Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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Ci sono cose nella vita che spesso non trasmettono ciò che il cuore sente bensì ciò che gli altri vogliono che il cuore senta.

Ci sono cose purtroppo che spesso si fanno per paura di una reazione, non la nostra, di quel qualcuno che osservandoti può giudicarti
di quel qualcuno che osservandoti può sparare sentenze senza neppure conoscerti.

Ci sono cose nella vita che si basano sulla fiducia e l'onestà, sul sentimento e la passione, sull'odio e ovviamente sull'amore,
perchè se si pensa all'amore torna in mente il suo opposto.

Ci sono cose nella vita che bisogna rincorrere.

Tu non sei nessuno per giudicare, ma gli altri non sono nessuno per giudicare te.
E se certe volte, ti capita di pensare a cosa potrebbero pensare gli altri,
beh, non farlo..
se è giusto per te, è importante che tu lo faccia,
perché non si può vivere con il rimpianto di non aver fatto qualcosa che si desiderava fare.
Perché se non hai tentato non hai mai vissuto.....

Di solito non mi preoccupo di cosa pensano gli altri di me...
Non per presunzione, ma perchè penso che il pensiero degli altri non possa in alcun modo raggiungermi se io non voglio che lo faccia... e sono poche le persone che autorizzo a conoscermi o che sanno leggermi dentro perchè in me ritrovano parte di sè, perchè cioè parliamo naturalmente la stessa lingua....
Questo non vuol dire pensarla allo stesso modo ed essere d'accordo su svariati argomenti...ne basta uno secondo me: la coerenza con se stessi, che diventa poi sincertà da regalare agli altri.
Non temo il giudizio di queste persone, neppure raccontando loro tutti i miei "peccati", perchè non mi vergogno della mia autenticità , nè della mia umanità: difetti compresi!!!!
Accogliere l'un l'altro i nostri difetti penso che sia il dono più grande da farsi reciprocamente: ma non tutti lo accettano, perchè non tutti accettano di farsi vedere senza maschera o anche solo di vedersi allo specchio e di guardarsi senza "abbellimenti"...

Certo è doloroso vedere negli occhi dell'altro la consapevolezza di aver deluso un'aspettativa: sentirsi responsabili della sofferenza di un'altra persona non è mai piacevole e ci vuole molta forza per sopportarla...

Sì, a volte anch'io ascolto non il mio cuore, ma ciò che agli vogliono che io senta...questo succede quando mi sembra di non meritare tutto l'amore che alcune persone mi donano così, gratuitamente....

ci sono cose
nella vita
che mi sembrano
piu' vere
ed altre che
mi sembrano
di plastica
ci sono cose
che vorrei
poter cambiare
veramente
lo vuole
tanta gente
e invece niente
e ci dobbiamo
accontentare
qui lo nego
ma l'ho detto
e' colpa di
quel freddo
maledetto
gelido sarà

Tu non sei nessuno per giudicare, ma gli altri non sono nessuno per giudicare te.
E se certe volte, ti capita di pensare a cosa potrebbero pensare gli altri,
beh, non farlo..
se è giusto per te, è importante che tu lo faccia,
perché non si può vivere con il rimpianto di non aver fatto qualcosa che si desiderava fare.
Perché se non hai tentato non hai mai vissuto.....




Manu cara, come sempre le tue parole colpiscono e fanno riflettere.
In questi giorni, torna a me il discorso di giudicare ed essere giudicati.
Pensare al giudicare...e come avere l'impressione di puntare l'indice verso qualcuno....pensare di essere giudicati...proprio il contrario, quel dito puntato te lo senti addosso...anche se soltanto in senso figurativo.
Non amo giudicare....penso che ognuno debba vivere la propria vita secondo i propri desideri e criteri. Ogni essere umano, ha il diritto di fare della propria vita ciò che desidera, ogni essere umano dovrebbe avere il diritto di essere se stesso sempre e comunque e di fare le scelte di vita, d'amore, senza doversi preoccupare minimamente di quello che gli altri penseranno. Ma gli altri giudicano, purtroppo, giudicano secondo il proprio metro, tutti coloro che non rientrano nei propri canoni di vita. Come se ci fossero dei canoni di vita uguali per tutti...fissati anch'essi dalla legge!!
Ciò che per me può essere giusto...per un'altra persona potrebbe essere sbagliato e viceversa. Penso che le cose da ritenere giuste e sbagliate, sia un discorso strettamente soggettivo e cambia a seconda della propria "apertura mentale". Io dico sempre che non bisogno mettere i "paraocchi al cervello", ma avere la capacità di guardare oltre, alle persone, al loro modo di fare, di vivere e di pensare. Confrontarsi con chi è diverso da te....solo perchè magari ha avuto il coraggio di fare le proprie scelte, senza preoccuparsi di nessuno, se non di se stesso, nel tentativo di raggiungere, non dico la felicità, ma quella serenità che gli renderanno la vita migliore. Sai cosa penso delle volte Manu? Che in fondo chi giudica....lo fa perchè si trova di fronte la persona che non è, ma che avrebbero voluto essere. E quel giudicare è un pò come arrabbiarsi con se stessi per non essere stato capace di realizzarsi.
Di certo verrò giudicata anch'io....che ho fatto le mie scelte...e che continuo a vivere secondo quelle che sono le mie regole, che possono anche non essere giuste, ma sono le mie regole e vanno bene a me. E come una scimmia dispettosa :lol: piu' mi si critica per qualcosa o mi si dice cosa fare...piu' faccio il contrario. :lol: Però molte volte si tengono determinati comportamenti, non tanto per compiacere gli altri ed essere da loro accettati, ma semplicemente perchè, in questo modo, non si perde tempo a spiegare, a chi non riuscirebbe a capire, il motivo di quel che si è fatto o si fà. Non è giusto è vero, negare se stessi e magari soffrirne, ma molte volte la realtà in cui si vive, non è sufficentemente pronta a comprendere e quindi diventa piu' facile adattarsi alla realtà che adattare la realtà alla tua vita.

Capita per paura.. paura di essere giudicati e di non essere piu amati e si preferisce tenere il proprio istinto nel cassetto. Hai ragione Manu, la paura è una brutta bestia e non è qualcosa facilmente superabile, in particolare per un carattere sensibile. :wink:

Non esiste una vita di ricambio, ed è giusto fare le proprie scelte in base ad un codice di auteregolamentazione che nessuno ha il diritto di contestare o giudicare.
Ma è altrettanto vero che noi siamo animali sociali, e come tali abbiamo il dovere di seguire anche regole al di fuori di noi, altrimenti correremmo il rischio di cadere in un regime di anarchia morale in cui tutto è lecito per tutti e niente è obbligatorio per nessuno.
Il segreto sta sempre in quell'utopia chiamata "equilibrio", cercando di far aderire il più possibile le proprie regole con quelle preordinate. Certo, non è facile, anche perchè il bello delle regole è proprio quelle di infrangerle.
Ma il tempo e l'esperienza mitigano sempre gli eccessi, il momento della ribellione viene superato dalla pacatezza interiore, il gusto per la trasgressione lascia il posto al senso di responsabilità.

Perchè la nostra vita non è solo nostra, e il mondo non gira solo intorno a noi.

Annapaola

Cos’è il giudizio altrui se non una propria remora?
Quando si è giovani, passionali, ingenui, questa infatti non ci sfiora neppure. Quando siamo adulti arriva prima del giudizio altrui, perché non è altro che un modo di pensare che ormai abbiamo fatto nostro. Guardando i più anziani ne hanno perso il senso, perché la vita che resta loro è troppo breve…..
Spesso non è il giudizio altrui quello che ci frena, ma quello che parte dal di dentro.
Infatti il giudizio degli altri raramente ci arriva diretto, sbandierato, gridato. E’ qualcosa che viene il più delle volte pensato, sussurrato tra loro, eventualmente velatamente dimostrato in qualche atteggiamento o sguardo, in un ammonimento sottile.
Se non vogliamo ci sfiori, lo possiamo evitare, e proseguire per la nostra strada. Ma se ne abbiamo bisogno per giustificare una scelta non dettata dal sentire, ma dal “dovere”, allora sì che ne andiamo morbosamente alla ricerca. E chi cerca trova…..
Ecco, io non mi sono mai sentita di giudicare gli altri, proprio perché ognuno è libero di scegliere il metro con il quale confrontare le proprie decisioni, anche se questo metro è quello altrui….
Al massimo mi limito a quelle che reputo ovvie ed umane considerazioni, al classico “io non lo avrei fatto”. In questo ciò che personalmente mi rattrista e, nei confronti di coloro che voglio bene, a volte mi fa paura, è tutto ciò che viene fatto solo perché dettato dall’eccessivo ragionamento, da ciò che si reputa “conveniente”.
E’ vero che ogni scelta è dipesa non solo da quello che ognuno vuole nella vita ma anche dai propri limiti, dalle proprie capacità e possibilità di cui via via che si prosegue il cammino si prende sempre più coscienza. E poi c’è sempre il fattore tempo a condizionarci, l’idea di stare invecchiando e di vedere gli anni accumularsi alle nostre spalle.
Ma il gettare la spugna a volte così in fretta, o di getto, alle ragioni della testa, facendo tacere il cuore, l’istinto, il nostro “io”, può essere a lungo andare molto pericoloso…. perché le ragioni del cuore prima o poi, alla vera occasione che non si è saputa aspettare per seguire quello che viene “giudicato” conveniente, possono farsi sentire prepotentemente.
E allora sì che ci si dovrà confrontarsi veramente con il “giudizio”, costretti a posare il piatto sulla bilancia più importante: quello della responsabilità.

Esistono le regole, è vero: scritte o quelle dettate dal buon senso, quelle della società e quelle della persona. Fin dai primissimi istanti di vita si crea un dialogo tra la nostra personalità e l’ambiente in cui viviamo e il nostro carattere non è che il sunto di questa continua interazione.

No, la nostra vita non è solo nostra…o meglio sì è nostra ma comunque c’è una sottile rete di rapporti che ci rende parte di qualcosa di più grande.

C’è chi segue regole solo per sentirsi a posto con la coscienza: quasi un timore di una punizione divina o roba simile, ma che , se avesse la certezza di passarla liscia, non seguirebbe , anzi… Sono persone molto attente a ciò che la gente pensa e dice, di solito quindi molto rispettate perché formalmente perfette.

C’è chi invece segue regole che magari appartengono solo a lui e che alla massa sembrano sciocchezze o cose di cui si può tranquillamente fare a meno, visto che magari istituzionalmente non vi è prevista alcuna sanzione, ma che trasgredendole sente di aver commesso il tradimento più grave e irrimediabile: quello con sé stesso….
Queste sono persone dotate di una grande forza, di una grande dignità e di una infinita umanità…anche se magari non seguono ciecamente le norme imposte dalla massa, che ama guardare la pagliuzza negli occhi altrui..

Non ricordo se l’ho già scritto da qualche parte, non vorrei essere ripetitiva… ma ci son due principi stupendi che ricordo mi colpirono durante la scuola superiore, studiando la filosofia degli Epicurei: l’autodeterminazione e il giusto mezzo, i due ingredienti indispensabili per vivere serenamente, secondo la loro etica.
Quindi, l’uomo che si autodetermina, che segue regole che ha interiorizzato, come parte di lui, e non costretto dalla superstizione e dalla paura di una punizione ultraterrena a seguire regole sociali mascherate da norme religiose, e l’uomo che sa apprezzare il giusto mezzo nelle cose della vita: cioè che non demonizza i piaceri ma che li soddisfa in modo da non diventarne schiavo e dipendente.

Forse è questa la strada che ognuno di noi dovrebbe imboccare per trovare il proprio equilibrio, senza pensare a cosa penseranno gli altri: ascoltando il proprio cuore, la nostra vera voce, senza gli echi genitoriali o parentali, scoprendo quali sono le regole che ci appartengono davvero, che fanno parte di noi senza soffocarci di quei sensi di colpa che derivano da un’educazione accolta per affetto, per non deludere le persone amate, ma non interiorizzata.
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