Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
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Benvenuta Manghita forever!!! :wink: :wink:






Mina :wink: :wink:

Finalmente è pervenuto nelle mie mani il singolo, lo sto riascoltando ad oltranza...a ripetizione senza smettere...come una sorta di droga della quale mi sento assuefatta!!!
Sospiro all'ascolto della prima...dentro me ti scrivo..alzo il volume...alzo il mio volo nell'infinito...in questa serata di pioggia incessante io volo..volo alto...volo con ali spiegate.
Chissa se nevica..ad incorniciare questa splendida canzone è la melodica voce di Laura che sigilla con maestria questo duetto con Pino...prezioso!!
Verso il terzo Millennio... particolare, profonda...bellissimo il messaggio finale di Pino.

Questa è la mia...
Cinzia

Hai ragione Cinzia...è proprio una droga!
chissà se nevica senza strumenti e con la voce di Laura è ancor più affascinante, coinvolgente, emozionante...

Riguardo alla scelta del brano del compianto Gaber, bhè Pino non poteva scegliere miglior canzone da interpretare....
stupenda e interpretata come meglio non si poteva!!!

Mauro.

Che dire? Un brano così oggettivamente perfetto non può che prestarsi ad interpretazioni di varia natura, portare alla luce svariate forme di sentire, rispondere alle molteplici equazioni del cuore.
Si può vederne ritratto un Amore senza tempo, essenza di un’emozione intima ed intensa, moto del cuore che apre i sensi al mondo circostante infondendo concretezza alle percezioni quotidiane del vivere, altrimenti private del loro stesso esistere. Oppure può essere un dialogo interiore con l’Altissimo, a cui ci si rivolge in parole, pensieri, riconoscendo nella nostra limitatezza umana di riuscire a percepirne forse solo uno spiraglio ma che basta a dare credibilità, essenza e forza al nostro tutto.
Ma se provassimo a unire le due sfere?
A volte, ascoltando ogni singolo tratto di questa splendida canzone, a mio parere in assoluto la più bella dell’album, mi sembra di ascoltare le concitate considerazioni di chi, fresco di una grave perdita, non ha più una vita e cerca nel cielo le risposte che la ragione non sa trovare…..
Pur cominciando negando la realtà ("non esiste quell’attimo che ho perso, che scappa sempre con i tuoi vestiti addosso") quasi un non voler accettare che il passato, vestito di Te, possa essere scappato via così, fuggito fra le dita… si prosegue nel tormento, nell’innegabile consapevolezza che in fondo "non esiste che è scontato che esistiamo" così come non c’è manto di neve così spesso che possa ovattare questo immenso dolore. Sì, ora non ci sei più, e non esiste più nemmeno il mondo, la natura, la mia natura….. non c’è più amore. Insieme a Te ho perso quello che rimaneva della nostra storia “quel tuo chiedermi scusa se t’amo” e tanto altro…. Ora sei solo “storia”, passato, della mia di “storia”, la mia vita.
Ma poi la svolta.
Questo aggrovigliarsi di pensieri, in balia di un destino che tiene le redini del gioco e spesso ci lascia soli in un deserto di sabbia, mentre il dolore va via via crescendo come Luna piena liberato in una lacrima, è infatti intervallato da un moto di speranza: Ma “forse esisti Tu, paragrafo del cielo….. e allora esiste il cielo", ossia forse posso ritrovarTi in un’altra dimensione, forse sei diventato il mio paragrafo di Cielo, forse ora sei luce e aria e vento e ……. dai forma al mio credere esista un Cielo….
Ed è là che mi rifugio, là dove "a volte volo per Te", un posto dove sento di poterTi quasi parlare, dove trovo inchiostro per scrivere ancora di Te al mio cuore, un posto per non dimenticarTi……
Certo, "non so se tutto questo è un confine"… in fondo chissà se riuscirò mai, se sarò davvero in grado di rapportarmi ancora con Te in questa dimensione, in quello che potrebbe diventare davvero "uno spazio, sempre nuovo con Te"…… ma ne troverò il modo, ne troverò la forza?
Eppure non c’è risposta, soltanto quel "forse” a cui aggrapparsi mentre il cuore ancora vuol scrivere di Te….

grande brano,eccelso a livello musicale :D

ecco perchè un brano così ci fà dire che i testi di Pino sono poesie o come dice lui "emozioni in movimento"
ognuno legge quelle sfumature che il cuore da in quel momento.....
Occhidolci,il tuo sentire non è il mio, però mi hai colpito molto........

Occhidolci,il tuo sentire non è il mio, però mi hai colpito molto........


Bellissimo Antonè!!! Dovrei imparare da te......davvero!!! :wink:
Francesca :idea:

Mi ha emozionato e molto commosso la tua lettura di questa meraviglia, Occhidolci...: hai toccato alcune corde che temo di far vibrare e hai liberato tutto il loro canto in un pianto. Ti ringrazio di questo.
Hai parlato di uno stato d'animo che mi è appartenuto e mi appartiene adesso:


occhidolci ha scritto: mi sembra di ascoltare le concitate considerazioni di chi, fresco di una grave perdita, non ha più una vita e cerca nel cielo le risposte che la ragione non sa trovare…..
Pur cominciando negando la realtà ("non esiste quell’attimo che ho perso, che scappa sempre con i tuoi vestiti addosso") quasi un non voler accettare che il passato, vestito di Te, possa essere scappato via così, fuggito fra le dita… si prosegue nel tormento, nell’innegabile consapevolezza che in fondo "non esiste che è scontato che esistiamo" così come non c’è manto di neve così spesso che possa ovattare questo immenso dolore. Sì, ora non ci sei più, e non esiste più nemmeno il mondo, la natura, la mia natura…..
Ma poi la svolta.
Questo aggrovigliarsi di pensieri, in balia di un destino che tiene le redini del gioco e spesso ci lascia soli in un deserto di sabbia, mentre il dolore va via via crescendo come Luna piena liberato in una lacrima, è infatti intervallato da un moto di speranza: Ma “forse esisti Tu, paragrafo del cielo….. e allora esiste il cielo", ossia forse posso ritrovarTi in un’altra dimensione, forse sei diventato il mio paragrafo di Cielo, forse ora sei luce e aria e vento e ……. dai forma al mio credere esista un Cielo….
Ed è là che mi rifugio, là dove "a volte volo per Te", un posto dove sento di poterTi quasi parlare, dove trovo inchiostro per scrivere ancora di Te al mio cuore, un posto per non dimenticarTi……
Certo, "non so se tutto questo è un confine"… in fondo chissà se riuscirò mai, se sarò davvero in grado di rapportarmi ancora con Te in questa dimensione, in quello che potrebbe diventare davvero "uno spazio, sempre nuovo con Te"…… ma ne troverò il modo, ne troverò la forza?
Eppure non c’è risposta, soltanto quel "forse” a cui aggrapparsi mentre il cuore ancora vuol scrivere di Te….


In questi giorni di fiori, di commemorazioni, di visite da fare, io me ne sto qui, in una forma di rifiuto...perchè dentro me non ne trovo il senso.
In questo momento sento la mancanza di quella fede che mi potesse far credere che tutto non finisce con la fine della vita, che esistesse uno spazio nuovo al di là di questo. Sì, adesso vorrei credere di poter parlare ancora con Lui, che lui possa ancora sentirmi in qualche modo ....
Ma non ci credo...
Dentro me Ti cerco, dentro me Ti scrivo...mi rimane solo questo...

Franceschina ma che ti succede :shock:
tu imparare da me? :roll: lascia stare percarità......sei perfetta come sei.......davvero!!! :wink:

Io posso cercare dentro me stessa qualcuno che ho conosciuto e che ha lasciato in me una traccia indelebile, posso cercare nei miei ricordi una persona che non c'è più, o perché è lontana o perché non è più in questa vita.
Cercando nella memoria ecco che riemergono tutti quegli attimi di eternità che mi aiutano a sentire vicina una persona anche se materialmente non lo è.
Perché non esiste quell'attimo che ho perso, quell'attimo che passa senza lasciare traccia, ma esisterà invece per sempre quell'attimo immortale, che io chiamo anche attimo di paradiso (come, ad esempio, l'interpretazione di Mediterraneo di Riccione o di Casapesenna oppure L'attesa a Serata con oppure Dentro me ti scrivo alle prove di Modena tanto per fare qualche esempio di attimi per me immortali legati a Pino).
E' grazie a questi attimi di eternità che sento vicino mio padre anche se mi ha lasciato più di vent'anni fa, è così che lo ritrovo nei momenti di nostalgia. Andare al cimitero invece non mi dice proprio niente, infatti non ci andrei mai perché lì non c'è più mio padre.
Anche la ricerca di Dio, per chi ha avuto la gioia e la grazia di averlo sentito vicino qualche volta nella vita, può essere fatta cercando di ritrovare nella memoria questi momenti in cui ci siamo sentiti maggiormente in intimità con Lui e questa ricerca interiore porterà luce nei momenti un po' oscuri della nostra vita.
E proprio tutti questi attimi così preziosi che la vita ci regala, come tanti piccoli paragrafi del cielo, mi fanno percepire l'immenso che è sopra di noi e mi fanno pensare: ma certo che esiste il cielo!
Cinzia

Monia ha scritto: Mi ha emozionato e molto commosso la tua lettura di questa meraviglia, Occhidolci...: hai toccato alcune corde che temo di far vibrare e hai liberato tutto il loro canto in un pianto. Ti ringrazio di questo.

In questi giorni di fiori, di commemorazioni, di visite da fare, io me ne sto qui, in una forma di rifiuto...perchè dentro me non ne trovo il senso.
In questo momento sento la mancanza di quella fede che mi potesse far credere che tutto non finisce con la fine della vita, che esistesse uno spazio nuovo al di là di questo. Sì, adesso vorrei credere di poter parlare ancora con Lui, che lui possa ancora sentirmi in qualche modo ....
Ma non ci credo...
Dentro me Ti cerco, dentro me Ti scrivo...mi rimane solo questo...


La prima a cui ho cercato di far credere tutto quello che ho scritto è a me stessa... spesso quel paragrafo di cielo è oscurato dalle nubi dello sconforto, è umano e comprensibile, credo. Ma ascoltando questa splendida canzone di Pino, soprattutto in questi giorni di commemorazioni (o solo apparenza, mi chiedo io), vi ho letto quello che il cuore forse aveva bisogno di sentirsi dire..... personalmente il mio pensiero va alla mamma di mio marito che non ho mai avuto la gioia di conoscere... lui non è mai riuscito a parlarne poi tanto, ma i suoi occhi parlano per lui.... parlano di affetto, amore e di un'immensa perdita.....

Lory cs ha scritto: Mi fa pensare all'alternarsi dei miei lunghi ed intensi silenzi, quando ogni pensiero mi porta ad analizzare la personale interiorizzazione delle cose, alle irrazionali risposte a cui attingo in relazione al dogma, i quali lasciano profondi e dubbiosi solchi che segnano l'anima.

Piccola correzione chairificatrice:
Mi fa pensare all'alternarsi dei miei lunghi ed intensi silenzi, quando ogni pensiero mi porta ad analizzare la personale interiorizzazione delle cose, alle irrazionali ed incerte risposte a cui attingo in relazione al dogma religioso (che impone determinati riti del culto), concetti che lasciano in me, profondi e dubbiosi solchi che segnano l'anima.



Dopo un pò di tempo rileggo questo topic e rivaluto la bellezza della diversità interpretativa personale,
di come ci si può librare nel fantastico dedalo della nostra fantasia e della riflessione, solo partendo da un suggerimento prezioso,
quale può essere una canzone, una poesia e tutto ciò che può destare emozioni.

In questi giorni, sto ascoltando molto questo brano, continuo ad apprezzarlo tantissimo,
suscita in me incessanti spunti di attenzione, in relazione alle diverse sfumature che compongono il sentimento più nobile in assoluto:
l'Amore, qualsiasi tipo d'amore...anche quello immaginato, presunto...platonico....


"Non esiste quell'attimo che ho perso
che scappa sempre con i tuoi vestiti addosso
e non esiste che è scontato che esistiamo
così come è scontato che esiste la neve
e forse esisti tu,
paragrafo del cielo
e allora esiste il cielo"


In questa strofa, io leggo una leggera mestizia, quasi un rimorso mentale, la consapevolezza di non aver saputo cogliere l'attimo fuggente...l'occasione che avrebbe potuto dar vita ad un amore vero, tangibile... impedito dall'incertezza e dalla precarietà del momento...
L'aver perso l'occasione favorevole per iniziare una storia sicuramente entusiasmante, là dove a volte si è impossibilitati a trovare lo slancio necessario...

Intanto la vita scivola nel tempo, nel ricordo di quelle sensazioni, dell'intensità di quegli attimi...se pur plasmati dalla fantasia e
nel timore che quella passione mai apertamente rivelata e forse non corrisposta, lasci spazio al dubbio della sua stessa esistenza.
sicuramente impressa nell' immaginario ed oramai parte del proprio cielo: di quel cielo che comunque esiste....


"Perché, a volte, mi ritrovo a pensarti
quasi come se parlassi di te,
perché a volte cerco,
perché a volte volo per te,
ma non so se tutto questo è un confine
o uno spazio sempre nuovo con te,
dentro me ti cerco, dentro me ti scrivo di te."



Il pensiero nel suo stillicidio rimane e come in un déjà vu, la memoria riavvia percezioni ed impressioni che spingono ad un tacito dialogo con l'altro, forse di scambio...dove null'altro esiste più... nella ricerca di una gratitudine dell'anima.

Allora ci si chiede se quel pensare, può generare qualcosa di reale, costruttivo, oppure resterà solo e per sempre un amore immaginato,
destinato a perpetrarsi nell'illusione e nell'idealizzazione dell'altro, nella logica dell'impedimento.


Lory CS
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