Il "Sud" come simbolo degli steccati che si alzano di fronte al "diverso", di tutti i razzismi e le intolleranze. Ma forse, in modo un po' più sfumato, il Sud come simbolo di quelle cose che ciascuno di noi ritiene inaccettabili, di quelle cose che costituiscono la propria Ombra e che sono difficili da digerire.
Ognuno allora ha il proprio "sud", il proprio orizzonte di intolleranza...
In questi giorni per esempio, l'istituzione che io mi onoro di servire, la chiesa, manifesta il suo "sud" verso i conviventi e gli omosessuali (sia detto con il più grande rispetto verso il ruolo magisteriale dei vescovi): eppure sarebbe davvero bello che in questa, come in altre occasioni, si potesse dare espressione a una "canzone nuova", quella che parla "solo d'amore". Quell'amore che parte sempre da una accoglienza incondizionata verso le persone, che cerca di mettere da parte il giudizio e la condanna: che cerca innanzitutto di comprendere e discernere le ragioni dell'altro, di accoglierlo anche nella sua fragilità, nella sua debolezza, nelle sue paure...
Proprio il vangelo della messa di domani comincia con le parole: "Amate i vostri nemici" e continua dicendo: "Se amate solo quelli che vi amano quali merito ne avrete?". Come a dire che nell'amore non si può vivere la legge della reciprocità, del calcolo del dare e avere, dell'equilibrio. L'amore è sempre squilibrato, rompe ogni rapporto di proporzionalità, tende a sbilanciare, a eccedere. Solo questa può essere la canzone nuova che parla solo d'amore.
Buona vita a tutti.
d.Max
P.S. Io temo che alla fine della mia vita dovrò chiedere perdono non delle volte in cui non ho affermato la verità, ma delle volte in cui non ho accolto e non ho amato...
Ognuno allora ha il proprio "sud", il proprio orizzonte di intolleranza...
In questi giorni per esempio, l'istituzione che io mi onoro di servire, la chiesa, manifesta il suo "sud" verso i conviventi e gli omosessuali (sia detto con il più grande rispetto verso il ruolo magisteriale dei vescovi): eppure sarebbe davvero bello che in questa, come in altre occasioni, si potesse dare espressione a una "canzone nuova", quella che parla "solo d'amore". Quell'amore che parte sempre da una accoglienza incondizionata verso le persone, che cerca di mettere da parte il giudizio e la condanna: che cerca innanzitutto di comprendere e discernere le ragioni dell'altro, di accoglierlo anche nella sua fragilità, nella sua debolezza, nelle sue paure...
Proprio il vangelo della messa di domani comincia con le parole: "Amate i vostri nemici" e continua dicendo: "Se amate solo quelli che vi amano quali merito ne avrete?". Come a dire che nell'amore non si può vivere la legge della reciprocità, del calcolo del dare e avere, dell'equilibrio. L'amore è sempre squilibrato, rompe ogni rapporto di proporzionalità, tende a sbilanciare, a eccedere. Solo questa può essere la canzone nuova che parla solo d'amore.
Buona vita a tutti.
d.Max
P.S. Io temo che alla fine della mia vita dovrò chiedere perdono non delle volte in cui non ho affermato la verità, ma delle volte in cui non ho accolto e non ho amato...