Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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Da parte mia, che vuoi che sia l’attesa?


Adoro questa canzone, ne adoro ogni frase, perché ognuna mi fa volare e allo stesso tempo mi apre pagine e pagine dentro l'Anima….

Ci riflettevo anche ieri sera, su questa domanda…

Molte volte sembra di chiedere poco in fondo nelle nostre relazioni con gli altri, di non aspettarsi poi molto, o comunque nulla di così difficile da dare… :roll:
Ma troppo spesso siamo diversi, come cane e gatto, e ci esprimiamo con codici comunicativi differenti, condannati a giocare una partita a carte in cui l’uno non conosce le regole dell’altro, nella frustrazione continua di non capire neppure quali siano le mosse sbagliate...

Ma sicuramente l’errore principale è questo…: le aspettative che riponiamo nell’altro, il delegare, il fidarsi…
Probabilmente questo modo di “affidarsi” all’altro, di appoggiarsi come ad un angelo custode che si prenda cura di noi , ci mette da subito in una pericolosa posizione di inferiorità, di dipendenza, che può andare bene quando siamo bambini, come modalità affettiva che instauriamo con le figure parentali, ma non va più bene quando decidiamo di aprirci al mondo, dove non esiste l’Amore gratuito, ma il più delle volte è un “do ut des”, inteso non come scambio e circolarità che fa crescere, quanto più come opportunismo e ricerca di un ritorno e di un appagamento, non solo materiale, ma anche e soprattutto morale e narcisistico.

Molte volte però ci fidiamo così perché in fondo ne abbiamo bisogno: ci vogliamo credere, e non facciamo attenzione ai piccoli segnali che già dall’inizio avremmo dovuto analizzare, per capire chi avessimo di fronte in realtà.

Sicuramente può apparire troppo “scientifico” e razionale come modo di fare e sembra non andare d’accordo per niente con i sentimenti, quelli veri… però, forse, guardare bene in faccia chi abbiamo davanti, senza trovargli giustificazioni o scusanti, sarebbe l’unico modo per instaurare un rapporto vero con la persona reale che ci troviamo davanti (sempre se ne vale la pena! :wink: ) e non con l’immagine di essa che in quel momento ci fa piacere guardare, appiccicandogli addosso anche le nostre “speranze” e i nostri modi di essere….


E da parte vostra...cos'è l'attesa?

:roll: :wink:

Da parte mia l'attesa è quel tempo che occorre per scalare la montagna dei miei sogni, non conta quanto tempo impiego, la fatica che faccio, le frustrazioni, che però non devono farmi perdere la speranza, la cosa più importante è sentire dentro di me che prima o poi arriverò a toccare quella cima e da lì potrò finalmente abbracciare il cielo.
Diciamo che la mia non è un'attesa passiva, ma piuttosto un cammino...
Le attese passive invece le odio, le considero proprio tempo perso.
Cinzia

L'Attesa è un tempo imprecisato, ma una sensazione quasi "suggestiva".
C'è ATTESA d'Amore e d'affetto, per una nuova storia, un'amicizia, un sentimento.....e qui l'ATTESA è fatta di attimi di crescita e di conoscenza, di scoperta reciproca, di palpiti e sensazioni per non sapere a cosa andrai incontro.......
C'è ATTESA di un risultato o di una notizia che porterà un cambiamento inaspettato. Vissuta con ansia ed apprensione, dove quel lasso di tempo pare interminabile.......si trattiene quasi il respiro, ed il cammino ci sembra quasi tutto in salita, il cuore in affanno.
L'ATTESA è quel tempo imprecisato in cui si dipingono le sfumature delle nostre sensazioni, si catalogano i sussulti del cuore e i lamenti dell'anima.
Un battito nuovo...o un sogno sopito.

Marta

che dirti marta!?...........nel leggerti ho avuto un lieve brividino....

Io non saprei descrivere precisamente cosa sia l'attesa... sicuramente è un qualcosa di straziante, di angosciante.. che può portare ad un qualcosa di negativo o di positivo. Io spesso la vivo male perchè è uno stato d'animo che mi fa pensare troppo, più del dovuto...
Io devo dire che sono una persona che attende spesso in linea generale.. ma come tutti credo .. e ogni volta la mia attesa è diversa e mi fa provare svariati stati d'animo. Se devo dire la verità la frase "che cosa vuoi che sia l'attesa" in questo periodo della mia vita non è proprio "azzeccata".... :roll:

Tolto questo...canzone bellissima come ho già detto più volte...

Oggi l'attesa per me è un traguardo a cui sono giunta, ma nel momento in cui sono giunta, mi sono accorta che non ho fatto neanche l'infinitesima parte del cammino e perciò devo continuare a camminare, sempre in salita per tutta la vita... però, se prima camminando riuscivo a vedere solo ad un palmo dal mio naso, oggi mi aggorgo che, ad ogni passo che faccio, pur non vedendo ancora la meta più vicina, vedo che si aprono davanti a me orizzonti sconosciuti, ad ogni passo il mio sguardo arriva a vedere più lontano... ed è una sensazione bellissima, di pace infinita.
Pensando all'attesa ho sempre pensato a cosa fosse l'attesa per me, cosa stavo aspettando di preciso e spesso non riuscivo a dare una risposta perché non lo sapevo neanche io, aspettavo questo o quell'avvenimento riponendo chissà quali aspettative di felicità, ma poi, passata quella situazione che avevo tanto atteso, mi accorgevo di avere sempre un senso di insoddisfazione perché tutto era stato effimero...tanta attesa per niente, in fondo....
Ora aspetto le cose con uno stato d'animo diverso perché non mi aspetto più niente dalle cose e neanche dalle persone, in fondo...sento una pienezza di vita che mi basta per dare un senso a tutto.
Penso invece a chi ha aspettato me con infinita pazienza, persa com'ero tra i vicoli del gioco...quanta tenerezza a questo pensiero...quanta gratitudine sento...quasi da piangere.
Cinzia

Grazie Cinzia per aver tirato su questo topic di Monia con cui condivido molto del suo post :wink:

Concordo con te (Cinzia) quando dici sul fatto di non doversi aspettare niente dalle cose e dalle persone...e che si vive meglio.

Grazie alla mia di "attesa" che vivo oggi con serenità attraverso il vivere quotidiano, le mie passioni, i miei affetti ho imparato a "scremare" le amicizie e conoscenze...brutto a dirsi...lo so..ma durante questo mio percorso di vita ho imparato anch'io come dici tu a vedere oltre...

L'essere troppo sentimentali a volte ripone troppe aspettative in se stessi e su gli altri, gesti che si danno scontati alla fine non lo sono, non essendoci sempre una corresponsione allineata di pensieri e del sentire. Da qui, via via è maturata un'apertura mentale.

A volte un pizzico di cinismo per amor proprio deve servire per equilibrare tutto, rimanendo sempre e a tutti costi se stessi.
Ergo mi dono a prescindere ma senza aspettative. :D

Cindy

si sente ,leggendoti cinzietta,a qualcosa di "nuovo" nei tuoi pensieri....

è un percorso bellissimo quell'"attesa" dove aspetti a cuore aperto e in fondo non aspetti più nulla e tutto; e qualsisi cosa arrivi non deve colmare più niente...è davvero sensazione piacevole non avere più vuoti e riuscire a vedere più lontano anche se la strada è sempre in salita....

grazie per aver ripreso questo topic :wink:

L'attesa per me significa quel tempo di soffrire per arrivare a quella soddisfazione tanto ricercata e allora si ha un'attesa per una cosa vera,un sentimento,per esempio un'attesa per un amore immenso,un sogno,l'attesa che col tempo le cose tristi saranno cancellate.

Mirco

Se mi conosco bene, in questo momento la mia anima sta facendo una sosta.
Ha camminato, dovrà ancora camminare tanto, anche con tante salite...
ne sono certissima... ma in questo momento si concede una pausa.

Senza alcuna voglia di attese.

Se poi l'attesa voglio riferirla al rapporto con il prossimo, non mi sono mai aspettata tanto dagli altri, nel senso che non ho mai preteso attenzioni.

Di una cosa sono sicura... quando, anche a distanza di mesi, ho una telefonata o una visita di qualcuno, è come se il nostro dialogo fosse cessato due minuti prima...
c'è solo la sorpresa e la gioia di quel momento...
E da parte mia... le persone sono nel mio cuore, e chi mi conosce bene
sa che per tanti motivi, possono esserci dei periodi senza alcun contatto, ma quando li sento è come se ci fossimo salutati un secondo prima.

Patti

Se mi conosco bene, in questo momento la mia anima sta facendo una sosta.
Ha camminato, dovrà ancora camminare tanto, anche con tante salite...
ne sono certissima... ma in questo momento si concede una pausa.

Senza alcuna voglia di attese.

Se poi l'attesa voglio riferirla al rapporto con il prossimo, non mi sono mai aspettata tanto dagli altri, nel senso che non ho mai preteso attenzioni.

Di una cosa sono sicura... quando, anche a distanza di mesi, ho una telefonata o una visita di qualcuno, è come se il nostro dialogo fosse cessato due minuti prima...
c'è solo la sorpresa e la gioia di quel momento...
E da parte mia... le persone sono nel mio cuore, e chi mi conosce bene
sa che per tanti motivi, possono esserci dei periodi senza alcun contatto, ma quando li sento è come se ci fossimo salutati un secondo prima.

Patti
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