Ci sono parole di canzone che ti fanno ricordare…
… non fatti del tuo passato personale, ma come…
… un eterno presente…
… e si comincia dalle “coscienze in mare”. Quel mare da cui la tua coscienza sorge e poi si inabissa di nuovo dopo che ha tentato tutte le strade possibili della felicità: a quel punto non puoi che mettere “le mani in su” come “le rondini a mille”, in un gesto di resa, forse di stanchezza, forse di rassegnazione…
… sembrava un “paragrafo di cielo”….
… un frammento di realtà, sì, ma da cui tutta la realtà assumeva senso e vita, speranza e anima…
… adesso son qui, “col culo a terra”, “ho già perso battaglia e guerra”, e stasera mi sento come esausto, inadeguato verso la vita e l’amore….
… avrei bisogno di un albero delle fate “che cresce forte come un mantello in cui riavvolgo, in me, questo e quello”: il “questo” delle mie giornate, la contingenza dei fatti più triti, col “quello” che sa di Infinito, con cui la mia contingenza ha un punto di “tangenza-con” quell’eterno presente….
… e come vorrei toccare ed esserne toccato… !
Invece siamo qui, spesso a fare i conti con le ustioni dei giorni e degli amori, con l’anima affettata dalla sospensione di quei “coltelli sospesi su me”… “e piangono le dita, cercano te…”
Sono davanti di nuovo alla mia solitudine, al mio silenzio…
… un mare infinito da attraversare, da cui lasciarsi attraversare…
Eh no! Non resterò qui ad aspettarti
Eh no! Io lo attraverserò,
questo silenzio mio,
senza di te.
… questo silenzio, questo mediterraneo…
… con il suo biancoazzurro, i suoi paesi, le sue arance, le sue nuvole…
guarda là
quella nuvola che va
vola già
dentro nell’eternità.
Eppure, è strano e difficile cogliere la propria eternità nei propri errori, in quegli errori che ripeti sempre, sempre uguali a se stessi…
“Puoi spendere anni a vivere, ore a leggere libri, milioni a farti allenare dallo psicanalista: ma alla fine la palla è in rete che finisce. L’errore annulla qualsiasi passato nell’istante in cui arriva a bruciarti qualsiasi futuro. L’errore azzera il tempo, qualsiasi tempo. Vedi cosa riesci a spiegarti l’errore (qualsiasi errore) senza dare nell’occhio: che quando sbagli – nel preciso istante in cui lo fai – sei eterno” (liberamente tratto da BARICCO, Barnum).
Buona vita (anche se sommessamente
) a tutti!
Massimiliano
… non fatti del tuo passato personale, ma come…
… un eterno presente…
… e si comincia dalle “coscienze in mare”. Quel mare da cui la tua coscienza sorge e poi si inabissa di nuovo dopo che ha tentato tutte le strade possibili della felicità: a quel punto non puoi che mettere “le mani in su” come “le rondini a mille”, in un gesto di resa, forse di stanchezza, forse di rassegnazione…
… sembrava un “paragrafo di cielo”….
… un frammento di realtà, sì, ma da cui tutta la realtà assumeva senso e vita, speranza e anima…
… adesso son qui, “col culo a terra”, “ho già perso battaglia e guerra”, e stasera mi sento come esausto, inadeguato verso la vita e l’amore….
… avrei bisogno di un albero delle fate “che cresce forte come un mantello in cui riavvolgo, in me, questo e quello”: il “questo” delle mie giornate, la contingenza dei fatti più triti, col “quello” che sa di Infinito, con cui la mia contingenza ha un punto di “tangenza-con” quell’eterno presente….
… e come vorrei toccare ed esserne toccato… !
Invece siamo qui, spesso a fare i conti con le ustioni dei giorni e degli amori, con l’anima affettata dalla sospensione di quei “coltelli sospesi su me”… “e piangono le dita, cercano te…”
Sono davanti di nuovo alla mia solitudine, al mio silenzio…
… un mare infinito da attraversare, da cui lasciarsi attraversare…
Eh no! Non resterò qui ad aspettarti
Eh no! Io lo attraverserò,
questo silenzio mio,
senza di te.
… questo silenzio, questo mediterraneo…
… con il suo biancoazzurro, i suoi paesi, le sue arance, le sue nuvole…
guarda là
quella nuvola che va
vola già
dentro nell’eternità.
Eppure, è strano e difficile cogliere la propria eternità nei propri errori, in quegli errori che ripeti sempre, sempre uguali a se stessi…
“Puoi spendere anni a vivere, ore a leggere libri, milioni a farti allenare dallo psicanalista: ma alla fine la palla è in rete che finisce. L’errore annulla qualsiasi passato nell’istante in cui arriva a bruciarti qualsiasi futuro. L’errore azzera il tempo, qualsiasi tempo. Vedi cosa riesci a spiegarti l’errore (qualsiasi errore) senza dare nell’occhio: che quando sbagli – nel preciso istante in cui lo fai – sei eterno” (liberamente tratto da BARICCO, Barnum).
Buona vita (anche se sommessamente

Massimiliano