Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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Mi domando e dico"Troppo importante sei,per il mio udire".
Sento la nostalgia di te,vedo momenti magici con te.
La musica mi spiazza da quel tuo Amore........
che esprimi con tutto il tuo cuore

Grazie PINO

"Io ti vorrei parlare
sottovoce, per non far sentire al cuore quello che ho da dire,
condizione essenziale affinchè tutto sia migliore
puoi scommettere il cielo, che è vero più del vero
io ti vorrei parlare
quando gli occhi non hanno più risposte nuove,
con parole annodate lì non sai da quanto
io ti vorrei parlare
prima che il vento porti via le foglie
prima che un gesto poi non serva a niente
la coerenza è un destino incerto per ognuno
prima che sia più forte, più del tuo profumo
prima che il tempo passi a un altro amore
prima che il gioco sia di non partire
al di la dei discorsi fatti e della gente
anche, prima di avere fretta, fretta come sempre
Io ti vorrei parlare
per capire qual è il tuo senso delle cose
se quel vuoto ricresce già con nuove frasi, dette come da sempre
a ribaltare il niente, io, io ti vorrei parlare
Sottovoce non far sentire al cuore se un bisogno è un bacio....."


Con queste tue parole...aspetto il tour....

Amedea

Uno scrittore che mi piace molto: Christian Bobin

"Nel mulino della mia solitudine,entravi come l'aurora,
venivi avanti come il fuoco. Mi entravi nell'anima come un fiume in piena e le tue risate inondavano tutte le mie terre. quando tornavo in me, non vi ritrovavo niente: dove tutto era buio, girava un grande sole; dove tutto era morto, danzava una piccola fonte. Una donna così minuta, che occupava così tanto posto: non riuscivo a capacitarmene.

Non esiste conoscenza al di fuori dell'amore. Nell'amore vi è che l'inconoscibile."

Mi hanno colpito queste parole...così vere...

Il segreto del canto risiede
tra la vibrazione della voce
di chi canta
e il battito del cuore
di chi ascolta.


K. Gibran

la mia poesia sei tu
non posso dire di più
Ti ammiro ti guardo
e non mi stanco
ascolto e leggo le tue poesie
che canti con dolci melodie,
la misica è dentro te
tu....la riversi su di me
per chi ti ascolta ...non può più
allontanarti così in fretta
perchè tu fai parte della nostra vita



GRAZIE PINO

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Un falco

Giammai rimasero sì impresse
parole al vento
scolpite dalla musica
di un dolce canto
Giammai vidi emozioni
si tangibili
all'udito
Ormai son certo
è Lui...
il cantor dell'infinito

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Alcesti [3]

Ma solo pensare a te.
Non è una figura che viene
una nitida traccia.
...È come cadere in un posto
con un po' di dolore.


Tu sei il mio tu più esteso
deposto sul fondo mio. Tu. Non c'è
un'altra forma del mondo
che si appoggi al mio cuore
con quel tocco, quell'orma.
Tu. Tu sei del mondo la più cara
forma, figura, tu sei il mio essere a casa
sei casa, letto dove
questo mio corpo inquieto riposa.
E senza di te io sono lontana
non so dire da cosa ma
lontana, scomoda un poco
perduta, come malata.
Un po' sporco il mondo lontano da te,
più nemico, che punge, che
graffia, sta fuori misura.


Mio vero tu, mio altro corpo
mio corpo fra tutti mio
più vicino corpo, mio corpo destino
ch'eri fatto
per l'incastro con questo mio
essere qui in forma di femmina
umana. Mio tu. Antico suono
riverberante, antico
sentirti destino intrecciato
sentire che sei sempre stato,
promesso da ere lontane
da distanze così spaventose
così avventurose distanze da
lontananze sacre.



Tu sei sacro al mio cuore.
Il mio fuoco
brucia da sempre col tuo
il mio fiato.



Io parlo delle forze --
di correnti sul fondo del mio lago
sul fondo del tuo, oscure e potenti,
più del tempo dure più dello
spazio larghe, ma sottili
al nostro sentire,
afferrate appena
e poi perdute, nel loro gioco.



Che cosa siamo io e te? Che cosa eravamo
prima di questo nome? E ancora
saremo qualcosa, lo sappiamo e non
lo sappiamo, con un sentire
che non è intelligente lavorio cerebrale.



Nessuna parte di corpo che muore
nessun pezzo umano, nessun arto,
nessun flusso di sangue, nessun
cuore, nessuno, niente che sia
stretto nel giro del sole, niente
che sia solo terrestre umano muove
il tuo cuore al mio, il mio al tuo,
come fossero due parti di un uno.



Allora tu sei la mia lezione più grande
l'insegnamento supremo.
Esiste solo l'uno, solo l'uno esiste
l'uno solamente, senza il due.

(M.Gualtieri)

L'ho ascoltata ieri sera dalla voce viva di chi l'ha saputa così abilmente scrivere... da brividi... e la lascio qui per tutti voi.. e per Pino...
Nel cuore della terra.

Gli aquiloni
si lasciano andare
nel vento...
in un leggero volo.
Un filo mi lega
dolcemente
a te e mi avvolge
il tuo dolce canto.
Sfioro il tuo cuore...
con il soffio
del mio bacio.
PER UNA ROSA

Vorrei essere te, così violenta
così aspra d'amore,
così accesa di vene di bellezza
e così castigata.

Vorrei essere te: sola è piovuta
una splendida frase musicale
dalle mani di Dio quando protese
dentro l'abbraccio della creazione
spaventava ogni nulla
e il cammino degli esseri incalzava.

TU SEI PAUSA DI DIO: DIO IN TE RIPOSA

(A. Merini)
VI AUGURO

Vi auguro sogni a non finire
la voglia furiosa di realizzarne qualcuno
vi auguro di amare ciò che si deve amare
e di dimenticare ciò che si deve dimenticare.
Vi auguri passioni
vi auguro silenzi
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
e risate di bambini
vi auguro di resistere all'affondamento
all'indifferenza,alla virtu negative
della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto
di essere voi stesso.

Jacques Brel

BUON 2014
Oggi mi va di postare questo componimento, così eloquente, così semplice e vero, che vuol muovere la nostra sensibilità di Umanità così sopita.

La nostra isola

Quando sarete sulla nostra isola
non scuotete i nostri bambu’,
non spaventate i nostri coccodrilli,
non sparpagliate i nostri ciottoli.

Quando sarete sulla nostra isola
non andate piu’ lontano delle nuvole,
prendete qualche conchiglia
per i bambini delle vostre citta’.

Partite, ritornate verso il mare
con le vostre macchine e le vostre strade
e le vostre navi in ferro.

Partite

Lasciate danzare il vento,
lasciate cantare il silenzio,
lasciate sognare l'Oceano.

Quando sarete nella nostra isola
non invadete i nostri villaggi,
non insegnate il vostro Vangelo
e lasciate i nostri saggi alla loro filosofia.

Quando sarete nella nostra isola
lasciate i nostri mari, i nostri fiori e i nostri pesci
alla loro esistenza tranquilla
come ai vecchi tempi di Robinson.

Partite

Lasciate danzare il vento,
lasciate cantare il silenzio,
lasciate sognare l'Oceano.

(Roger Kha)

Poeta malgascio
A Mango

Raccoglieva dalla strada parole,
dai passanti perle e fili di paglia
briciole di pane
per farne nidi d'acqua salata.
Quel cristallo di voce
conduce fino alla soglia
di deserti punteggiati di luce
sfiorata da dita di vento
africano.
Ce lo indicasti, appena,
fino all'aperto del mare
per farci spiccare il volo
con tutto quel cielo davanti.
E' strano lasciare qui una poesia che scrissi più di un anno fa, e che il mio cuore riteneva accogliesse momenti che si sarebbero moltoplicati ancora e ancora, dilatandosi di nuove emozioni raccolte come spighe mature lungo il cammino.... Ma così non è ...

Molto più che notte

Qui si fa molto più che notte
sulle sopravvalutate verità del mondo.
Si raccoglie il profondo tacere delle cose
come improvvisati cercatori d’oro
che trovando te, cercandosi,
crescono rose d’inverno e ali di rondine
e un comune scoprirsi terra natale
per i più inaspettati degli aquiloni.
Qui si fa molto più che notte
sulle sopravvalutate verità del mondo
mentre s’involano in alto corali
come da pugni aperti di colpo
a rilasciar della musica il respiro
l’incanto
note annodate, o slegate per mano
catene sfilanti
come in contrazioni d’armonica
danzanti nell’aria notturna.
Quando il tempo s’inchina al talento
e s’innalza ad effetto
di corde tese alla luna
a far da amaca alle emozioni
e da fionda alla violenza dei sogni.
Dove dei suoni è costruirne
letto di fiori e di spine
e lenitive essenze d’ortensie
e lacrime d’angeli assenti ….
E lo si sente
che è questione di volume
delle chitarre e delle tastiere
e di quelle barriere anteposte all’io
e quello di una parola afferrata e trafitta
che ci riassume, oltre le pallide note a languire.
Sì, si fa molto più che notte
se non manca più niente da dire.
Mentre qui giù si è un propagato
campo di spighe
movenze di braccia al tuo vento
sottratto all’intimo, al momento
e sospinto più su
sopra le punte di un mare di grano
di chi canta la tua voce
e ne segue i contorni
sorprendendosi gli occhi.
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