Area aperta all'approfondimento dei contenuti degli album incisi da Mango in carriera, da "La mia ragazza è un gran caldo" fino a “L'amore è invisibile”.
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Il Mediterraneo può essere quel mare bellissimo che bagna la nostra penisola e che abbiamo dentro, nel sangue. Ma, come dice il Nostro quando presenta questa canzone ai concerti, può diventare anche il segno di quel mare che ogni tanto vorremmo navigare per trovare noi stessi.
Forse però c’è anche qualcosa in più ed è per questo che in questo topic voglio mettere insieme due canzoni come Francesco e Mediterraneo: è una impressione forse soltanto mia ma la voglio ugualmente condividere con voi.

Considerando gli “interminati spazi” del mare come il segno dell’infinito o, meglio, dell’ignoto, navigare attraverso questo mare significa compiere un viaggio non solo verso se stessi ma anche verso quella dimensione, quella realtà, che chiamiamo Dio. "Conosci te stesso - dicevano gli antichi - e conoscerai te stesso e Dio". Quello che voglio dire è che, ascoltando Mediterraneo da un certo punto di vista, mi sembra quasi che contenga un senso “mistico” ed è per questo che la avvicino a Francesco, a frasi come

Io sono l’ultima
Luce possibile.

Vorrei poteri dire
Che sei l’azzurro,
nobile sposo dei secoli.

Adesso però non saltatemi a piè pari solo perché ho usato una parola impegnativa come “mistica”: per me infatti questa parola non vuol dire altro che una esperienza concreta, direi “sensibile”, di ciò che abitualmente riteniamo essere al di là dei nostri sensi. In fondo penso che due categorie di persone che solitamente riteniamo agli antipodi, i mistici e gli scienziati, vivano lo stesso approccio di fronte alla realtà: entrambi non vogliono dare nulla per scontato; tutto deve essere esperito e vagliato dalla loro propria esperienza. Si potrebbe quasi dire che i mistici sono gli “scienziati di Dio” e che gli scienziati sono i “mistici della materia”.

Ma perché allora Mediterraneo sarebbe una mistica? Perché, come si dice nella canzone, questo mare diventa via via qualcosa da vedere – mangiare – scoprire – pregare – soffrire – morire; e poi ancora da respirare e da odorare. E’ una esperienza, direi, “sensuale” del Mediterraneo. Sono attraversate tutte le esperienze fondamentali della vita: e se il mare richiama all’Ignoto, allora anche questa realtà non è al di là dei nostri sensi ma è pienamente concreta, anzi direi che è più reale della realtà. Infatti io ritengo che non vi sia una separazione fra ciò che è materiale e ciò che si dice spirituale; ciò che è temporale e ciò che è eterno; ciò che è “al di qua” e ciò che è “al di là”. E’ tutta una medesima realtà che si dispiega in vari momenti di attuazione.

Ed è proprio questa concretezza di Dio che Francesco ha sperimentato. Nella canzone ciò viene sottolineato dalle parole

Tu appartieni a me
Come un sentiero ai passi suoi.

Non voglio più perderti

e soprattutto dalle parole finali pregherò – cercherò – morirò di te (cfr. Mediterraneo da pregare, scoprire, morire :wink: ). Ed è anche quella concretezza che Francesco esprime nel suo cantico in cui tutte le creature diventano occasione di lode, in cui può dire davvero

Con te
Scendo dal sogno mio
Sospeso a un cantico.

Come conferma alla concretezza dei mistici, vi voglio trascrivere due strofe del Cantico spirituale di S.Giovanni della Croce:

L’Amato è le montagne,
le valli solitarie e ricche d’ombra,
le isole remote,
le acque rumorose,
il sibilo dell’aure amorose;

è come notte calma
molto vicino al sorger dell’aurora,
musica silenziosa,
solitudine sonora,
è cena che ristora e innamora.

Buona vita a tutti.

d.Max

E' bellissima la tua analisi ed è onorevole la tua sensibilità! Non è da tutti scrivere simili cose.

Colgo l'occasione per complimentarmi con Te, perchè ogni volta che leggo qualche cosa di tuo mi viene da pensare che sei una gran bella persona!

Lo dico col cuore, Complimenti davvero!

Ciao,
Fabio.

Beh Fabio hai ragione mi complimento anch'io con d.Max non soltanto per la bella analisi riportata ma anche perchè ha scelto una bellissima canzone...Francesco è un brano carico di significato ed estremamente emozionante! L'estate appena trascorsa non è stata delle più felici e questo brano mi ha fatto tanta compagnia e mi ha tirato su di morale molte volte...così come voi del forum, indirettamente le vostre parole e la vostra compagnia mi hanno fatto tanto bene..

grazie a Pino e a tutti voi..

Bravo d.Max, mi hai fatto venire i brividi;

l'esperienza concreta che Francesco ha fatto di Dio, il suo riportarlo nel Cantico delle Creature, mi dà conferma che è un'esperienza possibile, sotto gli occhi di tutti, alla portata di tutti; e se abbiamo la fortuna o la capacità di assaporarLo, ci dà un sacco di energia e di voglia di fare.

Sei nascente, come se fosse giorno nuovo in me

Non ho più paura e forte di Te mi innalzerò con Te

Purtroppo non riesco bene a dire quello che penso, ma anche in queste due frasi (molto belle) percepisco l'emozione del dopo-incontro con Dio, sensazione che ti innalza spiritualmente e ti coinvolge anche fisicamente, perchè ti senti forte, al sicuro e capace di amare, affrontando anche situazioni difficili.
Ricorro a una frase di una mia amica (un'altra) che una volta disse: "Se hai incontrato Dio anche solo una volta non ne puoi più fare a meno"

Le parole che tu, d.Max, hai usato in questo topic mi hanno dato la possibilità di rispolverare questo pensiero che mi accompagna da un po' di tempo....

Ti ringrazio.

Bello anche il confronto pregherò-cercherò-morirò di Francesco con pregare-scoprire-morire di Mediterraneo (non ci avevo fatto caso; impreziosisce le mie cosiderazioni su Mango), e la possibilità di sfruttare i nostri sensi per capire e vivere a fondo un'esperienza.

Di nuovo grazie e ciao
Scusate i pensieri un po' contorti

E’ la canzone che adoro di più tra quelle eseguite dal vivo, ed è anche la canzone che ascolto sempre quando sono in riva al mare per ritrovarmi sola con il mio Mediterraneo. Concordo con d. Max sul senso del viaggio, ma io penso che Mediterraneo rappresenti il senso della vita: la ricerca, attraverso il viaggio, delle due direzioni inscindibili: noi stessi e Dio. Alcuni passano la loro vita a tentennare e a non compiere mai il viaggio, ma ci sono alcuni che lo hanno già fatto; in questo caso l’esperienza che ti fa capire sulla tua pelle che non c’è nulla che sia “al di là dei nostri sensi” perché tutto è in noi, ti porta a vedere il mondo diversamente e a volte ad essere diversa agli occhi degli altri…….
Mediterraneo è l’equivalente della vita da mangiare, scoprire, pregare, soffrire, l’unico faro è la luce

Lascia che entri il sole dentro te

Come la luca abbagliante che si presenta alla fine di una galleria…………
Quel sole che fa maturare le arance o le ciliegie: lei si è trovata già maturata perché i raggi del sole l’hanno baciata.
Come in Francesco:

Quanto sole su di noi
Appartiene a te
Come un sentirero ai passi suoi.

Il sole, Dio, appartiene a Francesco sicuramente perché Lui si è lasciato irradiare dalla luce, si è purificato in tutti i suoi sogni, ha voluto che la luce tracciasse il suo destino e, spogliandosi di ogni ricchezza materiale, si è perduto nella luce fino a morire nell’amore per Dio.

LICIA
devo tornare e leggere con calma ciò che avete scritto....che attente analisi......è interessante davvero.........lo so è difficile spiegare delle emozioni......a me da molto fatica non riuscire ad esprimermi....si viaggia con lo sguardo e non è poco......quanto è importante guardarsi negli occhi ....basta 1/2 secondo per capire molte cose...ma dipende dalla sensibilità di ognuno credo.........lo faccio anche duranti gli spettacoli in particolare nei concerti di Pino...quello di osservare......sorrisi e commozione a non finire........non ci sono commenti che tengano e come lui rimango senza parole.......quell'anfiteatro di CAGLIARI è stato collaudato definitivamente dopo circa 2000 anni ....dovevate vedere piedi mani e voci di tutto il pubblico dai teenagers agli ultrasessantenni......ogni fascia era presente....un pubblico misto che rendeva tutto ancora più interessante........senza confini come è appunto la sua musica..........spero che quella sera il vento di una bellissima serata di fine settembre abbia portato con se qualche nota e accordo.......quell'accordo che purtroppo in molte terre manca......io credo in queste cose .......il passaparola in qualche senso o meglio una vera energia + che diventa esponenziale .basta poco per innescare questo....così mi tornano in mente le parole del Piccolo Principe .......ma cerchiamo di avere sempre un giusto senso critico........non è polemica.....sono polemico con me stesso.......la TV che tanto distorce e filtra ......dipende sempre da me come la voglio....utilizzare.........una platea potenziale vasta indubbiamente ma poco resta..........resta invece molto dopo una serata con Pino...si vive si elabora anche se stanchi dopo aver cantato con lui e ballato e forse anche pianto qualche volta per gioia o malinconia...non voglio responsabilizzare una persona rara come Pino.Esiste per me la musicoterapia........ma non ascolto Pino quando sto male.....ma aiuta molto......a fare il punto sulla situazione..........certo alla fine le canzoni ognuno le vive come meglio si sente dentro....credo che anche questo sia una cosa che affascina un cantautore..........sapere che quella sera qualcuno si è emozionato per merito suo....GRAZIE PINO....GIAMMI

Oggi è il 4 ottobre, san Francesco...

mi chiedo cosa direbbe lui di questa canzone a lui dedicata...

di quel

io sono l'ultima luce possibile...

e pure

vorrei poterti dire
che sei l'azzurro
nobile sposo dei secoli...

una preghiera per noi, san Francesco, da lassù dove tu sei...

per noi che continuiamo in questo mondo e in questa vita a cercare, a morire...

una preghiera per noi al Tuo e Nostro "Altissimo, onnipotente, bon Signore""...

per scendere dal sogno nostro sospesi a un cantico...

Per dirla con san Francesco:

Il Signore ci dia pace, a noi, a tutto il mondo.

d.Max
ho trascurato l'ascolto di questa canzone perciò davo per scontato che il titolo "appartenesse" ad una persona cara a Pino.In questi ultimi tre giorni ho riascoltato questo brano tante volte e quando ho saputo che era dedicato a San Francesco ho pensato di comunicarlo a mia sorella Franca proprio il giorno del suo onomastico....la sua canzone preferita dell'intero CD........così mentre ascoltavo questo brano osservavo le campagna mentre guidavo.....un sole stupendo.....una temperatura estiva........poi ho riflettuto cosa significa veramente condividere e partecipare alle altre persone delle emozioni più intime...anche volendo certe volte sei bloccato perchè hai "bisogno" di un certo tipo di ascolto e anche così non sempre è facile riportare a parole certe cose legate alla propria spiritualità e in generale intimità.FRANCESCO è stato il brano d'esordio all'ultima data estiva a Cagliari....ero ancora molto lontano dall'anfiteatro....una emozione come da bambino......e quel suono sempre più chiaro......un bel posto nel centro della città.........era tutto bello.........il cielo la sera era tranquillissimo...l'aria profumata come in tutta la Sardegna....le stelle .....sul penultimo anello sembrava quasi di afferrarle....e ogni volte che si nominava il sole io lo sentivo anche se era notte tante erano le stelle.......quella sera quelle note si sono trasformate per essere trasportate lontane........la canzone "Ti porto in Africa" è stata un pò anomala perchè a Cagliari mi sembra di stare già con una gamba in un altro continente.Un Disincanto! Giammi

Caro d.max
mi lasci sempre senza parole...
contiuna così.
Ora riesco a capire tante cose. Non sapevo che la canzone "Francesco", fosse dedicata proprio al Santo che riempie d'orgoglio la mia meravigliosa Umbria. Sono emozionata!
Un saluto da Roberta.

Ah! Ma guarda!
Pensa che era il mio vanto!
Il fatto che Pino si rivolgesse in questo modo alla figura di San Francesco, patrono d'Italia nonchè mio Santo, mi ha sempre riempito il cuore di gioia!
............E il cantico di Francesco,l'inno delle creature , sin da bambina................lo ricordo benissimo: Laudato sii, o mi Signore per tutte le creature, per fratello sole e per sorella luna, per il mare e per il cielo!
Beh! D.Max sicuramente sa più di me dell'uomo speciale che fu Francesco, uomo tra gli uomini!
Ti prego D. Max parlacene ancora!
Devo ringraziarti, anche per un'altra cosacosa, caro D.Max, e cioè di avermi fatto vedere l'essenza della mia "Mediterraneo"*con gli occhi tuoi;e mi piace molto!

*dico "mia Mediterraneo", perchè l'ho sempre sentita mia, qualunque fosse il mio stato d'animo!
Ed, inoltre, è quella che fa fare pace a tutti i miei sensi, quando ne hanno bisogno!

Mi era sfuggito questo topic. Merito di questa nuova sezione Topic parade se l'ho potuto notare. Mi ha profondamente colpito perchè io mi definisco "agnostico", cioè senza un particolare riferimento religioso o filosofico. Definire i mistici come gli "scienziati di Dio" mi sembra geniale. Ma Dio può essere in qualche modo sperimentato? Si può "sentire"? E come, dove? Nella natura? Nell'interiorità? In una canzone?

Ci sto riflettendo. Chissà se queste domande troveranno una risposta...
Grazie, d.Max.

Fiore

Ciao Fiore ... posso rispondere alle tue domande con un mio modestissimo parere personale ... credo che Dio si possa sentire in ogni cosa, la mia idea di Dio è questa, e mi commuove profondamente: Dio si nasconde in ogni Sua creatura, nella natura, in un gatto o in un cane per farsi coccolare, nella persona amata per farsi vedere in tutto il Suo splendore ...
Tu sì… ardito affetto mio
Tu sì… ci ha messo il cuore Dio

... e come ho detto in un altro topic, si può nascondere anche in una canzone come "Francesco", che più che una semplice canzone, considero una "preghiera".

Marina

Ha ragione Marina!
Dio si trova ovunque tu lo voglia trovare!
Ma devi aprirgli le porte!
Devi perderti in lui e donargli il tuo cuore!

E' un pò come perdersi...........
senza di te
E' un po come perdersi.......
da te fino al cuore.
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