Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
5 messaggi Pagina 1 di 1
… l'amore è un tizio sconclusionato
che vive in me sempre a perdifiato.

Così cantava “L'albero delle fate”, testimoniando già la presenza di

quel pazzo in fondo al cuore.

Cos'è questo pazzo? Forse è quella trasparente ostinazione che ci determina ad amare? Ad amare e cantare anche se e anche quando “l'amore è frutto di un dolore”?
E' come quando in tanti, amici e conoscenti, persone “competenti” e di esperienza, ti dicono che “ormai non c'è nulla da fare”, che “faresti meglio a dimenticarla”, che “non capisci che è finita” ecc..., e tu invece ti svegli al mattino e il primo pensiero è proprio lì, ti addormenti la sera e l'ultimo pensiero è ancora lì (“sei tu il mio spazio affollato”)

… è davvero una pazzia: “come un fiore senza più radici”. Ci si può domandare: ma cosa pretendo ancora da quella situazione visto che “nell'anima mia/ sei caduta e non mi hai creduto”? Il fatto è che uno riparte sempre da quel cuore pazzo...

dai ricordi che mi hai negato

e non si sa spiegare il perchè e il per come (“è una malattia la contrarietà”).

Quanto fa male la vita
senza te che ne trattieni la meta

… forse uno cerca proprio questo: un estremo riconoscimento, una restituzione alla propria meta, uno scioglimento “nell'eternità di una verità”. Mi riecheggiano nel cuore altre parole:

… tu non sai... tu non sai...
che nel pieno dei giorni con te
tu non sai... tu non sai...
certe volte ho pianto e perso per te.

Il pazzo è lì che a volte si tormenta il cuore intorno a questi ricordi e a questi ritardi e sperimenta dentro la sbarra di ghiaccio incandescente di parole, domande e attese che non trovano non dico risposta ma nemmeno accoglimento. E a volte basterebbe la semplice presenza...

… pur di averti qui
non ti toccherei.

Rimane solo incidere qualche foglia con le nostre parole e affidarle come piccoli e improbabili “aquiloni senza fili” al vento, a quel vento cui si può raccontare tutto. Ma

chissà se il vento vuol morire
come quel pazzo in fondo il cuore....

Il fatto è che il “fondo del cuore” è sede del “pazzo” quando “tu”

sei la sera che non riesce più a volare.

Invece, lo stesso “fondo del cuore” può trasformarsi in “rifugio” quando il medesimo “tu”

sperduta e sola in quell'immenso
basti a dare luce e senso.

E forse ancora una volta (come spiega mango per La sposa!) siamo di fronte a quel “tu” che non rappresenta solo un'altra persona, ma anche quella parte di noi stessi che ci è “compagna” per tutta la vita e che, se si prende cura di noi, può dare alla nostra esistenza “saggezza e pane”.

Buona vita a tutti

Massimiliano
Caro Massimiliano
e' bellissima la tua analisi di questo pezzo e mi ha emozionato non poco! Volevo soffermarmi sull'aspetto musicale del pezzo, aggiungendo semplicemente che questo brano secondo me contiene tutto l'universo Mango racchiuso in una canzone. Ha il sapore dei suoi piu' grandi successi, quel "oh" prima di chissa' se il vento vuol morire, mi ricorda il condor. Mi sorprende non sia stato scelto come singolo...ma la cosa che mi ha colpito di piu' e' la genialita' dei cori...esprimono perfettamente l'idea del pazzo...anche il ripetere finale di "tu resta con me", il modo in cui canta...impersonifica in pieno il soggetto della canzone! Insieme a Chiamo le cose e Il rifugio, il brano che sto amando di piu' di questa terra degli aquiloni.
Tommaso
d.Max ha scritto: … l'amore è un tizio sconclusionato
che vive in me sempre a perdifiato.

Così cantava “L'albero delle fate”, testimoniando già la presenza di

quel pazzo in fondo al cuore.

Cos'è questo pazzo? Forse è quella trasparente ostinazione che ci determina ad amare? Ad amare e cantare anche se e anche quando “l'amore è frutto di un dolore”?
E' come quando in tanti, amici e conoscenti, persone “competenti” e di esperienza, ti dicono che “ormai non c'è nulla da fare”, che “faresti meglio a dimenticarla”, che “non capisci che è finita” ecc..., e tu invece ti svegli al mattino e il primo pensiero è proprio lì, ti addormenti la sera e l'ultimo pensiero è ancora lì (“sei tu il mio spazio affollato”)

… è davvero una pazzia: “come un fiore senza più radici”. Ci si può domandare: ma cosa pretendo ancora da quella situazione visto che “nell'anima mia/ sei caduta e non mi hai creduto”? Il fatto è che uno riparte sempre da quel cuore pazzo...

dai ricordi che mi hai negato

e non si sa spiegare il perchè e il per come (“è una malattia la contrarietà”).

Quanto fa male la vita
senza te che ne trattieni la meta

… forse uno cerca proprio questo: un estremo riconoscimento, una restituzione alla propria meta, uno scioglimento “nell'eternità di una verità”. Mi riecheggiano nel cuore altre parole:

… tu non sai... tu non sai...
che nel pieno dei giorni con te
tu non sai... tu non sai...
certe volte ho pianto e perso per te.

Il pazzo è lì che a volte si tormenta il cuore intorno a questi ricordi e a questi ritardi e sperimenta dentro la sbarra di ghiaccio incandescente di parole, domande e attese che non trovano non dico risposta ma nemmeno accoglimento. E a volte basterebbe la semplice presenza...

… pur di averti qui
non ti toccherei.

Rimane solo incidere qualche foglia con le nostre parole e affidarle come piccoli e improbabili “aquiloni senza fili” al vento, a quel vento cui si può raccontare tutto. Ma

chissà se il vento vuol morire
come quel pazzo in fondo il cuore....

Il fatto è che il “fondo del cuore” è sede del “pazzo” quando “tu”

sei la sera che non riesce più a volare.

Invece, lo stesso “fondo del cuore” può trasformarsi in “rifugio” quando il medesimo “tu”

sperduta e sola in quell'immenso
basti a dare luce e senso.

E forse ancora una volta (come spiega mango per La sposa!) siamo di fronte a quel “tu” che non rappresenta solo un'altra persona, ma anche quella parte di noi stessi che ci è “compagna” per tutta la vita e che, se si prende cura di noi, può dare alla nostra esistenza “saggezza e pane”.

Buona vita a tutti

Massimiliano


L'accostamento con L'albero delle Fate, una delle più belle canzoni recenti scritte da Pino, lo trovo molto azzeccato. E forse è proprio per questo che questo Pazzo lo apprezzo sempre più ad ogni ascolto.
La tua chiave di lettura, carissimo MAssimiliano, mi ha incantato. Grazie...
Premettendo che io questo album lo amo tutto...posso dire che "Il Pazzo" è la canzone che mi ha rapito letteralmente...non riesco a trovare le parole per esprimere così tanta bellezza e fascino che ho trovato in questo brano e che giorno dopo giorno mi cattura sempre più....un interpretazione da brividi con una musica travolgente!





Mina :wink: :wink:
5 messaggi Pagina 1 di 1

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti

cron