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kimo » lun mar 19, 2007 9:35 am
PASSO FLAMENCO è un’equazione tra lenzuola di seta bianche e due corpi nudi aggrovigliati. Di un lui schiavo e di una lei ordine. Di un lui credente di una lei dea.
Lei Oriente sull’orizzonte di lui, acqua da sempre acclamata, specchio reale come la realtà, fugace e fatua come la vanità.
È una supplica decorosa ad un amare intenso, di lui affamato ed avido. Lui mai completamente annegato nell’amore suo per lei, sempre in cerca di un dissolversi totale nelle acque di lei, nei suoi umori, nella sua musica.
Baciami, le chiede, nella regalità del silenzio, quando il mondo non c’è.
Bacia il tutto di me che oramai è parte di te.
Ubriacami, favola dei miei palpiti che non muoiono mai perché tu ne sei la sorgente.
È una dichiarazione d’amore, questa! Un concedersi senza condizioni, un lancio nel vuoto dei sentimenti per l’altro.
Ci si lancia incoscienti e si rimane in bilico, stravolti e disgiunti, insaziabili ed insoddisfatti.
È la ricerca dell’estasi conclamata da Omar Khayyām, perpetuato qui in un bisogno terreno che diventa divino, di una lei che è luna è sole, è dio e terra, è sangue e cuore.
È il cammino dell’esistere umano che diventa completamento mistico nell’annullamento col divino.
I corpi si guardano, si osservano all’inizio della canzone che segue il ritmo di un caldo tango argentino. Si accarezzano e si riscaldano, si studiano e si concedono in un abbraccio che diventa lenta e sensuale baciata.
Distesi ballano intrecciati al loro bisogno di darsi e di avere.
Lei, alba nei giorni di un lui, assetato e mendicante.
Baciami ed ubriacami.
La voce sottolinea la dipendenza di un lui che quasi piange quando “vive, così, naufragando in bilico”.
Immagini spettacolari sono “il naufragare in bilico”. All’incertezza del naufragio si aggiunge l’instabilità dello stare in bilico.
Lei è alcol ed eroina. È regina. Mito.
Il senso.
E splendido è “il bicchiere mezzo vuoto di te” che attinge dalla tradizione popolare per sconvolgerla con l’ottimismo certo di un “riempirsi mille volte di te”.
L’amore impossibile ed irreale è speranza e sicurezza. L’averti avuta è la rincorsa verso un averti nuovo, come sulle montagne russe di un gioco di amorosi slanci.
Poetico è il senso del passo flamenco, che è calore personale, bruciore intimo e solitario che si completa solo nei passi di un altro.
È una canzone di un altro tempo! È una quartina allungata che richiama il sufismo orientale e la musica andalusa. È la generosità spiazzante del darsi senza remore né paure.
È notte buia, corte di un amore.
È tutto quello che io non ho mai detto a nessuno!
Ps: “quando il silenzio è un re”
Kimoagoccedirugiada