Mango non appartiene alla mia vita, ma ai miei ideali
Non è presente nei miei gesti consueti, non piange con me nelle mie malinconie, non conosce i miei voli e le mie cadute, non esce con me a fare shopping, non sa delle mie inquietudini e non dondola sulla mia altalena, non mi vede quando sono nervosa e non beve il mio amaro Lucano nelle lunghe e dolcissime sere con gli amici del cuore, non sente i miei urli rivolti ai miei figli e non respira dolcezza quando li abbraccio, non vede con me il mio film preferito né passeggia in cucina fumando nelle notti agitate.
Io non appartengo alla vita di Mango, ma alla sua arte.
Non sono presente nei suoi gesti consueti, non piango con lui nelle sue malinconie, non conosco i suoi voli e le sue cadute, non esco con lui a fare shopping, non so delle sue inquietudini e non dondolo sulla sua altalena, non lo vedo quando è nervoso e non trascorro le sere con i suoi amici, non vedo il suo film preferito e non respiro l’aria delle sue creazioni.
Ci apparteniamo come atomi che si incontrano per caso nella stessa cellula, come semi che germogliano nella stessa terra, vicini ma non insieme, adiacenti ma non in simbiosi.
Non mi interessa sapere come spende il suo tempo, l’importante per me è spendere bene il mio.
Non mi riguarda il suo essere nel mondo, l’importante per me è il suo essere dentro di me con la sua musica.
Non ho sete di conoscere ciò che fa, l’importante per me è dissetarmi dell’acqua della sua poesia.
Non ho desiderio di addentrarmi nei vicoli della sua intimità, a me basta sapere che la sua arte rischiara i miei orizzonti.
Io lo amo così, come espressione di ciò che io sono e di ciò che io penso, come parola del mio vocabolario, come nota del mio pentagramma, come strumento nelle mie mani, come scintilla che accende le mie emozioni.
Ci incontriamo ogni giorno, e parliamo e cantiamo e ci innalziamo “oltre i limiti del mondo”, ma la sua vita è solo sua, come la mia vita è solo mia…
Annapaola
Non è presente nei miei gesti consueti, non piange con me nelle mie malinconie, non conosce i miei voli e le mie cadute, non esce con me a fare shopping, non sa delle mie inquietudini e non dondola sulla mia altalena, non mi vede quando sono nervosa e non beve il mio amaro Lucano nelle lunghe e dolcissime sere con gli amici del cuore, non sente i miei urli rivolti ai miei figli e non respira dolcezza quando li abbraccio, non vede con me il mio film preferito né passeggia in cucina fumando nelle notti agitate.
Io non appartengo alla vita di Mango, ma alla sua arte.
Non sono presente nei suoi gesti consueti, non piango con lui nelle sue malinconie, non conosco i suoi voli e le sue cadute, non esco con lui a fare shopping, non so delle sue inquietudini e non dondolo sulla sua altalena, non lo vedo quando è nervoso e non trascorro le sere con i suoi amici, non vedo il suo film preferito e non respiro l’aria delle sue creazioni.
Ci apparteniamo come atomi che si incontrano per caso nella stessa cellula, come semi che germogliano nella stessa terra, vicini ma non insieme, adiacenti ma non in simbiosi.
Non mi interessa sapere come spende il suo tempo, l’importante per me è spendere bene il mio.
Non mi riguarda il suo essere nel mondo, l’importante per me è il suo essere dentro di me con la sua musica.
Non ho sete di conoscere ciò che fa, l’importante per me è dissetarmi dell’acqua della sua poesia.
Non ho desiderio di addentrarmi nei vicoli della sua intimità, a me basta sapere che la sua arte rischiara i miei orizzonti.
Io lo amo così, come espressione di ciò che io sono e di ciò che io penso, come parola del mio vocabolario, come nota del mio pentagramma, come strumento nelle mie mani, come scintilla che accende le mie emozioni.
Ci incontriamo ogni giorno, e parliamo e cantiamo e ci innalziamo “oltre i limiti del mondo”, ma la sua vita è solo sua, come la mia vita è solo mia…
Annapaola