Ricordo bene le splendide argomentazioni sull'argomento.
E poichè non lo dico mai, stasera lo dico per me: "Mi quoto!"

, e faccio copia copiella di me medesima:
".....mi riesce insopportabile l’idea che i miei giorni siano già stati scritti da un Caso tiranno, che i miei passi siano già stati disegnati da un artista capriccioso, che le mie parole siano già state suggerite da qualcuno che non sia la mia anima.
Credere ad un destino preordinato fa cadere paurosamente nella trappola della rassegnazione, sollevandoci dalle responsabilità che abbiamo nei confronti della Vita e di noi stessi, svuotando di senso la vita stessa smettendo di pòrci quelle domande che aiutano a crescere e a comprendere il mondo.
Per evitare di cadere in uno sterile fatalismo, io credo che le “responsabilità” vadano suddivise, attribuendo al Caso quegli eventi che vanno al di là di noi: tempeste, uragani, terremoti (metaforici e non), e lasciando a noi lo spazio e il tempo che ci appartengono, la facoltà di scegliere se scendere a quella fermata o passare oltre, di afferrare al volo quella opportunità o lasciarla cadere nel vuoto, di prediligere la comodità di un viaggio senza scosse e con l’aria condizionata o di arrampicarsi su sentieri sconosciuti.
Quelle piccole cose che chiamiamo “coincidenze” a volte possono deviare un percorso: sta a noi coglierle, oppure affrontare consapevolmente il rimpianto di non averle vissute"
Annapaola
p.s. Ma che è 'sta mania di cambiarsi il look-nick?
Fiore...ma tu non ti chiamavi tuttoattaccato????