Bighellonando un pò qua e un pò là, per evitare di prendere sentieri sconosciuti e per evitare l'assalto del lupo cattivo, mi sono soffermata su un mio intrvento di quasi tre mesi fà...
Naggia- mi son detta- ne scrivo di cavolate!
Mi sa che devo ritrattare
Macchè...una donna che piange per amore è uno zerbino???
Stupida di una Francesca che non sono altra.....si vede che non ho mai pianto per amore!!
Come si fà ad insegnare o imparare a "non amare"?
Eh, perchè il contrario della parola Amore dovrebbe essere Odio, ma nel caso del testo e nella vita, cmq, con tanto di Amore urlato e pianto, come si potrebbe mai pensare di poter odiare l'oggetto di questo amore!?
E come si fa a riprendere possesso della propria vita dopo l'abbandono dell'amore "fisico"quando ancora l'amore rimane intrappolato nella nostra anima, nella nostra pelle, nei nostri occhi, nelle nostre mani??!!
Come? Come si fà a liberarsi del pensiero di quell'amore che è stato ossigeno per ogni centimentro del nostro corpo...!?
Il testo non parla di un amore che supplica, ma di un amore che ha paura, di una amore che trema, di un amore che " se tu mi lasci", " se io ti perdo"...cosa sarà di me....., ma se questo dovesse avvenire aiutami a lasciarti andare e a non amarti più...
Tu che sei stato capace di insegnarmi ad amarti sarai capace di aiutarmi a non amarti....
Eh, no! NON è uno zerbino a parlare: è un amore bruciante....è paura!
E' solo paura di vivere una vita senza questo Amore.....
...ma L'amore che resterà, anche senza di te, continuerà a crescere.....grazie a Dio!!!