Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
28 messaggi Pagina 1 di 2
Mi colpisce in questa canzone il riferimento " a mia madre io prego". Non posso non collegarla all'opera di Goethe il "Faust" nel punto in cui descrive la discesa del protagonista nel "Regno delle Madri".
Mi ha fatto riflettere la frase "dell'acqua torbida che mi dai". L'acqua torbida che non ha nessuna funzione vitale ma che può trasformarsi in qualcosa di miracoloso proprio come la frase che Faust rivolge a Mefisto: "Nel tuo nulla io spero di trovare il mio tutto".
La preghiera alla madre è la preghiera alla saggezza proveniente da tempi antichi, che profuma di eterno femminile come il lume delle nonne. Goethe parla proprio di eterno femminile e nel "Coro Mistico" riferendosi all'anima, che sta "al centro di me" usa queste parole "L'eterno femminile ci trae sempre più in alto" proprio come l'espressione "semplice e nuda come mani in su, in questa vita rampicante in me".
La trasformazione attraverso l'abbandono delle leggi dello spazio e del tempo proprio come la trasformazione dell'"eterna malinconia" in "una bella di notte".
Considero la musica e i testi di Pino pura arte. L'arte è una varietà di linguaggio che serve ad esprimere ciò che si agita nell'anima e che non può essere ingabbiata in formule o concetti rigidi.
Questo testo per me è arte, come del resto tutti quelli che assaporo in quest'ultimo cd.

Licia

Licia cara,hai ragione, il testo di questa canzone è arte pura di una bellezza pari alle poesie che Pino oramai ci dona e chi le conosce lo sà a quali livelli,alti livelli oramai Mango sia arrivato
"un pò Prevert un pò Neruda"
così fù definito al "premio lunezia" dove proprio per i testi veniva premiato un 'anno fà (era il 19 luglio 2006) per il valor musico letterario con l'albun "ti amo così",quest'anno(a mio modestissimo parere) ci andrebbe il bis.

antonella

E' quando leggo interventi come il tuo, cara Licia, che mi rendo conto di che terra io abbia toccato approdando qui...... su quest'isola....in mezzo a questo mare blu....
........e di quanto sia fiera d'essere fan di un grande Artista come Mango, che riesce a mettere insieme persone capaci di cotanta sensibilità e intelletto.
Grazie a te Licia e grazie a tutti quelli che hanno allargato i miei orizzonti della sapienza.....

A proposito di sapienza...

Non è un caso che abbia scelto questo brano da cantare al raduno ( non l'avessi mai fatto, per quanto m'è costato!!! Grazie Leonardo sempre! :? ).
Amo questa canzone da quando ne ho sentito gli appena 30 secondi nella news letter........è stato subito Amore...e io quando m'innamoro è per sempre!

Per me, e ripeto per me, il testo è una vera e propria invocazione alla "terra", poichè terra è uguale a madre...
terra che genera......
Terra che dà......
terra dalla quale attingiamo le nostre energie e alla quale chiediamo i suoi frutti...........come ad una madre....radice nella mia radice....!

Francesca........

non solo per te francy,questo testo è vocazione alla terra, anch'io vedo quello che vedi tu...

terra che è madre e madre che dà e genera vita,alla quale chiedi la saggezza e il pane,la sapienza e il lume
e che
" dell'acqua torbida che mi dai
farò un miracolo di onestà.......
e di un 'eterna malinconia
farò una bella di notte
che si risveglia principessa,sai..."
per stare al centro di te,al centro di me.

antonella

Certo che con questi interventi lirici le mie polemiche diventano ancora più squallide.

fabrizio ha scritto: Certo che con questi interventi lirici le mie polemiche diventano ancora più squallide.


Le polemiche sono squallide quando c'è ignoranza o malafede...
e non è sicuramente il tuo caso! :wink:

A volte l'amarezza e il troppo affetto può portarci su un sentiero complicato.

Noi siamo sicuri che anche le incomprensioni che nascono in questo forum siano acque torbide destinate a diventare "miracoli di onestà"

In fondo siamo tutti legati dalla passione per Mango e per la sua musica.

Lo staff del mango.it

grazie, io tengo molto a Pino da oltre 20 anni.

Davvero affascinante questa interpretazione "alchemica" che dai di questa canzone, cara Licia, riferendoti al Faust di Goethe.
E' vero che siamo davanti a uno dei pezzi più misteriosi e per questo più seducenti dell'Albero delle fate: misterioso non nel senso di incomprensibile ma in quello che qualunque comprensione cerchiamo di avere di questo brano, alla fine appare sempre inadeguata perchè c'è "dell'altro".
E questo è il destino delle vere opere d'arte, quello cioè di presentare volta per volta un solo profilo, un solo aspetto e, nello stesso tempo, di rinviare a qualcosa di nascosto che è ancora da scoprire. E l'incontro con esse è un po' come il viaggio che bisogna intraprendere quando si decide di conoscere a fondouna persona.

E a questo punto invece che "buona vita" per restare in tema col topic mi sentirei di augurarvi

Buona albedo a tutti! (lascio a voi l'avventura di scoprire cosa sia, ammesso che già non lo sappiate! :wink: )

d.Max

L'albedo (dal latino albēdo, "bianchezza", da album, "bianco") di una superficie è la frazione di luce o, più in generale, di radiazione incidente che viene riflessa indietro. L'esatto valore della frazione dipende, per lo stesso materiale, dalla lunghezza d'onda della radiazione considerata. Se la parola albedo viene usata senza ulteriori specifiche, si intende la luce visibile.

ma allora se è questa la definizione della parola albedo, e come
se stessi augurando ad anime colte e sensibili come "Angelo celeste"
di splendere di luce propria o di luce riflessa? :oops:

scusa la mia ignoranza in materia, ma ha ragione Francesca...
come è seducente questo sito!

Cielo Rò !!! Quanta cultura tutta insieme!

Ma quante lingue parlate in queste sezioni ???

Hasta la vista!

Raffaella.

Alchimia, proprio il senso che mi da questa canzone. Se non sbaglio gli alchimisti cercavano la pietra filosofale? La trasformazione di ogni cosa in oro? Proprio il senso che dal torbido, se si scava, si trova sempre qualcosa di buono. L'onestà delle anime e dei cuori che tanto manca, ma proprio la musica di Pino unisce e permette di entrare nei cuori dei fans.... anche in quelli più polemici. Anche in questi ultimi trovo amore e qualcosa di per cui crescere interiormente: "Nel tuo nulla io spero di trovare il mio tutto".
E allora che importa se siamo di luce riflessa o propria, l'importante è trovare la luce anche nei significati più nascosti o difficili delle parole, delle frasi e dei discorsi, ma sopratutto nella cattiveria.

Oro, quanto oro ti darei.
Terra sopra il cielo,
che sia gloria quel che viene
dall'amore che ho "per voi".

Dimenticavo l'immagine delle "rondini a mille come mani in su", mi fa pensare al gesto di preghiera e ai miracoli che avvengono sempre per mezzo di Luce riflessa.

Licia xxx

Dio quanto mi piace la frase che hai riportato licia...

"dal tuo nulla io spero di trovare il mio tutto"

questa è la più bella frase che direi a una persona che più di una volta mi ha risposto
"ma io non faccio nulla faccio solo quello che mi piace!"

con le mani sù come rondini a mille a ringraziare il cielo perchè dall'amore del nulla, può nascere qualunque cosa.......anche i miracoli.


antonella

Anche a me risulta interessante la lettura di questa “preghiera” alla madre in una chiave “alchemica” anche perché nulla ha a che vedere con la “Mia madre” come ritratto nella memoria della figura materna che ancora illumina nel ricordo il cammino di un figlio (“oh oh che luce sei negli anni miei”) e quasi presente nei tratti che la contraddistinguevano proprio per il senso di perdita ed assenza degli stessi (“il tuo scialle il tuo foulard e un profumo che non c’è”).
Qui l’invocazione è indubbiamente ad una materia primordiale, oserei spingermi anche ad un “eterno femminino sacro” secondo cui la Donna è un’eterna iniziatrice (Madre appunto), nutrice dell’umanità e rivelatrice della Conoscenza (“A mia madre io prego la saggezza e il pane”, “A mia madre io prego la sapienza e il lume”).
Nella dimensione ciclica femminile poi, la donna si trova in aderente sintonia con la natura, che le fa vivere nella sua singolare esistenza un che di molteplice, ampiamente plurale, un rinnovarsi che l’accomuna al divenire della natura nelle sue varie forme e pur sempre identico e permanente nella sua sostanza (da qui “quel piccolo infinito” che “non è mai finito per te”)…..
E’ comune pensiero che ogni “emozione” che esce dalla voce, dalla penna, dal pianoforte di Mango è indubbiamente un’opera d’arte. Potremmo stare a parlare per ore su questa canzone che fa delle immagini che la compongono fonte continua di interpretazione e scandaglio. Un grande pezzo. Un grande Mango.

Beh, caro Silver, quando parlavo di "albedo" non mi riferivo tanto alla definizione fisica della luce, ma a una delle fasi dell'opera alchemica.
Come ha detto Licia, gli alchimista cercavano la pietra filosofale, cioè un processo attraverso cui ogni materia, anche la più vile, veniva purificata e sublimata. Questo processo era appunto l'opera alchemica che doveva avere una caratteristica peculiare: cioè ogni passaggio, ogni trasformazione della materia esterna doveva essere accompagnata da una trasformazione interiore della persona dell'alchimista (un po' come la leggenda della ricerca del Graal: essa allude, alla fine, non al ritrovamento della coppa dell'Ultima Cena ma alla trasformazione del proprio cuore nella coppa che accoglie il sangue di Cristo, cioè l'amore di Dio: "Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno" Giovanni 7,37-38). Alla fine, la vera pietra filosofale era l'anima dell'alchimista, che doveva essere diventata capace di trasformare tutti i fatti della vita in qualcosa di prezioso: questa era la "saggezza" che gli alchimisti chiedevano alla "madre", la materia.
In estrema sintesi queste fasi erano:
1) la nigredo: cioè il riportare tutti gli elementi a uno stato direi quasi primordiale ("l'acqua torbida che mi dai"; "l'eterna malinconia"; "le coscienze in mare"...)
2) la rubedo: cioè il momento in cui, dalla decomposizione degli elementi, comincia a nascere qualcosa di nuovo, lo spirito comincia a dare forma alla materia (quel piccolo infinito che non è mai finito)
3) l'albedo: cioè la trasfigurazione finale della materia (il miracolo di onestà, la bella di notte), che doveva corrispondere con una trasformazione radicale della persona che acquisiva un nuovo modo di essere nel mondo e di vivere la vita (io ho il centro di te/ io ho il centro di me).

Comunque, ancora una volta, tutto questo non è che uno dei mille aspetti, degli infiniti risvolti che può avere un brano come questo! :lol:

Buona vita a tutti.

d.Max

P.S. Se ne volete sapere di più su alchimia e dintorni vi consiglierei la lettura di: Augusto Vitale, Solve coagula, Moretti&Vitali. E' una rilettura dell'alchimia in chiave di psicologia del profondo.

OK, grazie delle dritte...ci aggiorneremo!

Giusto per non essere fraintesi, con quel "sito seducente",
non mi riferivo a qualcosa di ammaliante, ma proprio
all'aspetto stimolante di leggere tali profonde disquisizioni
e saperne sempre di più!

è proprio vero, nella vita non si finisce mai di imparare!


p.s.
comunque, se devo essere sincero, preferisco...
"buona vita a tutti" :wink:
28 messaggi Pagina 1 di 2

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 58 ospiti