" Ho aperto una lacrima
e ne ho rubato seme e coscienza
li ho trapiantati in terre brune, lontane
...
Peccato non aver dato ascolto a quella lacrima,
non aver distinto corsa da un passo,
logica di intuizioneùsospetto da forse,
eterno da sempre.
....
Batté in senso orario il destino
ma non seppe di quale giorno fosse fatto un bacio
nè di che giorno sarebbe stato quel corrermi incontro.
L'ho aperta una lacrima,
l'ho aperta per te,
ne ho rubato seme e coscienza,
li ho trapiantati in terre brulle, lontane.
Al di là di me,
al di là del tuo non capire..."
Non è mai inutile un pianto, un dolore, ma non è facile accorgersene quando ce ne ritroviamo in mezzo senza sapere perché...
Ma in ogni lacrima è nascosto il seme di una nuova rinascita, di una presa di coscienza: di noi stessi, delle nostre debolezze e fragillità, della fatica di un percorso o di un distacco necessario.
Ho aperto una lacrima e mi sono guardata, come riflessa in uno specchio, come in un video amatoriale...
Mi son rivista far i conti con la razionalità, per far quadrare un sentimento...
...mi son sorpresa a non voler ascoltare la vera me stessa, quella "vocetta" che viene da dentro, e ho ricordato di aver scambiato un semplice passo con una corsa a perdifiato col vento in faccia...
...e poi a mischiare la logica con l'intuizione di un sospetto e di un forse, e di un eterno con un breve sempre....
Ho preso tutti questi semi e li ho trapiantati in una terra diversa , perché tornino a germogliare di vita nuova, in una terra che sembrava ormai brulla...
Il tempo cammina, fugge, preciso come un orologio, inesorabile, inflessibile: non aspetta un ritardo o se le cose da fare prima di sera sono ancora tante...non gli importa se non conosci il sapore di un bacio, nè l'emozione dell'altro che ti corre incontro...: prima o poi dovremo aprire quella porta sulla nostra Anima e ascoltarci davvero, al di là di tutto e tutti...
e ne ho rubato seme e coscienza
li ho trapiantati in terre brune, lontane
...
Peccato non aver dato ascolto a quella lacrima,
non aver distinto corsa da un passo,
logica di intuizioneùsospetto da forse,
eterno da sempre.
....
Batté in senso orario il destino
ma non seppe di quale giorno fosse fatto un bacio
nè di che giorno sarebbe stato quel corrermi incontro.
L'ho aperta una lacrima,
l'ho aperta per te,
ne ho rubato seme e coscienza,
li ho trapiantati in terre brulle, lontane.
Al di là di me,
al di là del tuo non capire..."
Non è mai inutile un pianto, un dolore, ma non è facile accorgersene quando ce ne ritroviamo in mezzo senza sapere perché...
Ma in ogni lacrima è nascosto il seme di una nuova rinascita, di una presa di coscienza: di noi stessi, delle nostre debolezze e fragillità, della fatica di un percorso o di un distacco necessario.
Ho aperto una lacrima e mi sono guardata, come riflessa in uno specchio, come in un video amatoriale...
Mi son rivista far i conti con la razionalità, per far quadrare un sentimento...
...mi son sorpresa a non voler ascoltare la vera me stessa, quella "vocetta" che viene da dentro, e ho ricordato di aver scambiato un semplice passo con una corsa a perdifiato col vento in faccia...
...e poi a mischiare la logica con l'intuizione di un sospetto e di un forse, e di un eterno con un breve sempre....
Ho preso tutti questi semi e li ho trapiantati in una terra diversa , perché tornino a germogliare di vita nuova, in una terra che sembrava ormai brulla...
Il tempo cammina, fugge, preciso come un orologio, inesorabile, inflessibile: non aspetta un ritardo o se le cose da fare prima di sera sono ancora tante...non gli importa se non conosci il sapore di un bacio, nè l'emozione dell'altro che ti corre incontro...: prima o poi dovremo aprire quella porta sulla nostra Anima e ascoltarci davvero, al di là di tutto e tutti...