Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
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Ti quoto Robè!! :wink:
Però sono delusa...
Io pensavo che "il seducente" fosse riferito a me :lol: :lol:

Francesca.......
Ps... a Robè, nessuno nasce imparato!!! :lol:

Ora che so il significato trovo l'augurio "buona albedo" molto bello. Grazie d.Max, anche per la tua spiegazione molto interessante sull'alchimia. Leggerò quanto prima il libro che ci consigli perché dovrebbe essere molto interessante.
Grazie a Licia per aver aperto questo topic molto bello. La saggezza e il pane è per me un brano un po' difficile. Mi ha conquistato subito per la musica particolarissima e per le atmosfere che riusciva a creare, ma il testo non mi aveva colpito particolarmente. Grazie alle vostre riflessioni invece sto entrando sempre più nell'anima di questa canzone e ne sono felice.
Cara Licia, mi ha colpito molto la tua frase quando dici che si può trovare la luce anche nella cattiveria. E' una cosa che avevo sempre ritenuto impossibile, però questa tua affermazione mi sta facendo riflettere.
Queste sono le cose belle che amo leggere quando entro nel foum. Grazie.
Cinzia

L'albedo che si esprime nel "io sto al centro di me" un pò come il centro di gravità permanente di Battiato.
La rubedo nel "poi di muovo in mare, le coscienze in mare" volto a trovare il sale della Terra
La nigredo come ritorno ad uno stato primordiale all'unità che conteneva in sè sia l'elemento maschile che quello femminile.
Le rondini dal cielo e poi in mare come nel principio:“Ciò che è in Alto è come ciò che è in basso".
Si spreca così tanto tempo in cose inutili nella vita quando c'è tanto di quel significato da cercare partendo dalle cose prive di senso.
"La saggezza e il pane"
"La sapienza e il lume"
"Non ho paura adesso" :wink:

Staff ha scritto:
fabrizio ha scritto: Certo che con questi interventi lirici le mie polemiche diventano ancora più squallide.


Le polemiche sono squallide quando c'è ignoranza o malafede...
e non è sicuramente il tuo caso! :wink:

A volte l'amarezza e il troppo affetto può portarci su un sentiero complicato.

Noi siamo sicuri che anche le incomprensioni che nascono in questo forum siano acque torbide destinate a diventare "miracoli di onestà"

In fondo siamo tutti legati dalla passione per Mango e per la sua musica.

Lo staff del mango.it


Parole sante...

il piacere di partecipare insieme ai concerti di Mango con il sorriso sulle labbra...quel sorriso che fa parte della mia vita...da sempre


un bacio
Anna

ANGELO CELESTE ha scritto: L'albedo che si esprime nel "io sto al centro di me" un pò come il centro di gravità permanente di Battiato.
La rubedo nel "poi di muovo in mare, le coscienze in mare" volto a trovare il sale della Terra
La nigredo come ritorno ad uno stato primordiale all'unità che conteneva in sè sia l'elemento maschile che quello femminile.
Le rondini dal cielo e poi in mare come nel principio:“Ciò che è in Alto è come ciò che è in basso".
Si spreca così tanto tempo in cose inutili nella vita quando c'è tanto di quel significato da cercare partendo dalle cose prive di senso.
"La saggezza e il pane"
"La sapienza e il lume"
"Non ho paura adesso" :wink:



Io nonostante sono rimasta delusa da mia madre ho dato più valore al mio amore per lei
che ora si è tramuto in un amore forte nei miei confronti...
e non posso fare altro che gioire quando sento l'amore forte di un figlio per una madre le sue preghiere...perchè l'amore per una mamma non ci abbandona mai...forse il centro di gravità è sempre stato dentro noi...
ma di chi abbiamo paura di noi?

un bacio
Anna

Cara Anna, è' l'esperienza dell'essere al centro di noi stessi che porta a capire la differenza abissale tra vita ed esistenza.
La trasformazione alchemica (allegorica) di cui parlava d.Max è appunto ciò che all'inizio può incutere paura. Questo perchè alla fine consideri tutto ciò che ti circonda e qualsiasi forma di essere vivente un fratello, un padre, una madre, un figlio
La trasformazione del torbido nell'amore onesto come quello per un tuo familiare.
La paura si prova quando cominci ad aprire le braccia e a spalancare il tuo petto alla vita. In quell'istante hai paura dell'oceano, la libertà, perchè è più semplice chiudersi che non aprirsi.
Non mi ritengo una prescelta colta e sensibile, ma non voglio sprecare la mia esistenza annaspando nel torbido, nella freddezza.Voglio vivere nell'amore perchè un domani non vorrò provare la sensazione di aver sprecato inutilmente tempo non consacrandolo all'amore.
Non per ripetermi ma davanti a tanta bellezza come lo è la musica di Pino perchè preoccuparsi di ciò che è stato inserito o meno nella scaletta? Il centro di gravità è ciò che le sue corde vocali ci trasmettono, è il fine non il mezzo!


"Nel silenzio delle passioni, impara a guardarti dentro,

lì troverai tutto quello di cui hai bisogno..."


Liciaxxx

licia quello che scrivi è spiazzante...
è proprio vero nel momento della consapevolezza di quello che hai nel petto è così grande da non riuscirlo più a contenerlo lo spalanchi nella vita,perchè sprecarlo soffocandolo?

antonella

A dir poco sorprendente questa assonanza con le fasi dell'alchimia....

E leggendo e rileggendo mi rendo conto di quante sfaccettature può avere questa canzone che fino ad adesso avevo "vissuto" come un cantico imperniato sulla trasmissibilità di certi valori da coloro che ci hanno messo al mondo(a mia madre io chiedo la sapienza e il lume),dalla sicurezza che hanno saputo e che sanno infonderci(io ho il centro di te,io ho il centro di me)di quel piccolo universo che rappresenta tutto il nostro mondo(quel piccolo infinito non è mai finito perchè..)e dal fatto che dopo averci messo al mondo ci donano la liberta, scagliandoci come frecce dal loro arco per farci arrivare lontano(rondini a mille come mani in su)per quanto spesso ci si possa ritrovare non in cielo ma nella nuda e fredda terra in momenti e situazioni non propio felici( poi di nuovo in mare,le coscienze in mare..)

Ma leggendo quanto avete scritto mi rendo conto che avete colto proprio l'essenza di questa canzone...
Dalla putrefazione,dalla corruzione tramite la trasmutazione si giunge alla sublimazione.....
E non può esserci immagine più calzante e bella.....

La meraviglia della poesia non è nella sua decifrazione, ma nel potere evocativo che esercita su chi se ne appropria.
Qui, in questo testo che si presta a svariate letture, io leggo il difficile percorso verso la coscienza di sé, l’attraversamento di vicoli tortuosi e spesso dolorosi che ci conducono ad avere la consapevolezza del nostro centro (io ho il centro di me), e, di conseguenza, a raggiungere anche il centro di “te”.
La strada è cosparsa di dubbi e incertezze, di ostacoli e barriere, ed è soltanto il potere salvifico dell’amore che sorregge l’inquietudine del viaggio e supera le domande irrisolte.

Chiedere alla madre la saggezza e la sapienza vuol dire avere la dimensione di non sapere (“So di non sapere” – Socrate), che è il corretto punto di partenza per raggiungere la nostra verità.

Ma il cammino nel nostro infinito passa anche attraverso il superamento del legame con la Madre, a cui chiediamo le risposte che cerchiamo, ma che abitano solo in noi stessi.
La madre è una figura ambivalente, che ci dona la vita, ma che può anche divorarci e dominarci nel nome di un amore assoluto, condizionando le nostre scelte, frenando le nostre corse, sospendendo i nostri voli.
Il grembo materno è caldo e accogliente, ma anche stretto e buio, ed è necessario uscirne per vivere.
D’altronde, anche il Vangelo parla dell’episodio di Gesù che, appena dodicenne, si oppone all’ansia materna di Maria, che lo rimprovera per il suo allontanamento.

La ricerca della nostra essenza è un tragitto denso di insidie e di falsi miti…e qui mi piace citare una frase di Paritosh, a cui feci già riferimento tempo fa: “non tutti ce la fanno: siamo come salmoni che risalgono la corrente, molti restano boccheggianti e morenti sulla riva, pochi arrivano alla meta…e speriamo che tra i pochi ci sia anche io e tu che leggi….”

Annapaola

Bellissimo topic.
Illustrato da pensieri davvero profondi.
Grazie di cuore.....felice di imparare.
ciao.

ANGELO CELESTE ha scritto: Non mi ritengo una prescelta colta e sensibile, ma non voglio sprecare la mia esistenza annaspando nel torbido, nella freddezza.Voglio vivere nell'amore perchè un domani non vorrò provare la sensazione di aver sprecato inutilmente tempo non consacrandolo all'amore.
Non per ripetermi ma davanti a tanta bellezza come lo è la musica di Pino perchè preoccuparsi di ciò che è stato inserito o meno nella scaletta? Il centro di gravità è ciò che le sue corde vocali ci trasmettono, è il fine non il mezzo!


"Nel silenzio delle passioni, impara a guardarti dentro,

lì troverai tutto quello di cui hai bisogno..."


Liciaxxx


Carissima io non sono colta...ma ho capito che la sensibilità non fa parte della cultura...io faccio questo ragionamento sia chiaro non perchè io mi senta inferiore però spesso le persone insensibili sono proprie quelle colte
perchè pensano di avere qualcosa in più...uniscono alla cultura e all'ignoranza anche l'amore mi è capitato con degli amici...



allora io mi domando
si mi guardo dentro è giusto...
ma voglio poter guardare anche dentro te...
e voglio che tu guardi dentro me

altrimenti qualè il senso dell'amore
e della bellezza della musica di
Pino Mango

un bacio
Anna

[Ma il cammino nel nostro infinito passa anche attraverso il superamento del legame con la Madre, a cui chiediamo le risposte che cerchiamo, ma che abitano solo in noi stessi.
La madre è una figura ambivalente, che ci dona la vita, ma che può anche divorarci e dominarci nel nome di un amore assoluto, condizionando le nostre scelte, frenando le nostre corse, sospendendo i nostri voli.
Il grembo materno è caldo e accogliente, ma anche stretto e buio, ed è necessario uscirne per vivere.
D’altronde, anche il Vangelo parla dell’episodio di Gesù che, appena dodicenne, si oppone all’ansia materna di Maria, che lo rimprovera per il suo allontanamento.

La ricerca della nostra essenza è un tragitto denso di insidie e di falsi miti…e qui mi piace citare una frase di Paritosh, a cui feci già riferimento tempo fa: [i]“non tutti ce la fanno: siamo come salmoni che risalgono la corrente, molti restano boccheggianti e morenti sulla riva, pochi arrivano alla meta…e speriamo che tra i pochi ci sia anche io e tu che leggi….”




CARA ANNAPAOLA,
MI E' PIACIUTO MOLTO QUELLO CHE HAI SCRITTO, MI HA FATTO RIFLETTERE, SOPRATTUTTO VISTO IL RAPPORTO CHE IO HO CON MIA MADRE, DI "ODIO" E "AMORE" POICHE' A VOLTE NON SANNO DOVE FINISCE IL LORO COMPITO DI PROTEGGERCI, POICHè PER LORO FORSE SIAMO SEMPRE BAMBINI ANCHE QUANDO TU URLI AL MODO LA TUA RABBIA DI VOLER SCEGLIERE E CAPIRE LA TUA TESTA COSA è GIUSTO E SBAGLIATO, IMPARARE DAGLI ERRORI, E GIOIRE DELLE SODDISFAZIONI. QUESTO VUOL DIRE CRESCERE.

UN CARO SALUTO
PRIMAVERA

...

Io sono felice...


un bacio
Anna
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