A N C H E GAY É FAMIGLIA
In Italia il 10%* circa della popolazione è
omosessuale: cinque milioni e duecentomila
persone che non sono contro la famiglia ma
che chiedono tutela per i propri nuclei familiari.
Infatti, più del 50%** vive in coppie stabili da
oltre cinque anni ed il 10%** ha già figli.
Un milione e duecentomila famiglie di cittadini
italiani, gay e lesbiche, regolari e maggiori contribuenti,
che vivono senza tutela giuridica, ai quali
i nostri rappresentanti politici hanno chiesto,
come agli altri, l’ennesimo sacrificio economico
per il risanamento dei conti pubblici, senza però
dare alcun dignitoso riconoscimento.
Si tratta, di fatto, della più importante minoranza
che viene completamente negata senza paragoni
con qualunque altra.
L’Italia, non ha ancora recepito le Direttive Comunitarie***
e, a oggi, è ancora inadempiente,
superata, perfino, dalla cattolicissima Spagna,
dalla ex comunista Repubblica Ceca e dalla
Francia dove il neo Presidente Sarkozy, rappresentante
di una destra moderna e laica, si è
dichiarato favorevole alle Unioni Civili.
Molti omosessuali sono anche cattolici e,
al pari degli eterosessuali, cercano la propria
fede all’interno di un percorso consapevole e sofferente,
loro malgrado, in contrasto con i dettami
della Chiesa.
La Chiesa nelle parole di Papa Ratzinger ha
dichiarato di avere iniziato una nuova era di crociate
per recuperare le posizioni perse, soprattutto
in Europa.
Un’ era di fondamentalismo religioso in cui i cittadini
omosessuali italiani rappresentano il primo
nemico. Da qui il no della Chiesa alle Unioni di
Fatto!
Avere una posizione laica non vuol dire essere
contro la religione. Rivendicare uguali diritti per le
coppie di fatto, non significa essere contro la
famiglia e/o attaccare l’istituzione del matrimonio!
Significa, invece, chiedere che le leggi
dello stato tutelino tutti i cittadini in egual misura
in quanto individui e non in quanto oggetto di
speculazione ideologica.
Lo scenario politico del nostro paese è, oggi,
molto complesso: da una parte la politica dello
Stato Vaticano che impedisce un moderno e
sano sviluppo civile e democratico; dall’altra i
nostri rappresentanti, che spesso dimenticano di
esercitare con laicità il loro mandato; infine, i
media, che stanno alimentando i pregiudizi e
non l’informazione sulle persone e sulle famiglie
omosessuali.
La convivenza tra Stato Italiano e Stato Vaticano
non deve costituire un intralcio alla naturale evoluzione
dei diritti umani.
Le violazioni di tali diritti, infatti, saranno un
domani studiate sui libri di Storia al pari di quei
capitoli di cui, oggi, ancora, ci vergogniamo.
Famiglia, dall’italico familiares, vuol dire casa,
convivenza, accoglienza: AMORE, anche
AMORE GAY!
Quello stesso amore nel quale ci riconosciamo
ogni giorno con i nostri partner, e con cui accudiamo
e cresciamo i nostri figli nonostante l’odio
che certi media, certa Chiesa e certa politica ci
monta contro.
Imma Battaglia con gli amici manager e
imprenditori omosessuali italiani
* Eurispes
dirittigay@gmail.com
** Barbagli e Colombo
***"Official journal", 1994, C 61/40 Res. No. A3-0028/94, 8 febbraio 1994 “tutti i cittadini dell'Unione hanno gli stessi diritti indipendentemente dalla
loro origine, nazionalità, condizione sociale, dal loro credo religioso o orientamento sessuale”