Mi piace calare la mia attenzione (e spero la vostra) su questa canzone. Innanzitutto il titolo: fiore del mondo. Lo sapete che tutte le tradizioni, per indicare ciò che nella vita c'è di più prezioso e che va protetto e difeso, usano proprio l'immagine del fiore? In oriente è il fiore del loto, in occidente la rosa (cfr. La rosa dell'inverno!) e/o il giglio. Il titolo dunque già ci avverte: attenzione, siamo di fronte a una realtà preziosissima!
Il testo poi comincia con una "accumulazione" di immagini visive e sensitive, accumulazione che è propria di quando si vuole esprimere l'inesprimibile e mancano le parole: e allora, attraverso varie pennellate, si dice tutto sapendo che non si può dire tutto.
Sei via di pietra blu
sei il rpofumo lieve della menta
fra i boschi di bambù
più leggero il vento canta...
Il verso però che davvero mi piace di più è
m'innamorai
del silenzio ch'è in te.
In quel silenzio c'è la rosa preziosa, è il silenzio che sorpassa l'intelligenza e la capacità del dire, di fronte a cui ci si può soltanto innamorare. E' il mistero che improvvisamente si incarna in una persona e che perciò diventa inesorabilmente il proprio destino: uno è finalmente a casa propria, senza quella sensazione fastidiosa che abbiamo spesso di volere sempre essere altrove rispetto a dove siamo e allora
da qui non parto più.
E allora, a ciascuno la sua rosa!
d.Max
Il testo poi comincia con una "accumulazione" di immagini visive e sensitive, accumulazione che è propria di quando si vuole esprimere l'inesprimibile e mancano le parole: e allora, attraverso varie pennellate, si dice tutto sapendo che non si può dire tutto.
Sei via di pietra blu
sei il rpofumo lieve della menta
fra i boschi di bambù
più leggero il vento canta...
Il verso però che davvero mi piace di più è
m'innamorai
del silenzio ch'è in te.
In quel silenzio c'è la rosa preziosa, è il silenzio che sorpassa l'intelligenza e la capacità del dire, di fronte a cui ci si può soltanto innamorare. E' il mistero che improvvisamente si incarna in una persona e che perciò diventa inesorabilmente il proprio destino: uno è finalmente a casa propria, senza quella sensazione fastidiosa che abbiamo spesso di volere sempre essere altrove rispetto a dove siamo e allora
da qui non parto più.
E allora, a ciascuno la sua rosa!
d.Max