Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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Ma c’è una scala valori per posizionare in ordine decrescente
le intensità dei propri amori?

Genericamente, credo che la stragrande maggioranza delle persone,
anteponga “in primis” l’amore per sé stesso, adducendo svariati motivi…
tipo, se non amo me come posso amare gli altri;
se sto bene io, di conseguenza ne beneficerai anche tu;
solo se sono sereno posso infondere fiducia nel prossimo…ed altri simili esempi,
che a mio parere possono individuarsi in una sorta di “forma mentis”
che se non erro, si identifica nel puro “egocentrismo”!

Forse è l’approccio migliore per soffrire di meno, per affrontare
il futuro con più padronanza e auto-determinazione, ma resto sempre
conquistato oltre ogni limite, quando ho la fortuna di incontrare e frequentare
“angeli” che “dell’altro” ne fanno punto focale come ragione di vita.

E’ lontana la presunzione di poter emulare analoghi
comportamenti, e chissà se sia un vantaggio o meno, ma
personalmente non penso di posizionarmi in cima
alla suddetta graduatoria!

Esistono, e come se esistono, chi amo più di me…

p.s.
sarebbe già un ottimo risultato, pensare ed agire
come Qualcuno disse :
"ama il tuo prossimo come te stesso"

Caro Silver, questo comandamento che Gesù ci ha dato trovo che sia molto difficile se non impossibile da mettere in pratica. Amare, purtroppo, non lo si può fare a comando.
Trovo inoltre che l’amore non può essere universale, ma senza dubbio è individuale, almeno per quel che mi riguarda.
Penso anche che ci sia una scala per posizionare in ordine decrescente, come dici tu, l’intensità dei nostri amori.
Penso questo perché, riflettendo, mi accorgo che ci sono degli amori per i quali si è disposti a dare la propria vita, mentre per altri…un po’ meno. Forse questi altri non sono veri e propri amori, ma solo degli affetti, delle amicizie.
Quando amo talmente tanto una persona da non poter nemmeno lontanamente immaginare la mia vita senza di essa, quando il solo pensiero di perderla mi fa morire, quando mi accorgo di amarla mille volte più di me….questo è l’amore.
Si vive con l’ansia però quando si ama, mica si vive tanto bene…
Cinzia

nella mia vita sono stata fortunata..sono cresciuta in una famiglia molto unita, papà, mamma, noi tre sorelle e un angioletto che sarebbe dovuto essere mio fratello , contro il mondo..e insieme a loro un contorno di parenti e amici con i quali e grazie ai quali sono quello che sono, in bene e in (per fortuna poco :wink: )male...
crescendo è maturata in me la consapevolezza che far stare bene le persone che amo mi rende felice, appagata.. mi fa sentire "a casa", come dire...
é ovvio che ci siano vari gradi di "amore", anche se questa classificazione non rende l'idea.. secondo me è più corretto parlare di diversa intensità di amore.. è logico che io non possa provare lo stesso sentimento sia per mia madre sia per una mia amica.. però non è detto che quello che provo per la mia amica non sia altrettanto intenso di quello che provo per mia madre...

oddio, com'è difficile rendere a parole quello che il cuore sa istintivamente, e soprattutto cercare di spiegarlo agli altri...

posso tentare di farlo come a suo tempo ho cercato di far capire a mio marito come non dovesse essere geloso dei miei, dei miei amici, perché niente di quello che potevo provare per loro avrebbe sminuito il mio amore per lui..

Gli ho detto che nel mio cuore esiste una riserva d'amore inesauribile, che si nutre e si rinnova con l'amore che a mia volta ricevo.. ecco che allora posso destinare cento unità di questo amore a lui, cento ad ognuno dei miei figli, cento per mamma, papà, sorelle e tutti coloro che abitano in me... e che nessuno può "rubare" a nessun altro nemmeno un briciolo di questo amore, ognuno ha la sua privatissima "scorta" che varia in base a quanto ne ricevo io da lui o da lei.. ovviamente, non essendo io madre Teresa di Calcutta, ho bisogno di essere amata per riamare... quello che volevo far capire a lui è che se voglio bene alle mie sorelle non tolgo niente a lui perché è un tipo di amore totalmente diverso per intensità e tipo di rapporto..

questo è l'unico modo con cui potevo cercare di rendere tangibile un concetto che per me stessa resta astratto perché vive esso stesso di astrazione.. di gesti fugaci, di odori, sensazioni, attimi da cogliere e attimi irrimediabilmente persi...

non so quanto sia riuscita a rendere l'idea, a lui e a voi.. quello che in realtà voglio dire è che per me è sempre stato naturale mettere chi ho intorno a me al di sopra di me.. perché un sorriso dei miei figli, o una parola di mio padre.. un abbraccio di mia sorella.. un messaggio di una mia amica... un"grazie di esistere, angelo".. sono per me linfa vitale, raggio di sole e vento senza il quale mi manca l'aria...

mi è capitato di dire "ora basta, penso a me.." ma è successo quando mi sono sentita ferita e tradita, più dalla vita che dalle persone che mi è capitato di incontrare, "passeggeri scesi mai da quel treno che è il mio cuore"...purtroppo non sempre la vita è tempista... ti accorgi troppo tardi che un amico ha bisogno di te.. o magari che tua madre aspetta da te una parola che sciolga un nodo in gola.. o ti capita di incontrare un angelo che è la tua esatta metà, la parte che ti completa in tutti i sensi.. solo, un pochino troppo tardi...ecco, in questi casi mi sono veramente arrabbiata e sono stata tentata di costruirmi una corazza per proteggermi da tutto il dolore, immenso, lacerante, indicibile che ho provato in quei momenti... e che ha lasciato in me cicatrici non visibili dall'esterno.. il mio sorriso è sempre pronto, anche se a volte non arriva agli occhi, e la mia mano è sempre tesa...ma queste cicatrici bruciano.. e a volte riprendono a sanguinare... però è anche grazie ad esse che sono quella che sono...
incapace di classificare vari tipi di amore e "darmi" in conseguenza. 100 al primo classificato, 90 al secondo e così via...
conosco solo un modo di darmi, ed è totalizzante, senza mezzi termini...

...è vero che quando ami si vive nell'ansia.. e per me quest'ansia si traduce nella paura che possa succedere qualcosa a chi amo.. ma è un'ansia in sottofondo, egregiamente travolta dal senso di pienezza e di serenità che provo quando negli occhi di chi vive in me vedo rispecchiata l'essenza vera della mia anima...


...però..ora che ci penso.. anche questo alla fine è una forma di egoismo... amo tanto perché mi fa stare bene... quindi alla fine lo faccio solo per me stessa :wink: :wink: :wink:

buonanotte da

Raffa*Diana

che ancora non capisce perché si mette al pc a quest'ora improponibile lanciandosi in sproloqui che a malapena capisce lei stessa :wink:

che v'aggia a dì...
abbiate pazienza... :wink:

un bacio a tutti....

:D

nella mia vita sono stata fortunata..sono cresciuta in una famiglia molto unita, papà, mamma, noi tre sorelle e un angioletto che sarebbe dovuto essere mio fratello , contro il mondo..e insieme a loro un contorno di parenti e amici con i quali e grazie ai quali sono quello che sono, in bene e in (per fortuna poco :wink: )male...
crescendo è maturata in me la consapevolezza che far stare bene le persone che amo mi rende felice, appagata.. mi fa sentire "a casa", come dire...
é ovvio che ci siano vari gradi di "amore", anche se questa classificazione non rende l'idea.. secondo me è più corretto parlare di diversa intensità di amore.. è logico che io non possa provare lo stesso sentimento sia per mia madre sia per una mia amica.. però non è detto che quello che provo per la mia amica non sia altrettanto intenso di quello che provo per mia madre...

oddio, com'è difficile rendere a parole quello che il cuore sa istintivamente, e soprattutto cercare di spiegarlo agli altri...

posso tentare di farlo come a suo tempo ho cercato di far capire a mio marito come non dovesse essere geloso dei miei, dei miei amici, perché niente di quello che potevo provare per loro avrebbe sminuito il mio amore per lui..

Gli ho detto che nel mio cuore esiste una riserva d'amore inesauribile, che si nutre e si rinnova con l'amore che a mia volta ricevo.. ecco che allora posso destinare cento unità di questo amore a lui, cento ad ognuno dei miei figli, cento per mamma, papà, sorelle e tutti coloro che abitano in me... e che nessuno può "rubare" a nessun altro nemmeno un briciolo di questo amore, ognuno ha la sua privatissima "scorta" che varia in base a quanto ne ricevo io da lui o da lei.. ovviamente, non essendo io madre Teresa di Calcutta, ho bisogno di essere amata per riamare... quello che volevo far capire a lui è che se voglio bene alle mie sorelle non tolgo niente a lui perché è un tipo di amore totalmente diverso per intensità e tipo di rapporto..

questo è l'unico modo con cui potevo cercare di rendere tangibile un concetto che per me stessa resta astratto perché vive esso stesso di astrazione.. di gesti fugaci, di odori, sensazioni, attimi da cogliere e attimi irrimediabilmente persi...

non so quanto sia riuscita a rendere l'idea, a lui e a voi.. quello che in realtà voglio dire è che per me è sempre stato naturale mettere chi ho intorno a me al di sopra di me.. perché un sorriso dei miei figli, o una parola di mio padre.. un abbraccio di mia sorella.. un messaggio di una mia amica... un"grazie di esistere, angelo".. sono per me linfa vitale, raggio di sole e vento senza il quale mi manca l'aria...

mi è capitato di dire "ora basta, penso a me.." ma è successo quando mi sono sentita ferita e tradita, più dalla vita che dalle persone che mi è capitato di incontrare, "passeggeri scesi mai da quel treno che è il mio cuore"...purtroppo non sempre la vita è tempista... ti accorgi troppo tardi che un amico ha bisogno di te.. o magari che tua madre aspetta da te una parola che sciolga un nodo in gola.. o ti capita di incontrare un angelo che è la tua esatta metà, la parte che ti completa in tutti i sensi.. solo, un pochino troppo tardi...ecco, in questi casi mi sono veramente arrabbiata e sono stata tentata di costruirmi una corazza per proteggermi da tutto il dolore, immenso, lacerante, indicibile che ho provato in quei momenti... e che ha lasciato in me cicatrici non visibili dall'esterno.. il mio sorriso è sempre pronto, anche se a volte non arriva agli occhi, e la mia mano è sempre tesa...ma queste cicatrici bruciano.. e a volte riprendono a sanguinare... però è anche grazie ad esse che sono quella che sono...
incapace di classificare vari tipi di amore e "darmi" in conseguenza. 100 al primo classificato, 90 al secondo e così via...
conosco solo un modo di darmi, ed è totalizzante, senza mezzi termini...

...è vero che quando ami si vive nell'ansia.. e per me quest'ansia si traduce nella paura che possa succedere qualcosa a chi amo.. ma è un'ansia in sottofondo, egregiamente travolta dal senso di pienezza e di serenità che provo quando negli occhi di chi vive in me vedo rispecchiata l'essenza vera della mia anima...


...però..ora che ci penso.. anche questo alla fine è una forma di egoismo... amo tanto perché mi fa stare bene... quindi alla fine lo faccio solo per me stessa :wink: :wink: :wink:

buonanotte da

Raffa*Diana

che ancora non capisce perché si mette al pc a quest'ora improponibile lanciandosi in sproloqui che a malapena capisce lei stessa :wink:

che v'aggia a dì...
abbiate pazienza... :wink:

un bacio a tutti....

:D

ops... oltre che ho sproloquiato, l'ho postato anche due volte...

sorry, my friends :oops:

R*D

No, Raffaella cara......è arrivato tutto benissimo......era troppo lungo da quotare, ma ti quoto perchè la penso come te.
........e fai bene a scrivere perchè fa bene a te ad anche a chi ti legge.
Vorrei scrivere di me ma troppe cose mi rubano tempo e concentrazione......lo farò quanto prima. Ne ho bisogno.

Ciao raffa, buona giornata!!
Sempre interessanti e spunto per le mie riflessioni i tuoi pensieri , caro Silver!

Non credo che si possa fare una classifica dei tanti tipi di amore...o meglio io non la so fare! :roll:

Odiavo chi da piccola mi chiedeva : “ ma tu vuoi più bene a babbo o a mamma?” Come si fa a chiedere una cosa simile ad una bambina? :shock: :evil:
E' pura crudeltà, sia per il bambino interrogato che per il genitore che, per questa o quella transitoria ragione, fosse relegato al secondo posto! Io avevo imparato una risposta “diplomatica” : “ a tutti e due uguale!” :wink: così “levavo il vin dai fiaschi” :lol: come si dice in toscana!!!! :lol:

Ma anche oggi che son “grande” non la so fare questa graduatoria! Ogni persona che amo ha qualcosa di speciale e di prezioso che mi arricchisce, che mi mette in discussione, che mi fa pensare che mi dona di sè; ognuna ha un suo modo di amarmi, che non è sempre facile rispettare, accogliere ed accettare, ma proprio per questo, far a meno di uno di quegli amori sarebbe come far a meno di un pezzettino di me...

Nei momenti in cui poi mi sento sola, incompresa o “tradita” allora sì, anch'io dico che vorrei essere “ al centro di me” che devo amare solo me stessa, per non soffrire più, che devo cercare dentro di me la felicità e la serenità e tutte le risposte che mi mancano...da piccoli è il pensiero egocentrico che ci fa stare bene: è credere che il sole tramonta perchè io devo andare a letto, o pensare che gli uccellini cinguettano perchè io li senta, o essere convinti che i genitori e i nonni ci saranno sempre a volermi bene e a proteggermi che mi fa sentire importante... Poi poco, a poco, crescendo, questo mondo incantato di cui ci sentiamo protagonisti si scozza con la realtà, con altre individualità e altri mondi così diversi. E dobbiamo imparare ad uscire ad quella campana di vetro così bella che era l'infanzia ....e allora? Dove sta la verità? :roll:
Com'è difficile poi fidarsi di chi dice di volerti bene, capire se quelle parole, così inflazionate, son vere, oppure equivalgono ad un “mi sei simpatico!” o ad un semplice ricatto affettivo oppure ad un meno nobile, ma umano, senso del possesso? :roll:

Non sai come vorrei a volte essere capace di essere egocentrica ed egoista, ancor più di quanto io lo sia di già...
....e altre volte invece vorrei essere capace di abbandonarmi completamente, senza aver così paura e dire : “ti amo più di me”....
silver ha scritto:
Genericamente, credo che la stragrande maggioranza delle persone,
anteponga “in primis” l’amore per sé stesso, adducendo svariati motivi…
tipo, se non amo me come posso amare gli altri;
se sto bene io, di conseguenza ne beneficerai anche tu;
solo se sono sereno posso infondere fiducia nel prossimo…ed altri simili esempi,
che a mio parere possono individuarsi in una sorta di “forma mentis”
che se non erro, si identifica nel puro “egocentrismo”!



Per la verità ho sempre pensato che non è affatto così.....
Non ho mai creduto che per poter amare gli altri bisogna prima amre se stessi,per stimare gli altri bisogna prima stimare se stessi e così via....

Anzi,penso che sia l'esatto contrario.....

Se non riesci ad amarti tendi a trovare questo pezzo mancante del tuo puzzle proprio cercando affannosamente qualcosa o qualcuno da amare,quasi come condizione essenziale per provare a te stesso che si,sei in grado di provare questo o quel sentimento....e comunque per trovare quel completamento,per chiudere quel cerchio che da solo non riesci assolutamente a chiudere...

Parlando poi di "gerarchie" e priorità nell'intensità dei sentimenti da elargire....beh...credo che non esista!!
A volte si amano spropositatamente cose o persone che in teoria dovresti tener lontane anni luce dalla tua vita...mentre magari cose o persone che "meritano" il tuo amore ti lasciano totalmente indifferente...

Come dico spesso,l'amore è quella "cosa" irrazionale che ti fa fluttuare a metà tra il cielo e la terra...basta una piccola folata di vento per sbatterti con la faccia nella polvere o per innalzarti talmente in alto da perdere di vista tutto quel che c'è sotto di te....

Una cosa possa affermare per certo:che l'amore più grande per me è quello per i miei figli....al di sopra di tutto e di tutti...niente e nessuno riuscirebbe a distogliermi da loro...

E dell'amore per Pino,ne vogliamo parlare?? :wink:

Nora

E certo Nora! Parliamone... :lol:
silver ha scritto:
Genericamente, credo che la stragrande maggioranza delle persone,
anteponga “in primis” l’amore per sé stesso, adducendo svariati motivi…
tipo, se non amo me come posso amare gli altri;
se sto bene io, di conseguenza ne beneficerai anche tu;
solo se sono sereno posso infondere fiducia nel prossimo…ed altri simili esempi,
che a mio parere possono individuarsi in una sorta di “forma mentis”
che se non erro, si identifica nel puro “egocentrismo”!



Amare se stessi secondo me vuol dire amarsi sotto forma di sano egoismo...
la serenità non è una ricerca ma viene di conseguenza in forma naturale
forse ogni tanto dobbiamo fare come facciamo con gli altri autocriticarci per capire la verità...distaccarci dalla nostra persona....

Per tornare alla frase ama il prossimo tuo come te stesso
non credo ci venga richiesto un grande sforzo...forse delle volte alcune parole sono più semplici di quanto pensiamo ma noi esseri umani siamo sempre abituati con la mente a cercare cose più complicate...


un bacio
Anna

Anna ha scritto:
Per tornare alla frase ama il prossimo tuo come te stesso
non credo ci venga richiesto un grande sforzo...forse delle volte alcune parole sono più semplici di quanto pensiamo ma noi esseri umani siamo sempre abituati con la mente a cercare cose più complicate...


...penso che, nella sua semplicità, questa frase sia quanto di più complicato possa esserci.. non tanto nella mera comprensione di quello che dice quanto nel significato profondo che implica...

significa mettere chi ci è intorno al di sopra di noi stessi... significa pensare cento volte a quello che si sta per dire o fare e pensare bene a come lo si dice o come lo si fa... è entrare in empatia con chi ci circonda, pensare alle esigenze altrui prima che alle proprie.. è fare qualcosa anche quando ci taglieremmo un braccio piuttosto che farlo perché sai che strappi un sorriso a chi ti sta accanto...

DEVE essere abbastanza difficile entrare nel significato profondo di queste all'apparenza semplicissime parole, altrimenti non si spiega come mai tanti rapporti, d'amore o d'amicizia che siano, finiscono in malo modo o semplicemente si spengono...

un sano egoismo va bene, amarsi va bene.. ma penso, relativamente alla misura in cui capisci quanto, amando te stesso, dovresti amare chi ti circonda...
mi spiego.. l'amore per se stessi, quindi il capire quello che ci fa stare bene, dovrebbe servire da misura per capire cosa può far stare bene chi amiamo...
non è facile, assolutamente.. perché ci sono dei momenti in cui vorresti solo metterti un cuscino sulla testa, chiuderti in camera e piangere, ridere o urlare fino a restare senza voce.. e vorresti che il telefono non squillasse dicendoti che tua sorella ha bisogno di te, magari per decidere se deve fare il bagno o la doccia (non ridete, mi è successo davvero... :shock: ).. e vorresti che tuo figlio non ti chiamasse duecento volte al minuto per chiederti mamma acqua, mamma ho fame, mamma ho sonno...vorresti solo stare sola, ascoltare le tue esigenze e amarti più di quanto puoi amare nessun altro al mondo...

...per non parlare dei momenti in cui ti si prospetta una vita, del tutto diversa, magari proprio quella che vorresti vivere...
e ancora una volta devi mettere davanti alle tue esigenze, alla tua felicità, ai tuoi desideri... quelli di chi ami, i tuoi figli, per esempio...

in questi momenti lo sforzo di volontà per applicare quella semplicissima frase si fa sentire, eccome...
ed è proprio in questi momenti che vale di più...

Un bacio...

Raffa*Diana

rondine71 ha scritto: Anna ha scritto:
Per tornare alla frase ama il prossimo tuo come te stesso
non credo ci venga richiesto un grande sforzo...forse delle volte alcune parole sono più semplici di quanto pensiamo ma noi esseri umani siamo sempre abituati con la mente a cercare cose più complicate...


...penso che, nella sua semplicità, questa frase sia quanto di più complicato possa esserci.. non tanto nella mera comprensione di quello che dice quanto nel significato profondo che implica...

significa mettere chi ci è intorno al di sopra di noi stessi... significa pensare cento volte a quello che si sta per dire o fare e pensare bene a come lo si dice o come lo si fa... è entrare in empatia con chi ci circonda, pensare alle esigenze altrui prima che alle proprie.. è fare qualcosa anche quando ci taglieremmo un braccio piuttosto che farlo perché sai che strappi un sorriso a chi ti sta accanto...

DEVE essere abbastanza difficile entrare nel significato profondo di queste all'apparenza semplicissime parole, altrimenti non si spiega come mai tanti rapporti, d'amore o d'amicizia che siano, finiscono in malo modo o semplicemente si spengono...

un sano egoismo va bene, amarsi va bene.. ma penso, relativamente alla misura in cui capisci quanto, amando te stesso, dovresti amare chi ti circonda...
mi spiego.. l'amore per se stessi, quindi il capire quello che ci fa stare bene, dovrebbe servire da misura per capire cosa può far stare bene chi amiamo...
non è facile, assolutamente.. perché ci sono dei momenti in cui vorresti solo metterti un cuscino sulla testa, chiuderti in camera e piangere, ridere o urlare fino a restare senza voce.. e vorresti che il telefono non squillasse dicendoti che tua sorella ha bisogno di te, magari per decidere se deve fare il bagno o la doccia (non ridete, mi è successo davvero... :shock: ).. e vorresti che tuo figlio non ti chiamasse duecento volte al minuto per chiederti mamma acqua, mamma ho fame, mamma ho sonno...vorresti solo stare sola, ascoltare le tue esigenze e amarti più di quanto puoi amare nessun altro al mondo...

...per non parlare dei momenti in cui ti si prospetta una vita, del tutto diversa, magari proprio quella che vorresti vivere...
e ancora una volta devi mettere davanti alle tue esigenze, alla tua felicità, ai tuoi desideri... quelli di chi ami, i tuoi figli, per esempio...

in questi momenti lo sforzo di volontà per applicare quella semplicissima frase si fa sentire, eccome...
ed è proprio in questi momenti che vale di più...

Un bacio...

Raffa*Diana


ti quoto

rondine71 ha scritto: Anna ha scritto:
Per tornare alla frase ama il prossimo tuo come te stesso
non credo ci venga richiesto un grande sforzo...forse delle volte alcune parole sono più semplici di quanto pensiamo ma noi esseri umani siamo sempre abituati con la mente a cercare cose più complicate...


...penso che, nella sua semplicità, questa frase sia quanto di più complicato possa esserci.. non tanto nella mera comprensione di quello che dice quanto nel significato profondo che implica...

significa mettere chi ci è intorno al di sopra di noi stessi... significa pensare cento volte a quello che si sta per dire o fare e pensare bene a come lo si dice o come lo si fa... è entrare in empatia con chi ci circonda, pensare alle esigenze altrui prima che alle proprie.. è fare qualcosa anche quando ci taglieremmo un braccio piuttosto che farlo perché sai che strappi un sorriso a chi ti sta accanto...

DEVE essere abbastanza difficile entrare nel significato profondo di queste all'apparenza semplicissime parole, altrimenti non si spiega come mai tanti rapporti, d'amore o d'amicizia che siano, finiscono in malo modo o semplicemente si spengono...

un sano egoismo va bene, amarsi va bene.. ma penso, relativamente alla misura in cui capisci quanto, amando te stesso, dovresti amare chi ti circonda...
mi spiego.. l'amore per se stessi, quindi il capire quello che ci fa stare bene, dovrebbe servire da misura per capire cosa può far stare bene chi amiamo...
non è facile, assolutamente.. perché ci sono dei momenti in cui vorresti solo metterti un cuscino sulla testa, chiuderti in camera e piangere, ridere o urlare fino a restare senza voce.. e vorresti che il telefono non squillasse dicendoti che tua sorella ha bisogno di te, magari per decidere se deve fare il bagno o la doccia (non ridete, mi è successo davvero... :shock: ).. e vorresti che tuo figlio non ti chiamasse duecento volte al minuto per chiederti mamma acqua, mamma ho fame, mamma ho sonno...vorresti solo stare sola, ascoltare le tue esigenze e amarti più di quanto puoi amare nessun altro al mondo...

...per non parlare dei momenti in cui ti si prospetta una vita, del tutto diversa, magari proprio quella che vorresti vivere...
e ancora una volta devi mettere davanti alle tue esigenze, alla tua felicità, ai tuoi desideri... quelli di chi ami, i tuoi figli, per esempio...

in questi momenti lo sforzo di volontà per applicare quella semplicissima frase si fa sentire, eccome...
ed è proprio in questi momenti che vale di più...

Un bacio...

Raffa*Diana


la stai dando tu la spiegazione anche a quello che intendevo io
come vedi la complicazione è sempre dell'uomo...


un bacio
Anna

..esattamente quello che siamo noi... e "purtroppo" da uomini dobbiamo vivere... con tutte le complicazioni del caso.

Baci
Raffa*Diana

Non credo sia sempre la copertura di un egoismo mettersi al centro di sè: volersi bene significa rispettare la Vita che ci è stata donata, dare un senso al nostro passaggio su questo cielo, amare ciò che di bello abbiamo e condividerlo con chi ci è accanto.

Io "mi amo così"....impulsiva e irrazionale, ma incapace di offendere volutamente anche il mio peggior nemico; paranoica e incoerente, ma che non metterebbe mai in imbarazzo nessuno, specialmente le persone più fragili e vulnerabili; chiacchierona e impertinente ma che custodisce il segreto di un amico anche sotto tortura; egocentrica e distratta ma generosa e mai invadente; vulcanica se mi arrabbio, ma pronta a chiedere scusa se sbaglio; allegra e malinconica, chiassosa e silenziosa, testarda e arrendevole....questa miscela che da decenni si agita in me è il miracolo che fa della mia anima un serbatoio di amore, è il mistero che mi fa sorridere alla vita anche quando lei mi mette il broncio, è la forza che riesco a trovare nel risalire la china che spesso mi si presenta davanti, è lo stupore di non saper distinguere le lucciole dalle lanterne, di cascarci sempre, e di ricominciare sempre, con la stessa fiducia e lo stesso amore, come se la vita non mi avesse insegnato niente.

Io sono al centro di me, ma con me c'è chi amo nelle mie infinite porzioni di cuore.

Annapaola
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