Qualche giorno fa ho ricevuto un prezioso pacchettino, che conteneva un dvd del film “Il gabbiano Jonathan Livingstone”, un libricino incantevole di cui parlai con enfasi alla persona speciale che me lo ha spedito.
Questo piccolo e caparbio gabbiano non si accontenta di volare solo per procurarsi il cibo, ma vuole di più, molto di più: vuole volare sempre più in alto e sempre più veloce. Tra la disapprovazione dei suoi compagni si spinge verso limiti sempre più arditi, fino a trovare ciò che cercava, anche a costo di perdere la “cittadinanza” nel gruppo, e ad essere cacciato via in malo modo, accusato di superbia e di presunzione. Ma tornerà dai suoi amici di un tempo, perché ha un animo puro e desidera condividere con gli altri la sua scoperta, comunicare le sue emozioni, insegnare a volare dove nessuno si è spinto mai.
Questa è la storia di chi ha voglia di innalzarsi oltre il banale, di chi sfida il mondo delle convenzioni, di chi vuole elevarsi oltre il limite della mediocrità.
Questa è la storia del Grande Sogno: la libertà di sconfinare confini, di forzare frontiere, di scavalcare muri, di superare barriere.
Il desiderio di libertà nasce nello stesso momento in cui nasce il nostro respiro, ma non sempre ne viene compreso appieno il vero senso: spesso si confonde la libertà con l’arbitrario, l’indipendenza con la facoltà di fare tutto ciò che ci piace.
La vera libertà non è tanto la libertà di fare, ma la libertà di pensare: i pensieri non hanno limiti, la mente non ha confini, e noi ne usiamo soltanto una minima parte, e spesso anche quella sbagliata.
Ma un pensiero senza limiti è arido se è dettato dall’ egoismo,
la crescita personale che porta verso la libertà interiore non è un percorso solitario: chiusi nel proprio arrogante individualismo non ha senso la strada, arroccati sulla cima di uno sdegnoso egocentrismo non ha scopo il tragitto.
Volare alto non vuol dire guardare il mondo dall’alto in basso o avvolgersi nella spirale dell’immodestia, non vuol dire crogiolarsi in un patetico narcisismo o compiacersi di una presunta superiorità.
Le conquiste si condividono, i traguardi si dedicano, gli obiettivi si partecipano: solo con umiltà si cresce davvero, solo con modestia si raggiungono le vette più alte, solo con generosità si guadagna un posto nel cuore di chi ci cammina accanto.
Le persone veramente Grandi accettano con gratitudine il dono di un pensiero superiore, volano con le ali dell’intelletto e del cuore, sconfinano verso paesaggi sconosciuti, sperimentano le infinite possibilità della mente, si liberano dei fardelli delle mode dominanti.
Ma sanno tornare a sporcarsi di terra, per mettersi al servizio di chi quel volo non sa spiccarlo.
Il resto è solo superbia.
Solo chi sa stare sulla terra può contemplare il cielo.
Annapaola
Questo piccolo e caparbio gabbiano non si accontenta di volare solo per procurarsi il cibo, ma vuole di più, molto di più: vuole volare sempre più in alto e sempre più veloce. Tra la disapprovazione dei suoi compagni si spinge verso limiti sempre più arditi, fino a trovare ciò che cercava, anche a costo di perdere la “cittadinanza” nel gruppo, e ad essere cacciato via in malo modo, accusato di superbia e di presunzione. Ma tornerà dai suoi amici di un tempo, perché ha un animo puro e desidera condividere con gli altri la sua scoperta, comunicare le sue emozioni, insegnare a volare dove nessuno si è spinto mai.
Questa è la storia di chi ha voglia di innalzarsi oltre il banale, di chi sfida il mondo delle convenzioni, di chi vuole elevarsi oltre il limite della mediocrità.
Questa è la storia del Grande Sogno: la libertà di sconfinare confini, di forzare frontiere, di scavalcare muri, di superare barriere.
Il desiderio di libertà nasce nello stesso momento in cui nasce il nostro respiro, ma non sempre ne viene compreso appieno il vero senso: spesso si confonde la libertà con l’arbitrario, l’indipendenza con la facoltà di fare tutto ciò che ci piace.
La vera libertà non è tanto la libertà di fare, ma la libertà di pensare: i pensieri non hanno limiti, la mente non ha confini, e noi ne usiamo soltanto una minima parte, e spesso anche quella sbagliata.
Ma un pensiero senza limiti è arido se è dettato dall’ egoismo,
la crescita personale che porta verso la libertà interiore non è un percorso solitario: chiusi nel proprio arrogante individualismo non ha senso la strada, arroccati sulla cima di uno sdegnoso egocentrismo non ha scopo il tragitto.
Volare alto non vuol dire guardare il mondo dall’alto in basso o avvolgersi nella spirale dell’immodestia, non vuol dire crogiolarsi in un patetico narcisismo o compiacersi di una presunta superiorità.
Le conquiste si condividono, i traguardi si dedicano, gli obiettivi si partecipano: solo con umiltà si cresce davvero, solo con modestia si raggiungono le vette più alte, solo con generosità si guadagna un posto nel cuore di chi ci cammina accanto.
Le persone veramente Grandi accettano con gratitudine il dono di un pensiero superiore, volano con le ali dell’intelletto e del cuore, sconfinano verso paesaggi sconosciuti, sperimentano le infinite possibilità della mente, si liberano dei fardelli delle mode dominanti.
Ma sanno tornare a sporcarsi di terra, per mettersi al servizio di chi quel volo non sa spiccarlo.
Il resto è solo superbia.
Solo chi sa stare sulla terra può contemplare il cielo.
Annapaola