Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
10 messaggi Pagina 1 di 1
Non ammettere di aver paura è come dire… l’ipocrisia
in me ha fondato le sue radici!

E finché si parla di timori di cose che conosciamo, ancora
ancora si resta nei limiti della normalità, ma quando ci
riferiamo all’astratto,
all’ignoto,
a quello che ci spaventa di notte,
a quello che potrebbe accadere…
che ci sono in giro ancora menti che
sconoscono la "shoah",
beh forse è meglio non pensarci, molto meglio!

Se rifletti troppo sull’argomento, si rischia di sforare, e
si fanno brutti sogni…

Tornando sul tema della normalità, credo, o meglio mi
convinco, che provare paura è una reazione spontanea
per affrontare con più coraggio le avversità, sperando
di superarle più agevolmente.


Ma qual è la strada giusta?
La fede, la religione, o qualcos'altro?

io penso che le paure non debbano essere rinchiuse in una gabbia senza essere mai svelate..
cm dice Pino: "ti regalerò le mie paure..perchè un giorno possano servirti" (così dice vero??? :?: nn ho il libro appresso :( )
le paure possono diventare anche un mezzo di confronto con chi amiamo...
è inutile buttarle temporaneamente in un cestino e poi riprenderle..
dò cmq pienamente ragione a ciò che ha scritto Pino.
le paure sono un gran peso da tenere addosso senza parlarne cn chi amiamo..meglio farle uscire fuori e confrontarsi! :wink:

Ciao Silver.
Da un certo punto di vista la fede è il contrario proprio della paura. Chi crede non teme e chi teme non crede: le due cose si escludono a vicenda.
Riguardo poi a ciò di cui aver paura, ti riferisci a tristi personaggi che non riconoscono la Shoa: effettivamente c'è da aver paura di chi vorrebbe toglierci la memoria, perchè dal toglierci la memoria al toglierci la libertà, il passo è breve.

C'è però un'altra cosa forse di cui aver paura: ci sto pensando da tempo e mi ci ha fatto riflettere ancora di più il film "La finestra di fronte" che mi sono rivisto ieri. La paura e, aggiungerei, il dolore, la ferita per non potere vivere un amore fino in fondo, nella più grande libertà, avendo aperte davanti tutte le possibilità.
Ci sto riflettendo da tempo, sulla scia delle parole iniziali della canzone "Senza fretta di vivere":

L'aria che respiro qui
stasera sa di birra
purtroppo qui sui sogni miei
stasera c'è una sbarra
senza un futuro che
possa comprendere anche te.

Ebbene io quella sbarra la sento dentro, quel futuro chiuso c'è davanti a me: ha il volto di una persona, il sorriso di una donna, di cui sono ancora innamorato. Tranquilli :oops: : io continuo a fare il prete e lei è felicemente sposata con bambini! Non c'è nessuna sindrome da "Uccelli di rovo": però, umanamente parlando, questo amore, anche se mi ha dato tanto, mi ha fatto capire cose di me e della vita che non avrei mai sospettato, lo sento come qualcosa di incompiuto, come qualcosa che non ha espresso tutte le sue potenzialità. Questo amore mi segue, è mia croce e delizia, mio tormento ed estasi: non è ossessione; a volte è solo rimpianto ("Chissà cosa sarebbe successo se...!") e nostalgia. In quello che dico, che faccio, che vivo (anche come "don") c'è lei, la sua memoria, la bellezza che mi ha donato e che basta anche per tutta la vita: e se un giorno la reincontrerò e mi accorgerò che non sarà più bella come me la ricordavo, non importa. E' tanta la bellezza che mi ha dato, che il solo ricordo sarà sufficiente per me e per lei.

Buona vita a tutti.

d.Max

P.S. scusate la confessione personale!

Si, è vero, chi crede senza aver come
riferimento umano un tale San Tommaso,
ha poco da temere, anzi nulla!

E' quando ci sono delle titubanze, delle
incertezze, delle perplessità...che sussiste
il problema di come affrontarlo il problema
"paura"!

E' un gravoso onere già sentirla questa parola,
figurarsi a provarla!

Per i rimpianti...hai ragione è inutile star lì
ad infierire con la classica "dito nella piaga",
ma ci fai sentire un pochino "Cardinale", dopo
letta la...

Se fossi un Prete, (non Ralph de Bricassard)
si scrive così...non rammento, ti assolverei
senza dubbio, e senza impartire nessuna penitenza.

secondo il mio modesto pensiero personale,
sincero, non hai nessun peccato da farti perdonare!
La paura ha due lati, uno positivo ed uno negativo.. Secondo un mio modesto parere sarebbe meglio liberarsene, perchè spesso ci condiziona così profondamente che confondiamo la realtà con l'angoscia..
La paura è un incognita o forse solo un proprio limite da superare, c'è chi si abitua a lei, c'è chi la teme e non reagisce, c'è chi la affronta, ma resta comunque uno stato d'animo che non possiamo eliminare totalmente da noi, non si può essere così sicuri a tal punto..
anche la sicurezza ha un suo margine..

Io ritengo di avere fede, ma spesso mi accorgo anche di avere paura. Allora penso con tristezza che la mia fede è un po’ vacillante perché avere fede significa abbandonarsi completamente a Dio.
Purtroppo nella vita dobbiamo superare tante di quelle prove, a volte molto difficili, e la mia paura è sempre quella di non farcela, di non avere forza a sufficienza per riuscire ad affrontare le varie difficoltà, ma questo dipende anche dal mio carattere molto debole. Purtroppo questo carattere debole mi porta a cercare appoggio nelle persone quando invece so benissimo che l’unico vero sostegno è Dio. Però è anche bello nei momenti difficili appoggiarsi alle persone che ci amano, ai nostri amici, forse è proprio Dio che manifesta il suo aiuto servendosi delle persone a noi care, perché in fondo l’amore e l’amicizia cosa sono se non doni di Dio?
Riguardo a ciò che dice d.Max, posso dire di aver vissuto un’esperienza analoga tanti anni fa. Io ebbi paura e molto vigliaccamente decisi di sparire. Oggi ancora me ne pento.
Un grande amore, anche se “impossibile” da vivere, non va mai sprecato, si deve cercare almeno di conservare un rapporto di amicizia. Non è una cosa facile, bisogna essere persone mature e intelligenti per capire che un legame di sole anime può essere anche più appagante. Senz’altro è preferibile al rimpianto. Io l’ho capito tardi, ma forse non è troppo tardi. Nella vita, finché c'è vita, non è mai troppo tardi.
E di sicuro un amore così ucciderebbe il tempo.
Cinzia

La paura nasce in noi nel momento in cui ci sentiamo indifesi e soli, ma in realtà non è affatto così con noi ogni giorno ad aiutarci ad affrontare il percorso della vita c'è Dio che non ci abbandona mai. Quindi sicuramente la strada giusta per affrontare tutte le avversità e le paure è la Fede.







Mina

Un grande amore, anche se “impossibile” da vivere, non va mai sprecato, si deve cercare almeno di conservare un rapporto di amicizia. Non è una cosa facile, bisogna essere persone mature e intelligenti per capire che un legame di sole anime può essere anche più appagante. Senz’altro è preferibile al rimpianto. Io l’ho capito tardi, ma forse non è troppo tardi. Nella vita, finché c'è vita, non è mai troppo tardi.
E di sicuro un amore così ucciderebbe il tempo.
Cinzia



hai ragione cinzia
sono pienamente d'accordo con le tue parole

d.Max ha scritto:
Ebbene io quella sbarra la sento dentro, quel futuro chiuso c'è davanti a me: ha il volto di una persona, il sorriso di una donna, di cui sono ancora innamorato. Tranquilli :oops: : io continuo a fare il prete e lei è felicemente sposata con bambini! Non c'è nessuna sindrome da "Uccelli di rovo": però, umanamente parlando, questo amore, anche se mi ha dato tanto, mi ha fatto capire cose di me e della vita che non avrei mai sospettato, lo sento come qualcosa di incompiuto, come qualcosa che non ha espresso tutte le sue potenzialità. Questo amore mi segue, è mia croce e delizia, mio tormento ed estasi: non è ossessione; a volte è solo rimpianto ("Chissà cosa sarebbe successo se...!") e nostalgia. In quello che dico, che faccio, che vivo (anche come "don") c'è lei, la sua memoria, la bellezza che mi ha donato e che basta anche per tutta la vita: e se un giorno la reincontrerò e mi accorgerò che non sarà più bella come me la ricordavo, non importa. E' tanta la bellezza che mi ha dato, che il solo ricordo sarà sufficiente per me e per lei.
P.S. scusate la confessione personale!


Penso che tu non abbia nulla di cui scusarti. Parlare di una cosa così intima e personale, dichiarare un sentimento che ancora esiste, è un atto di coraggio. Lasciar trapelare la parte umana è qualcosa di meraviglioso e misurarsi con i propri sentimenti, rende tutto piu' vero. Ognuno di noi, prima di essere quello che ora è, ha vissuto delle esperienze, provando dei sentimenti, anche l'amore. E se questo amore, era vero, profondo, totalizzante, l'aver cambiato vita ed iniziato un percorso diverso, non può cancellarlo del tutto. Penso sia normale e naturale che resti dentro e che ogni tanto riaffiori, proprio perchè era bello. Succede a tutti. Piu' leggo quelle parole e piu' ritrovo in esse tutto l'amore che è stato ed il dolcissimo ricordo che ha lasciato. Non importa se è rimasta " un'opera incompiuta" e se delle volte ha il sapore del rimpianto e della nostalgia; cerchiamo di godere, come tu giustamente dici "della sua memoria" e di tutto il bello che ci ha regalato e che, nonostante tutto, continua a donarci. Perchè il ricordo, l'emozione di esso, il battito del cuore che produce, sono piccole perle di quell'oceano infinito. E provare tutto ciò, fa di noi esseri "eletti", perchè nonostante tutto il rimpianto, la nostalgia, il dolore che può ancora lasciare, dietro di sè, davavnti a sè, siamo state persone privilegiate nell'aver vissuto qualcosa di indescrivibile, qual'è un amore che resta nell'anima e nelle pieghe di essa.

Baci Anna :wink:

Abbiamo paura in due casi:
-quando non conosciamo l'esito di ciò che ci sta accadendo
-quando conosciamo le eventuali conseguenze.

L'importante è affrontare tutto con fede e positività.
10 messaggi Pagina 1 di 1

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti