Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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Alcuni giorni sono come partenze, ed altri sono simili a un ritorno...

Succede, a volte, che ci si perda sui sentieri dei giorni, rincorrendo la vita che ci sfugge e scappa via, come una lepre selvatica. Succede che si smarrisca l’orientamento vagando nei boschi fitti, che occludono il nostro cielo ed occultano la stella polare, mentre ci affanniamo ad attraversare le paludi delle abitudini.

Succede che talvolta ci si richiuda come una tartaruga nel guscio, oppressi dalla lentezza e la pesantezza del nostro “pensare”. O che ci si fili attorno un bozzolo di seta, per rinascere con nuove ali, sperando che il sole le baci.

A volte è una necessità contingente: la famiglia, il lavoro, un problema inatteso, le consuetudini.

A volte è una necessità interiore: il bisogno di isolarsi. Di stare in silenzio e guardarsi dentro. Di capire quanto vuoto sia il nostro bicchiere mezzo pieno. Di quanto siamo stati lontani dal nostro centro, ruotando intorno al centro di un’orbita a noi aliena.

Una verità è che in questi momenti sei solo e sei avvolto all’esterno da un vuoto denso. Cammini in un deserto di silenzio. O sei assordato dal rumore della fretta.

Ma una verità parallela è che dentro ti porti i tuoi affetti, le tue emozioni, i tuoi ricordi belli. E le belle persone che ti circondano. Che sono sempre con te.

Quelle che sanno comprendere, anche in disaccordo, una incomprensibile assenza.
Quelle che al tuo ritorno ti riaccolgono con un abbraccio ed un sorriso.
Come se una distante lontananza non fosse mai esistita.

Fiore

È vero… esiste anche un detto molto appropriato…partire è un po’ come morire, ed
anche in questi viaggi interiori, spesso ci si sente soli, si diventa preda infilzata dalla
routine, schiacciata dal peso ingombrante di una coscienza fin troppo severa…
e ci scrutiamo nei minimi dettagli, scandagliamo il nostro ego per carpirne qualche
piccolo segreto sfuggito all’occhio vigile della razionalità;
sono proprio quei momenti quando qualcuno ti chiede ma che hai?
Ti vedo strano, qualche problema?

E si risponde quasi sempre con la solita frase : no, niente tutto bene solo un lieve mal di testa!

Ma proprio grazie a queste premurose ed amorevoli interferenze, si è portati
a soprassedere ed intraprendere la strada del ritorno.

Forse è meglio evitare di scavare a fondo… perché più giù arrivi e più difficile sarà risalire!

Ma non è che tutto questo benessere ci sta facendo del male? :wink:

Oltre la siepe di rovi dietro cui a volte ci ripariamo, c’è sempre un dolore che chiede di stare da solo: per afferrare un senso, per liberare una lacrima, per riconquistare un taglio di sole.
Sono attimi di vita che non richiedono presenze, nemmeno le più vicine al cuore: la fragilità derivante dall’affetto non aiuta a leggere nelle nostre pieghe nascoste, la condivisione a volte non regala gli appigli per scalare le nostre montagne.

E’ da sola che si rialza un’anima caduta,
è nel silenzio che scopri che non hai mai smesso di saper cantare,
è nell’assenza che si raccoglie il senso di una presenza.

Le luci abbaglianti dell’apparenza spesso non lasciano intravedere le piccole luci che rischiarano strade troppo spesso buie e solitarie; i rumori del mondo non consentono di ascoltare quel leggero fruscio di seta che addolcisce uno stridore; la fretta di vivere non lascia al cuore un intervallo per riposare.

Sopraffatte da un Tempo incombente e invadente, basta poco per indebolire le anime fragili e sempre alla ricerca del senso della vita : una parola inaspettata, un sorriso mancato, una carezza negata, una tenerezza non accolta….e un piccolo sassolino allarga cerchi in un mare già agitato, innalza onde di oceani già visti, scopre il buio di abissi già vissuti.

Siamo fragili, ma anche forti se, nonostante i tanti allontanamenti tormentosi che fanno strage di noi, sappiamo ancora ritornare.

E siamo ancora qui.

Sei ancora qui.



senti questa vita che trafigge così
e ci porta con se
col suo passo lieve
….ma tu sei qui….



Annapaola

Quella tristezza che nasce
da un pensiero irrisolto.

Quel vento sordo
a separare il caldo dall'inverno,
il mare da una lacrima
e un giorno ai suoi cent'anni.

Non c'è ragione senza una colpa;
non puoi estirpare il centro dal suo intorno.
Ogni rumore nasce dal silenzio
e tutti i numeri appartengono al tempo.

Cosi, dal niente,
puoi veder l'immenso,
se, dal niente,
è complice ogni senso.


Quel "non si può estirpare il centro dal suo contorno" delinea il senso dell'argomento.......di questi stati d'animo che spesso sono nuvole minacciose sul nostro tempo, sulla quotidianità....
e basta un frammento di pioggia a cambiare le cose....ed è proprio necessario quel taglio di sole, anche piccolo, che ridona il sorriso e la speranza al cuore e all'anima.

Marta

Immagine

E' bellissimo questo topic. Stamattina appena l'ho letto mi ha emozionato moltissimo.
Anch'io sento molto spesso il bisogno di isolarmi, pur nell'impossibilità di farlo materialmente. Ma dentro di me ci sono sempre le persone che amo, i ricordi più belli, le emozioni vissute, tutto questo ormai fa parte di me.
Forse mi piace isolarmi proprio per pensare a tutto questo.
Questo topic mi ha fatto anche pensare ad a una mia distante lontananza da una persona a me molto cara durata più di vent'anni, che da poco ho colmato. E' stato bellissimo ed inaspettato essere riaccolta come se invece che vent'anni fossero passati due giorni. Come se tutto fosse ancora come allora.
Però questa esperienza mi ha insegnato a non stare mai più lontana dalle persone care, ma piuttosto a guardarmi dentro anche con il loro aiuto. Ogni malinconia, ogni inquietudine, ogni momento in cui ci sentiamo smarriti può essere affrontato e superato ancora meglio con l'aiuto di chi ci vuole bene. E' bello pensare che non siamo soli.
Cara Lory, è bellissima quella immagine. A me ha fatto pensare che anche sotto a due blocchi di ghiaccio (è questo che ci ho visto) ci sono due mani pronte a stringersi, c'è una mano tesa pronta ad accogliere la nostra mano, se solo noi lo vogliamo.
Grazie. Cinzia
Fiore del Mondo ha scritto:
Succede che talvolta ci si richiuda come una tartaruga nel guscio, oppressi dalla lentezza e la pesantezza del nostro “pensare”. O che ci si fili attorno un bozzolo di seta, per rinascere con nuove ali, sperando che il sole le baci.

A volte è una necessità contingente: la famiglia, il lavoro, un problema inatteso, le consuetudini.

A volte è una necessità interiore: il bisogno di isolarsi. Di stare in silenzio e guardarsi dentro. Di capire quanto vuoto sia il nostro bicchiere mezzo pieno. Di quanto siamo stati lontani dal nostro centro, ruotando intorno al centro di un’orbita a noi aliena.

Fiore


"Tutta l'infelicità dell'uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo..."
Blaise Pascal.

Quante partenze e ritorni camminano con me..
Quante assenze e ferite…nel perdersi…
Quanti pensieri e ricordi…nell’attesa di ritrovarsi
Sensazioni impenetrabili che percepisco solo avvolta dal mio silenzio
Che è foglia che vola nel tepore e mi ascolta
mi cammina accanto pungendosi delle mie stesse spine..

È il mio mezzo corpo in bianco quando l´altra metà si tinge in nero
E’ una forza che sa attendere la fine d´ogni mia tempesta
e ritrova paziente la terra e i miei pezzi persi da riattaccare
mettendo toppe colorate ai miei “ vestiti” che il troppo vento mi strappa di dosso

Nel respiro del mio silenzio accetto anche il non capire
e l´egoismo indifferente, debolezza e difesa dell´essere che passa...
Nei tramonti tristi mi regala un canto
per addolcire pagine amare…Vissuti d´esperienza della mia vita

E trova piano l´incanto di cantarmi una canzone
sollievo ai miei ricordi e culla in grembo il pianto.
nel silenzio ritrovo le tonalità giuste per accordare i colori della mia vita

E' sempre foglia che vola nel tepore
che lieve si posa a riposarsi ..tranquillità che sempre appaga..
e nel diventare io foglia del mio silenzio ritrovo emozioni e affetti...
incastri indelebili dell'anima di cui non so far senza...

....succede... è vero, succede...
"accade che più avanti vai e più ti senti solo..."
questi viaggi introspettivi sono assolutamente necessari ad ognuno di noi...
di solito è durante questo apparente perdersi che ci ritroviamo... è in questi momenti che assaporiamo di nuovo ricordi, odori, sapori che sembrano perduti e che invece sono lì dentro di noi, ci fanno compagnia, ci aiutano, inconsapevolmente a crescere... sono solo un pò messi da parte da questo eterno correre, correre correre.. dove corriamo poi, davvero è un mistero....
..solo...solo che... se siamo noi a ritirarci nei nostri silenzi... a intraprendere questi viaggi che sembrano allontanarci dai nostri affetti, dai nostri impegni, ma che invece ci servono a volte per vederli sotto una luce nuova, per affrontarli con rinnovato entusiasmo e con forze che non ci sospettavamo...
... va tutto bene.. perché li viviamo sulla nostra pelle, anche magari senza renderci conto dello sconcerto che provochiamo in chi ci cerca e sembra non trovarci.. o per lo meno, non ci trova come ci conosce da sempre...

.. il "brutto" è affrontare i silenzi di chi amiamo... inspiegabili e prolungate assenze che ci sollevano interrogativi, a volte dolorosi...
.. affrontiamo un'assenza, un allontanamento all'apparenza senza motivo.. e restiamo lì impotenti a chiederci "...mi ama ancora? sono ancora nel suo cuore, al centro dei suoi pensieri, oppure sta pensando, valutando, scegliendo un'altra strada...?"
..restiamo lì, senza poter fare assolutamente niente per abbreviare questo momento interminabile, con la voglia di gridare al mondo che "ti amo, ti prego, torna da me..."...
... allo stesso tempo, sappiamo che questi momenti sono necessari all'altro cosi come sono necessari a noi..,. e tutta questa inquietudine forse nasce dal fatto che noi conosciamo bene i nostri sentimenti.. che sappiamo che alla fine di questo viaggio in noi stessi guarderemo il nostro amore con occhi più limpidi, che ritroveremo intatto nel nostro cuore quel meraviglioso e terribile battito che ci toglie la vita e ce la restituisce più vera ad ogni palpito...ma lui...sarà per lui la stessa cosa... vorrà, una volta tornato, vivere ancora insieme a me questi palpiti...?

buona giornata...

Raffa*Diana

"...a un passo dal possibile...a un passo da te...paura di decidere, paura di me...

...eppure sentire nei sogni in fondo a un pianto, nei giorni di silenzio c'è...

....UN SENSO DI TE..."

Certo e' che io, umilmente, mi ritrovo sempre in difficolta' quando, in topic come questi, leggi e rileggi le belle traccie di persone meravigliose, di anime uniche che dipingono questo forum di parole dal senso di una profondita' disarmante. Ognuno trovando una parola diversa, uno specchio dell'infinito che si ha dentro...sembra un vero e proprio "coro dei miracoli", di mondo dove esistono gli angeli pronti ad accogliere la riflessione, un momento di un amico, e a porsi intorno a lui come in un cerchio mano nella mano, avvolgendolo col mantello delle loro anime.
In difficolta' si...perche' e' difficile scrivere dopo aver letto le cose cosi' belle che precedono questa mia risposta! :oops:

Mio caro amico...sei stato assente e almeno io personalmente ho avvertito molto questo tuo non esserci...e lo comprendo benissimo perche' come sai anche a me, ma a tutti noi credo, questo stato d'animo sia capitato almeno una volta da quando scriviamo qui. Sono quei momenti che, come dice Annapaola, devi star solo perche' e' "da sola che si rialza un'anima" e non c'e' nessun conforto che tenga.
Bentornato caro Fiore ad incantarci ancora con le tue "belle parole gravide di realta'" .
Un abbraccio
Tommaso

in ogni vostra frase mi sono ritrovata un pò ed è difficile(come dice tommaso)scrivere qualcosa dopo tante belle parole anche se dentro è un aggrovigliarsi di sensazioni nuove da capire e da valutare.........bisogna perdersi per ritrovarsi più di prima,ma se in quei silenzi che fai attorno ad un tratto sbuca una mano per prenderti e accompagnarti in altri luoghi,bhe!questo si è l'abbraccio che cercavi per non sentirti mai più solo anche se puoi sfiorare solo una mano.

antonella

Uffi....anche io vivo questi giorni, quelli in cui non sai perchè ma tutto è diverso...e nn stai bene!!!
meno male che ci sn i ritorni!
un bacio a tutti

Alcuni giorni sono come partenze……è vero…

La partenza rappresenta la rottura di un equilibrio, sia una vacanza, sia che si tratti di un ricominciare da capo da un’ altra parte, reale o metaforica, esterna o interna ...

A me le partenze mettono tanta malinconia e inquietudine: sarà che sono molto abitudinaria, che i cambiamenti mi spaventano, come tutte le cose che non capisco e che non posso controllare o prevedere…o magari carico ogni partenza di troppe aspettative, come se fosse qualcosa di decisivo e definitivo, come se avessi paura di non esserne all’altezza o di non meritarmi una simile opportunità per crescere.

Come fa soffrire allontanarsi dalle proprie confortanti e rassicuranti “abitudini” , da un affetto, da un luogo che è stato sfondo di tanti giorni che sembravano uguali e che invece, a voltarsi indietro, non lo erano, così poi riusciamo a gioire quando arriviamo a “destinazione” e ci accorgiamo che comunque davanti a noi c’è sempre un nuovo orizzonte, anche se per un po’ c’era una nebbia così spessa e densa che non riuscivamo proprio a vederlo!
Quando la strada sembra interrotta da macigni più grandi di noi a volte è necessario partire per cercarne un’altra….

Sì, i ricordi, le emozioni e gli affetti custoditi nel cuore sono dei bei compagni di viaggio, ma a me personalmente non bastano per affrontare il mio cammino: ogni volta che mi perdo nella mia nebbia, la valigia della mia solitudine pesa un po’ di più, o forse son io semplicemente che sono più “fragile” e ho bisogno di braccia che mi aiutino a trasportarla, ho bisogno di frazionarla con qualcuno! :wink:

In questi giorni mi è capitato di leggere due poesie di Tagore che mi hanno fatto pensare a questi momenti che ogni tanto attraversiamo, a quando chiudiamo le nostre porte agli altri.

La prima mi ha fatto riflettere su quando non comprendiamo il bisogno e il diritto dell’altro a star solo, a quando non sappiamo donare ciò che ci viene chiesto senza parole….in questi momenti dovremmo riuscire a mettere da parte l’ “orgoglio” e il nostro bisogno d’affetto e rispondere così ad un silenzio doloroso:


"Se tu non parli colmerò il mio cuore
del tuo silenzio e lo sopporterò.
Pazientemente, a testa china,
resterò muto e attenderò
come la notte, in veglia stellata.
Certamente il mattino verrà,
svaniranno le tenebre,
e la tua voce verserà
per il cielo raggi dorati.
Allora le tue parole
prenderanno ali in canzoni
da tutti i miei nidi d'uccelli;
le tue melodie fioriranno
in tutte le mie foreste."


Leggendo questa invece ho come sentito descritto un mio modo di fare: quello di costruire intorno a me mura di difesa, anche da chi mi vuole bene, che invece che proteggermi spesso mi fanno sentire prigioniera…:

"Colui che rinchiudo col mio nome
sta piangendo in questa prigione.
Sono sempre intento a costruire
questo muro tutt'intorno
e via via che giorno per giorno
questo muro sale verso il cielo
perdo di vista il mio vero io
nella sua ombra oscura.
Mi vanto di questo grande muro,
lo intonaco con polvere e sabbia
per timore che un ultimo spiraglio
possa rimanere in questo nome;
e per tutta la cura che mi prendo
perdo di vista il mio vero io."


....

Cara Monia, grazie per aver riportato queste due bellissime poesie.
In particolare la prima mi ha molto colpito e, se posso, la vorrei dedicare a Pino con tutto il mio affetto. :P
Cinzia


Alcuni giorni sono come partenze,
altri simili a un ritorno.
Ma tutti sono uguali,
muovendosi non da inizio né da fine,
sognando qualcuno che aspetti qualcuno
affinché qualcuno delimiti un solo difetto
che affermi d’amore e simulato insieme,
orchestra ed assolo.
A riconoscere il vero dal vero non vero.
E’ destino d’autore il cammino.



Succede a volte di partire senza esserne consapevoli o senza volerlo…
Succede di ritrovarsi in viaggio senza sapere per dove, né quando arriveremo al di là dell’orizzonte….sono i viaggi più belli, ma anche i più dolorosi e difficili : quelli dentro sé stessi , alla ricerca di risposte che prima non volevamo ascoltare e affrontare e che cercavamo di “seminare” nel vento in una corsa incessante tra mille cose da fare, mille impegni, mille pensieri diversi, fino al momento di riposarsi esausti sul cuscino di ogni sera.
Spaventa pensare a quanto sarà lungo questo viaggio e allora non ci si pensa…si cammina e basta, cercando in ogni modo di farcela con le proprie gambe, anche se durante questi viaggi spesso incontriamo delle persone a tenerci compagnia, che ci aiutano a procedere nel fitto della boscaglia, o che sanno mostrarci un sentiero diverso, magari più “dissestato” ma più “nostro”!
La cosa più bella è la consapevolezza di essere autori del proprio destino, di percorrere quella strada con le proprie risorse e che quel cammino è la cosa più importante, non tanto la meta e l’orizzonte che sembra allontanarsi ad ogni passo…

Esistono i viaggi ed esistono le fughe…: bisogna fare attenzione a distinguere tra i due, perché penso che, comunque, da noi stessi non potremo mai scappare, non importa quanti cambi di direzione possiamo mettere in atto…e sicuramente crescere è sinonimo di un profondo e continuo dialogo interiore e di continui ritorni alla nostra origine e alla nostra parte più autentica e vera…

:roll:
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