Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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CINZIA S. ha scritto: Vorrei provare a spiegare il mio senso delle cose, anche se non è facile.
Per me la vita è un viaggio (sempre per restare sulla metafora del conducente), un viaggio più o meno lungo, si sa quando inizia, ma non si sa quando termina. Durante questo viaggio bellissimo ed emozionante si ride, si piange, ci si innamora, si conoscono tante persone, si vedono tante cose belle e tante cose brutte, ma come tutti i viaggi, a un certo punto si ritorna a casa. Anche tornare a casa è bello perché vi ritroviamo tutti i nostri compagni di viaggio che sono scesi dal pullman prima di noi e in seguito arriveranno anche quelli che abbiamo lasciato sul pullman. Perciò non bisogna disperarsi se le persone che amiamo scendono prima di noi, tanto ci aspettano a casa.
Scusate se vi sembra che ho raccontato una favoletta per bambini, ma in questa favoletta sono racchiuse le mie convinzioni più profonde.
Cinzia

Bel racconto Cinzia ,brava!
Loredana

Sono d'accordo anch'io, bel racconto Cinzia S.



Mina :wink: :wink:

Si Cinzia, è proprio un bel racconto.... :wink: :wink: :wink:

Lory
“Forse che sì, forse che no, che questa vita è vera oppure c’è un sipario da aprire prima di entrare…”


Quante volte mi son trovata davvero come una foglia sballottata e inerme da una tesi all’altra:
la mia vita è nelle mie mani, le scelte che faccio mi appartengono e determineranno il mio futuro in un modo o nell’altro oppure è inutile affannarsi, lottare per crescere, migliorarsi, tanto è tutto scritto e siamo solo attori di una sceneggiatura già compiuta, che recitiamo senza sapere perché???

Mi ricordo di una leggenda che spiegava i nostri affanni e i nostri dolori col fatto che qualcuno un giorno avrebbe fatto confusione con i copioni e nel distribuirli avrebbe assegnato le parti ad attori sbagliati e quindi le nostre infelicità dipenderebbero dal fatto di “vivere” le vite di altri.

Di fronte ai fallimenti, alle delusioni, ai piccoli e grandi dolori e ingiustizie che ogni giorno ci “violentano”, è confortante poter pensare di non aver nessuna voce in capitolo, né responsabilità, di non poter fare concretamente niente per cambiare lo stato delle cose, che siamo qui per ubbidire , per andare avanti senza sapere perché e quale ne sia il senso, se ce n’è uno poi….
Altre volte invece le coincidenze, gli incontri, le strade che mi si aprivano davanti mi apparivano come tanti episodi cruciali, concatenati l’un l’altro e messi lì apposta perché io potessi scegliere se percorrerle oppure no.

Secondo l’arte divinatoria dell’I Ching, il destino non è qualcosa di predeterminato, ma una forza che ci spinge a cambiare e che ci rende responsabili delle nostre azioni : la lettura delle figure che li compongono, può aiutare ad ascoltare la voce dell’inconscio, per interpretarci meglio e comprendere ciò che in realtà abbiamo già in noi, spesso come piccoli germogli. Le coincidenze in questo caso diventano “indizi” e inviti per dare delle svolte alla propria esistenza.
I segnali che ci arrivano dall’inconscio sono le possibili strade da seguire e siamo liberi di farlo o meno.
Il fine è poter arrivare ad essere l’individuo che racchiude in sé gli opposti riuniti, lo Yin e lo Yang , il saggio , un individuo che sia consapevole di sé, delle proprie contraddizioni “appartengo ai miei limiti”…

Forse questa è la visione che più mi da tranquillità e che più mi fa sentire partecipante attiva della mia vita, il mio senso delle cose, il presente che non è più lineare, legato strettamente al rapporto causa-effetto, ma ogni istante è fatto di emozione, di passione, di sogni e insieme di logica e razionalità.

“Così son le cose…immortalano le loro stesse cose e noi lì a guardarle” per stupirci davanti alla bellezza e alle sorprese della vita : ciò che vediamo fuori dal finestrino non è un’immagine statica che si deposita nella memoria e basta, ma entra a far parte di noi, come un ricamo nuovo tra le fibre della nostra anima….

CINZIA S. ha scritto: Vorrei provare a spiegare il mio senso delle cose, anche se non è facile.
Per me la vita è un viaggio (sempre per restare sulla metafora del conducente), un viaggio più o meno lungo, si sa quando inizia, ma non si sa quando termina. Durante questo viaggio bellissimo ed emozionante si ride, si piange, ci si innamora, si conoscono tante persone, si vedono tante cose belle e tante cose brutte, ma come tutti i viaggi, a un certo punto si ritorna a casa. Anche tornare a casa è bello perché vi ritroviamo tutti i nostri compagni di viaggio che sono scesi dal pullman prima di noi e in seguito arriveranno anche quelli che abbiamo lasciato sul pullman. Perciò non bisogna disperarsi se le persone che amiamo scendono prima di noi, tanto ci aspettano a casa.
Scusate se vi sembra che ho raccontato una favoletta per bambini, ma in questa favoletta sono racchiuse le mie convinzioni più profonde.
Cinzia


Ho letto spesso, in questi giorni, i vari interventi di tutti voi a questo topic e in alcuni passaggi ho ritrovato i miei pensieri, ma questo di Cinzia è per me particolare e si collega alla risposta che ha dato Loredana al mio topic e alla risposta che a mia volta ho dato a lei. La vita è un viaggio e Cinzia descrive perfettamente e con parole semplice questo viaggio. No, non ti devi scusare se sembra una favoletta, perchè favola non è, è soltanto porre, con parole semplice, ma efficaci, ciò che si pensa e nelle tue parole mi ci ritrovo, quando parlo di "missione" sulla terra. Un viaggio, lungo o breve che sia, perchè ognuno di noi ha qualcosa da compiere in questa vita e quando avrà compiuto quella che era la sua opera, scenderà da quel pullman, ove intanto saranno saliti tanti altri passeggeri. Resterà lì ad attendere coloro che, lungo il proprio viaggio, lo hanno accompagnato e amato e ritroverà tutti coloro i quali, prima di lui saranno scesi da quel pullman e che adesso lo accolgono con un sorriso :D Anna

non più noi in carne e ossa ,ma nell'altra dimensione anima quella che sentiamo viva in noi anche in questa dimensione.
Si anch'io sono convinta di questo..........molto più che convinta,certa.

"non moriremo mai il senso è tutto qui........"

grazie per i vostri splendidi pensieri
antonella

Lory, ti ringrazio ancora per il tuo contributo.
Non mi devi nessuna scusa e non ti ho frainteso, ne provo ostilità per te, anzi... :)
Anzi... Mi scuso io se per errore ho toccato dei tasti che forse, inconsapevolmente, non dovevo.
E' proprio come dici tu e come ti ho sopra già evidenziato: siamo qui per confrontarci e dal confronto si costruiscono piccole certezze e si aprono nuovi scenari di pensiero.
Anche se il mio fatalismo può risultare eccessivo, io non lo vedo come una cosa negativa. Un destino già stabilito può anche contenere un percorso virtuoso con tante cose belle.
Ed io, anche se credo che la mia strada sia già tracciata, combatto ogni giorno, decido, agisco, vado incontro alle cose, senza attendere che mi cadano addosso. Alterno temperanza e decisione. Forse sono contraddittorio, ma comunque vivo e cerco di non essere solo un ingranaggio. In fondo, forse, questo mio destino lo sfido...
E come dice Monia, che ribadisce e rinforza un mio concetto "ciò che vediamo fuori dal finestrino non è un’immagine statica che si deposita nella memoria e basta, ma entra a far parte di noi, come un ricamo nuovo tra le fibre della nostra anima…".
Cerco di cogliere ogni piccolo dono che mi viene offerto o che incontro per caso, per alleviare la fatica e darmi la forza di proseguire in questo difficile cammino che è la vita.
Così son le cose…immortalano le loro stesse cose e noi a guardarle...
Anche i vostri pensieri sono piccoli gioielli da custodire ed ammirare con rinnovato stupore.

Fiore

Morte????????????? :shock:
Ragà, vi prego! Non ho mai informato nessuno di voi su sta cosa, ma alla parola morte, sia scritta che detta, io entro in paranoia; mi si spezzano le unghie, mi cadono i capelli, mi vengono su i brufoli e gli occhi escono fuori dalle orbite.........praticamente un mostro!!!!!!
Preferisco parlare della vita, di come ci è stata donata e di come è miracoloso poterla donare; di quanto sia meraviglioso insegnare ai nostri figli a guardare da quel finestrino e a bearsi di stupore....di come sfruttare la natura, il tempo, gli amori, le amicizie, le passioni, le vocazioni........
........spremerla questa vita........assorbirla come spugne e, se fosse possibile, riuscire a strizzare anche i sassi......
Vita, vita e solo quello!

Francesca

Ps Cinzia, la tua favoletta è carina ma potete impacchettarmi l'argomento anche con una camicia di Pino, nun me piac o stess!
Mi urge D. max ( mi sa) :roll:

Ciao a tutti, Cinzia il tuo racconto mi è piaciuto molto, anche se a volte faccio fatica a pensarla in questi termi riguardo alla vita e al viaggio che stiamo facendo e allora mi ha fatto bene leggerti!!!
Un saluto,Lorenza.

spremila finchè vuoi Francy questa vita,ed è giusto che sia così,però se solo a volte pensassimo che questa dimensione non è eterna,sono convinta che la vivremmo ancora più intensamente
ogni giorno come fosse l'ultimo
sai quante cose non ci lasceremo sfuggire?
E poi perchè averene paura?
Forse io per il lavoro che faccio,a contatto con persone molto anziane,la vedo sovente e quello non mi spaventa è il ciclo naturale di ogni cosa,quello che mi spaventa è la sofferenza,quella si mi fà paura,quella si è senza senso.

antonella
io ti vorrei parlare…

Prima che il vento porti via le foglie,
prima che un gesto poi non serva a niente,
la coerenza è un destino incerto per ognuno,
prima che sia più forte
più del tuo profumo.
Prima che il tempo passi a un altro amore,
prima che il gioco sia di non partire,
al di là dei discorsi fatti e della gente,
anche prima di avere fretta,
fretta come sempre.

Io ti vorrei parlare...


Le parole di una poesia, che a volte si completa di melodie che toccano l'udito per arrivare oltre, fino al cuore, incidono indelebilmente nella nostra anima emozioni e sentimenti di un istante che diventa eternità. Anche queste son le cose...

“Così son le cose…immortalano le loro stesse cose e noi a guardarle”

Fiore

Cinzia mi ha ispirata, ed ho pensato anch’io di raccontare una favola! :lol:

Il 2 dicembre di “qualche” anno fa Qualcuno (Dio, il Caso, un Folletto), mi ha fatto un dono…a me, microscopica cellula sfuggita dal Nulla, ha regalato questa vita.
Nel pacchetto c’era anche un bigliettino fatto di trame piccolissime e profumato di glicine e mimosa: con caratteri minuti e colorati d’arcobaleno affidava nelle mie mani un regalo così prezioso, accompagnandolo con poche parole: “Questa Vita è tua, sei libera di farne ciò che vuoi, di scegliere la direzione che ti attrae, di riempirla del senso che più ti appartiene, di gustarla con passione o di assaporarla con delicatezza, di immergerti in essa a poco a poco o di tuffartici come da un trampolino, di respirarla a pieni polmoni o di sentirne lieve il profumo, di spenderla con parsimonia o di berla tutta d’un fiato. Poche sono le regole da non trasgredire mai : non sciuparla rincorrendo false mète, non sporcarla col seme dell’indifferenza, non prestarla a chi non la merita, non inquinarla con l’egoismo e non sprecarla col vuoto del cuore….un’altra di riserva non l’avrai!”

Fuor di metafora, mi riesce insopportabile l’idea che i miei giorni siano già stati scritti da un Caso tiranno, che i miei passi siano già stati disegnati da un artista capriccioso, che le mie parole siano già state suggerite da qualcuno che non sia la mia anima.
Credere ad un destino preordinato fa cadere paurosamente nella trappola della rassegnazione, sollevandoci dalle responsabilità che abbiamo nei confronti della Vita e di noi stessi, svuotando di senso la vita stessa smettendo di pòrci quelle domande che aiutano a crescere e a comprendere il mondo.
Per evitare di cadere in uno sterile fatalismo, io credo che le “responsabilità” vadano suddivise, attribuendo al Caso quegli eventi che vanno al di là di noi: tempeste, uragani, terremoti (metaforici e non), e lasciando a noi lo spazio e il tempo che ci appartengono, la facoltà di scegliere se scendere a quella fermata o passare oltre, di afferrare al volo quella opportunità o lasciarla cadere nel vuoto, di prediligere la comodità di un viaggio senza scosse e con l’aria condizionata o di arrampicarsi su sentieri sconosciuti. Quelle piccole cose che chiamiamo “coincidenze” a volte possono deviare un percorso: sta a noi coglierle, oppure affrontare consapevolmente il rimpianto di non averle vissute.


Annapaola

...

Non moriremo mai, il senso è tutto qui,
mi piace quest'idea di eternità...
non verità
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Io nell' eternità non vedo la paura di morire...
ma il poter stare con la persona amata per sempre...
so che si muore...
ma l'eterno può anche esser fatto di sola anima...

un bacio
Anna

Specialmente di una cosa sono certa. Tutte le anime che avrebbero voluto amarsi, ma che non si sono potute amare in questa vita terrena per un'infinità di motivi anche futili, si potranno amare finalmente senza più limiti. Queste anime si riconosceranno, sono sicura, e si ameranno per l'eternità in quella dimensione fatta "solo d'amore".
Cinzia

Piu' leggo e piu' mi convingo che l'essersi incontrati in questo spazio, non è un caso e che in un certo senso ha ragione Fiore quando scrive che "anche le nostre scelte vadano nella direzione predestinata".

Nel leggere i nostri interventi in questo topic, o negli altri, che in qualche modo sono connessi a questo, penso ci sia una similitudine, nel senso che, anche se i nostri pareri possono essere differenti o discordi, prima o poi ci ritroviamo nei pensieri e nel modo di vedere di un altro, perchè, nel corso dei discorsi, prima o poi tocchiamo tutti gli stessi argomenti, sollecitati magari da una frase.

Ed il discorso si fa sempre piu' ampio, perchè, inevitabilmente, mettiamo in ciò che scriviamo, i nostri sentimenti e le nostre esperienze che si confrontano con i sentimenti e l'esperienza di qualcun altro ed invenitabilmente si parte da un discorso per giungere ad un altro e anche se alcuni argomenti possono far "paura" continuiamo comunque a confrontarci, perchè fanno parte della vita.

Sono sempre stata convinta, forse errando non so, ma ci credo, che gli incontri che facciamo nella vita non siano casuali, ma fanno tutti parte di uno "strano piano" e che le persone che, in qualche modo, ne faranno parte, non stiano lì per caso ma perchè il confronto della loro anima con la nostra, servirà a quest'ultima a crescere ed elevarsi.

Qui ci sono molte persone, le cui anime, come ho avuto già occasione di scrivere, si assomigliano, forse per quella grande sensibilità che abita in ognuno di noi che ci rende recettivi nei confronti della sensibilità dell'altro o per il coraggio di non nascorderla questa sensibilità, di non vergognarsene. E scusate se forse, sono andata "fuori traccia"....... Anna
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