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d.Max » ven mag 11, 2007 12:51 pm
Insieme a Dentro me ti scrivo e all'Albero delle fate è una delle canzoni più intense dell'album. Io la sento come l'affermazione che in un amore a due non siamo solo in due: nell'anello di amore che unisce è compreso il mistero stesso della vita, in tutte le sue manifestazioni, anche le più enigmatiche. Questo lo vedo nella frase
Quasi io non so chi sei (un rispetto dell'Altro, mai riducibile alle proprie
idee su di lui)
ma è deciso siamo noi
a chiudere per Dio
il giro a questo mondo.
Ed è in questo che ciascuno riconosce e sostiene nell'Altro la sua ricerca di senso e la onora e la ama.
In questo contesto c'è la frase
E' bellissima da dentro
la fine delle poesie.
Un passaggio non facile: perchè è bellissima la fine delle poesie? E perchè lo è da dentro? Io ho sempre ritenuto che l'inizio delle poesie sia la parte più importante: quando l'ispirazione è ancora una vibrazione quasi indistinta e che chiede di diventare parola, di incarnarsi. Invece qui è bella la fine: perchè? Forse è un riferimento al cosiddetto
fulmen in clausula? E perchè è bello "da dentro"?
Il tutto poi va unito ai versi che seguono:
è bellissimo da dentro quello che sei
quasi che "quello che sei" sia sinonimo de "la fine delle poesie" e ci sia un rapporto di continuità fra l'uno e l'altro, una continuità che si consuma nell'
attimo di gloria. Come se in un lampo di consapevolezza si realizzasse la profonda unità fra "il giro a questo mondo", "la fine delle poesie" e "quello che sei" e ciò grazie a quella speciale prospettiva che proviene "da dentro" e non esige prove o dimostrazioni, semplicemente perchè non ne ha bisogno!
Comunque, sicuramente grande intensità!
d.Max