L’amore come una partita a scacchi?
La prima mossa è sempre la stessa, e a chiunque tocca non garantisce la vittoria.
La partita è lunghissima, quasi eterna, e la concentrazione è requisito indispensabile: si studia l’avversario, si cerca di prevedere l’imprevedibile, ci si adegua alle sue mosse, ma l’esito è incerto fino alla fine.
L’amore come una battaglia navale?
Se colpisci alla prima mossa è coincidenza fortunata, e ci sono buone probabilità di vittoria.
La partita può essere breve, se riesci ad individuare come proseguire: dopo un colpo andato a buon fine basta indovinare come l’avversario ha inteso costruire la sua barchetta, e il gioco è fatto.
L’amore come un puzzle?
La prima mossa è sempre quella di cominciare dal contorno, e la cosa è abbastanza facile.
Il gioco richiede pazienza e perseveranza, acume e senso della prospettiva, ma gli incastri sono obbligati, e ti accorgi subito se stai sbagliando, così disfi e ricominci: prima o poi riuscirai!
No
L’amore non richiede un vincitore e un perdente, non si sazia della vittoria e non si arrende nella sconfitta, “vive nel momento che è” e basta a se stesso, si nutre delle proprie percezioni e si culla da solo, non ricatta e non cerca un trofeo.
Un amore può gridare e gioire, piangere ed esaltarsi, innalzarsi e inabissarsi, ma non si cinge d’alloro se “vince”, né di corone di spine se “perde”.
L’amore è un dono….forse più per chi lo dà che per chi lo riceve….
Annapaola
La prima mossa è sempre la stessa, e a chiunque tocca non garantisce la vittoria.
La partita è lunghissima, quasi eterna, e la concentrazione è requisito indispensabile: si studia l’avversario, si cerca di prevedere l’imprevedibile, ci si adegua alle sue mosse, ma l’esito è incerto fino alla fine.
L’amore come una battaglia navale?
Se colpisci alla prima mossa è coincidenza fortunata, e ci sono buone probabilità di vittoria.
La partita può essere breve, se riesci ad individuare come proseguire: dopo un colpo andato a buon fine basta indovinare come l’avversario ha inteso costruire la sua barchetta, e il gioco è fatto.
L’amore come un puzzle?
La prima mossa è sempre quella di cominciare dal contorno, e la cosa è abbastanza facile.
Il gioco richiede pazienza e perseveranza, acume e senso della prospettiva, ma gli incastri sono obbligati, e ti accorgi subito se stai sbagliando, così disfi e ricominci: prima o poi riuscirai!
No
L’amore non richiede un vincitore e un perdente, non si sazia della vittoria e non si arrende nella sconfitta, “vive nel momento che è” e basta a se stesso, si nutre delle proprie percezioni e si culla da solo, non ricatta e non cerca un trofeo.
Un amore può gridare e gioire, piangere ed esaltarsi, innalzarsi e inabissarsi, ma non si cinge d’alloro se “vince”, né di corone di spine se “perde”.
L’amore è un dono….forse più per chi lo dà che per chi lo riceve….
Annapaola