Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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“…Nei giorni uguali e quelli no,
ci son regole che non mi dai…”

Ecco qui, l’essenza dello stare insieme secondo me: l’empatia, la capacità di mettersi nei panni dell’altro, di capirsi al di là delle parole, che dovrebbe essere alla base di ogni rapporto d’amore, di amicizia e quindi permeare tutta la società attraverso la solidarietà, il rispetto della persona umana, sempre e comunque!

In questi giorni stavo pensando a un percorso per i “miei” bimbi, per educazione alla convivenza civile che, partendo dalla costituzione dei villaggi (in epoca primitiva), poi delle città, evidenziasse la necessità degli uomini di stabilire delle regole per poter soddisfare il loro bisogno di vivere in gruppo, conciliando le diverse individualità in modo pacifico e costruttivo…
Tale percorso dovrebbe poi condurre alla riflessione sulla funzione della regola in sé: le regole della vita a scuola, in classe, le regole dei loro giochi liberi…

Mi son resa conto che ne basterebbe solo una di regola fondamentale per racchiudere tutte quelle indispensabili ad una convivenza civile...
So bene che poi nel concreto, nel quotidiano, la mia visione è a dir poco utopistica…!!!
Però, nel mio piccolo, nella mia vita di ogni giorno è da qui che voglio partire.
Stare insieme, in particolar modo “con regole che non mi dai” , (in quell’infinito mio che sa di libertà!), credo che sia la forma più pura dell’amore, quella in cui le nostre individualità non sono“regolate” a vicenda, ma che non hanno bisogno di alcuna “prescrizione” , in quanto trovano il loro collante naturale nel sostegno vicendevole che si donano lungo il cammino di crescita che non si arresta mai...

le regole son sempre dei limiti...
in amore non ci devono essere regole...proprio come diceva Marco Ferradini in "Teorema"..dove l'essere se stessi è la vera regola..
e come se ogni persona, durante un suo cammino, appena trova un ostacolo si ferma, e non cerca più di andare avanti.. e non è così.. :P

“tra i giorni uguali
e quelli no,
ci son regole che non mi dai.”

Il vivere quotidiano. Fatto di giorni che si susseguono spesso uguali e ripetitivi, a consolidare abitudini ed a cementare certezze. Fatto di giorni no, che rompono questa catena di banali banalità.
E tra giorni uguali e giorni no, ci son regole consolidate, stabilite o sottintese, che tracciano il confine del nostro vivere. Son quelle che reggono gli equilibri della convivenza civile, che sia quella familiare o sociale, amicale e lavorativa, ma soprattutto quelle dell’amore, del sentimento.
Ma un sistema troppo rigido, si sa, porta al rischio che questo possa lesionarsi per movimenti non usuali o addirittura per deterioramento della materia di cui si compone.
Son le “regole che non mi dai” che possono permettere il raggiungimento di un equilibrio più stabile. Quei piccoli spazi di libertà che possiamo regalare al nostro quotidiano, che si reggono su regole solo nostre, non concordate, ne accettate, ma comunque valide e solide ed anche responsabili, rendono possibile la sopravvivenza di uno stato sociale.
Un amore prigioniero di una gabbia, benché dorata, si spegne per soffocamento. Donargli la libertà di crescere liberamente, ma in uno spazio concordemente, ma comunque ampiamente, delimitato è il gesto d’amore più grande e generoso che possiamo compiere.

Fiore

Caro Fiore, in questo caso condivido pienamente i tuoi pensieri. Un amore non può vivere di regole, morirebbe subito di claustrofobia. Le uniche regole dovrebbero essere quelle che ci dettano il nostro cuore e la nostra coscienza. Solo che, spesso, cuore e coscienza la pensano in maniera differente ed io faccio fatica per capire a chi devo dare ascolto. Finora ho cercato sempre di trovare un compromesso, ma è molto difficile.
Ciao. Cinzia
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