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Monia » sab giu 23, 2007 6:23 pm
Sempre il tempo....protagonista e contenitore di emozioni, di cose da fare, da organizzare, improvvisare...fonte di ansia, di malinconia, periodi che si aprono, altri che si chiudono...
Quanto è il tempo di una poesia? Quanto è il tempo che custodisce? E' il “qui ed ora” o è il tempo universale, mio, tuo, di chi la leggerà e la sentirà sua? Oppure è l'adesso che diventa immortale?
La fine delle poesie...quell'attimo in cui il cerchio di una sensazione si chiude, si compie....quello in cui l'arte di qualcun altro entra a far parte dei nostri vissuti e ce ne parla con parole che non sapevamo di avere...
Quando un amore finisce si ha percezione in un preciso momento che quel tempo non c'è più e allora, forse, tutte le cose che custodivamo da dirsi a piccole gocce , aspettando il momento giusto per dirle, si affollano tutte insieme come sciami di cavallette e si vorrebbe poter centellinare quei momenti per incastracele dentro...
Allora è questa la fine delle poesie? La consapevolezza di non aver più tempo per sussurrarsi l'un l'altro quello che abbiamo sprecato a non capirci, a non accoglierci, a non amarci? E' il rimpianto che accompagnerà il ricordo di noi?....