Penso che i sentimenti vadano espressi, sempre e comunque, sopratutto un sentimento d'amore, prima che sia troppo tardi.
"Un t'amo detto mai", ma voglio andare oltre al significato classico del "t'amo", detto tra due persone che provano reciprocamente un sentimento e leggere questa parola in senso piu' ampio, perchè se la si guarda da altre prospettive, è una parola che può racchiudere ogni genere d'amore e credo si attinente.
Quante persone amiamo nella nostra vita?
I genitori, i fratelli, gli amici, i parenti, ma a quante di queste persone siamo stati capaci di esprimere, manifestare il nostro affetto con un "t'amo", quante volte lo abbiamo fatto?
Forse tante, forse poche, le parole molte volte possono sembrare superflue, molto piu' concreti i gesti, ma servono le parole così come servono i gesti, senza darle per scontato, perchè nella vita nulla è scontato, ma tutto molto effimero. Le parole servono agli altri ed anche a noi stessi. Avere la capacità di dire ad una madre, ad un padre, ad un fratello, "t'amo", "ti voglio bene", è il piu' bel regalo che possiamo fare e farci, trasmettere quello che di piu' intimo si prova e renderne partecipe l'altra persona. Perchè in questo mondo, in cui tutto è veloce, in cui, ogni volta che ti svegli la mattina è come se dovessi partecipare alla maratona di New York, tutti pronti a vedere chi arriva per primo, fermarsi un attimo, per ritrovare il piacere ed il valore dei sentimenti, ci aiuta a ridimensionare la nostra vita, a farle ritrovare il suo vero valore.
Esprimere un sentimento è però difficile, giocano diversi fattori:
- il pudore - in fondo è qualcosa di così intimo, talmente nostro che ci si vergogna un pò
- la paura - di come l'altra parte accoglierà/reagirà alla nostra manifestazione, la paura del giudizio o di essere giudicati
- la difesa - perchè non esponendoci ci tuteliamo da eventuali delusioni o dolori
- la capacità o meglio "l'essere stati educati a farlo" - non nel senso che ci siano persone incapaci di manifestare sentimenti, penso che ognuno di noi lo sia, ma nel senso che, quando si cresce e si diventa adulti, ci accompagnano modelli di riferimento e se nella nostra età formativa, il manifestare affetto, i baci, gli abbracci di un genitore, un fratello, una sorella, erano gesti naturali, spontanei, sarà piu' facile per noi, da adulti, ripetere, con la stessa naturalezza quegli stessi gesti.
E prima che sia troppo tardi........ perchè la vita è un velo fatto di stelle in cielo, per non restare con il rimorso di non averlo fatto ed il lacerante desiderio di farlo, quando ormai è troppo tardi.
Baci Anna.
"Un t'amo detto mai", ma voglio andare oltre al significato classico del "t'amo", detto tra due persone che provano reciprocamente un sentimento e leggere questa parola in senso piu' ampio, perchè se la si guarda da altre prospettive, è una parola che può racchiudere ogni genere d'amore e credo si attinente.
Quante persone amiamo nella nostra vita?
I genitori, i fratelli, gli amici, i parenti, ma a quante di queste persone siamo stati capaci di esprimere, manifestare il nostro affetto con un "t'amo", quante volte lo abbiamo fatto?
Forse tante, forse poche, le parole molte volte possono sembrare superflue, molto piu' concreti i gesti, ma servono le parole così come servono i gesti, senza darle per scontato, perchè nella vita nulla è scontato, ma tutto molto effimero. Le parole servono agli altri ed anche a noi stessi. Avere la capacità di dire ad una madre, ad un padre, ad un fratello, "t'amo", "ti voglio bene", è il piu' bel regalo che possiamo fare e farci, trasmettere quello che di piu' intimo si prova e renderne partecipe l'altra persona. Perchè in questo mondo, in cui tutto è veloce, in cui, ogni volta che ti svegli la mattina è come se dovessi partecipare alla maratona di New York, tutti pronti a vedere chi arriva per primo, fermarsi un attimo, per ritrovare il piacere ed il valore dei sentimenti, ci aiuta a ridimensionare la nostra vita, a farle ritrovare il suo vero valore.
Esprimere un sentimento è però difficile, giocano diversi fattori:
- il pudore - in fondo è qualcosa di così intimo, talmente nostro che ci si vergogna un pò
- la paura - di come l'altra parte accoglierà/reagirà alla nostra manifestazione, la paura del giudizio o di essere giudicati
- la difesa - perchè non esponendoci ci tuteliamo da eventuali delusioni o dolori
- la capacità o meglio "l'essere stati educati a farlo" - non nel senso che ci siano persone incapaci di manifestare sentimenti, penso che ognuno di noi lo sia, ma nel senso che, quando si cresce e si diventa adulti, ci accompagnano modelli di riferimento e se nella nostra età formativa, il manifestare affetto, i baci, gli abbracci di un genitore, un fratello, una sorella, erano gesti naturali, spontanei, sarà piu' facile per noi, da adulti, ripetere, con la stessa naturalezza quegli stessi gesti.
E prima che sia troppo tardi........ perchè la vita è un velo fatto di stelle in cielo, per non restare con il rimorso di non averlo fatto ed il lacerante desiderio di farlo, quando ormai è troppo tardi.
Baci Anna.