può “imparare” a cantare senza far male alle corde vocali?
E’ giusto “frenare” e metter le briglie a quei batticuori in attesa che il cuore stesso sia più allenato alla corsa ad ostacoli che dovremo prima o poi sostenere?
O forse questo “studiare” con razionalità diventa possibile solo quando si smettono di ascoltare le proprie emozioni per gettare quelle fondamenta di mura protettive in cui ripararsi al sicuro dalle tempeste della vita, quando cioè si affidano i cerchi del cuore a precise geometrie e a rassicuranti calcoli ed equazioni che , come in matematica, dovrebbero garantire, se eseguito tutto correttamente, il risultato giusto?
“Tu che, fai di me coscienza inabitabile… tu che fai di me quel muro incomprensibile…” : ecco qua…tu riesci a rendere la mia coscienza il luogo più inospitale per eccellenza, spazzi via le certezze, le regole studiate e imparate e memoria con fatica e io stessa non riesco più a leggere dentro alle mie righe, che diventano come un insieme di graffiti senza senso.
Il cuore si annebbia, si nasconde a se stesso, litiga con l’anima, l’ addizione “te + me” è un dolore quasi necessario e inevitabile, a cui non so rinunciare, non so che fare, anche se poi è come se mi sentissi tagliata in due, lo temo e lo desidero allo stesso tempo……
“Che vuoi che sia quel fiato mio sprecato per te” : questa è la frase più dolce secondo me!
Mi ricorda lo scambiarsi dei fiati degli innamorati dell’albero delle fate e anche “dimmi che l’amore non è mai peccato”, inteso come peccato qualcosa di sprecato, di inutile, di vano……
Anche se rimango senza fiato cantandoti, che vuoi che sia : sì magari è un fiato sprecato, perché tu non vuoi scambiare il tuo col mio, e sei canzone difficile, io rimango senza respiro, correndo dietro ad una nota alta, ma è quanto di più bello in questo momento volevo donarti , anche se è solo una nota stonata nelle perfezione che sei!