La vita impone il suo gioco, fatto di impegni, corse, distrazioni e astrazioni da ciò che la vita stessa ci ha imposto: di andare avanti senza una delle persone che si amava e si ama di più al mondo, cercando nelle cose e nella gente che ogni giorno incrociamo l'appiglio per uscire dal tunnel, la forza per non voltarsi indietro. E tutto questo è giusto e assurdo allo stesso tempo, perchè non passa giorno, anche il più fitto e intenso, che non mi fermi e mi chieda "ma come è possibile...ma perchè...".
Igor era un ragazzo felice. Amava la vita, il suo lavoro, e non aveva paura di far trasparire, in ogni circostanza, tutta la sua gioia e il suo sorriso al domani. E nel suo domani ci sarebbe stata una famiglia, una promozione, magari una barca a vela... e tanta tanta altra felicità. Poi mi ritrovo a riflettere sulle mille "coincidenze" legate alla sua scomparsa. Una tra tutte, il mio batticuore nell'istante esatto in cui lui se ne stava andando. Quegli attimi, indelebili nella mia mente, di confusione e impercettibile panico, il suo grido di dolore che mi ha invaso, un richiamo, un segnale di aiuto, lo stesso freddo di quella buia e nera e orribile striscia d'asfalto... la sua morte nella mia vita.
In molti dicono di ammirarmi per la forza che ho mostrato e che sono riuscita a trasmettere. Dal primo momento, dalle 00.30 di quella maledetta sera del 2 settembre scorso, non ho versato una lacrima. Alle persone che mi regalavano un abbraccio di affetto e partecipazione io donavo un sorriso, un sorriso triste ma orgoglioso. Per quello che lui era, per la stima, il bene e la simpatia che nutrivano nei suoi confronti tutti coloro che avevano avuto la fortuna di incontrarlo, perchè era, è mio fratello, perchè quella sera io l'ho sentito e da allora lo sento in ogni istante.
Quante cose non gli ho detto? Credo nessuna. E credo che l'amore, fraterno e non, non abbia bisogno di parole per sconfiggere il distacco, la lontananza, la morte. L'amore è vita, e questa vita io la dedico a lui. Mancheranno dei colori, ci saranno stelle più sbiadite, dolori più sfocati e gioie meno intense. Ma dispenserò i suoi sorrisi, riderò con la sua simpatia, mi illuminerò del suo genio, mi emozionerò con la sua sensibilità. Lui è in me, vive in me. Ecco perchè non servono parole, tranne una. Grazie Igor.