E' doveroso soffrire, per giungere ad uno stato di grazia?...
Dio ha dovuto rimetterci il suo unico figlio, per far rinascere a vita l'umanità.
Vita che dalla morte, ha trovato vigoria, per rinascere ed effondersi nella salvezza eterna.
Non sono una credente con i paraocchi, conservo molto dell'umanità razionale e contemplativa.
Gli ultimi tristi e nefasti eventi, mi hanno aperto un varco verso una dimensione assurda, illogica, a me sconosciuta,
che però sento intrisa di un qualcosa di indefinito, di irreale e che mi dà tanta speranza...
Non è da me, parlare della morte umana in questo senso, la fine di una vita, ha un valore d'inestimabile perdita, è la privazione di un'immenso tesoro, la scomparsa di una ricchezza senza pari, la distruzione totalitaria di un sistema, di un insieme, di un ideale, la soppressione di un sogno, di un futuro.... Non può esserci ragione o spiegazione logica, per comprendere tale atrocità e razionalmente, la morte, non si spiega.
Pensando a tutti coloro che hanno perso la vita sotto le macerie e guradando tutti i giorni i tg, si percepisce una "strana" aura, fuori dalla norma e dal comune. Da un dolore così forte, è nata tanta solidarietà umana, tanta coesione di anime, che partecipano emotivamente ed attivamente, nella condivisione più accorata, quasi facendosi carico del dolore altrui, fino a sentirsi responsabili, quasi colpevoli...
In quest'aura di immenso Amore e di passione comune, ritrovo la tribolazione del Cristo in croce, quando dal suo sommo ed intenso dolore, guardava alla disperazione dei suoi più fedeli ed amorevoli fratelli, che nel pianto, lenivano la sua sofferenza, nella condivisione.
Lory CS
Dio ha dovuto rimetterci il suo unico figlio, per far rinascere a vita l'umanità.
Vita che dalla morte, ha trovato vigoria, per rinascere ed effondersi nella salvezza eterna.
Non sono una credente con i paraocchi, conservo molto dell'umanità razionale e contemplativa.
Gli ultimi tristi e nefasti eventi, mi hanno aperto un varco verso una dimensione assurda, illogica, a me sconosciuta,
che però sento intrisa di un qualcosa di indefinito, di irreale e che mi dà tanta speranza...
Non è da me, parlare della morte umana in questo senso, la fine di una vita, ha un valore d'inestimabile perdita, è la privazione di un'immenso tesoro, la scomparsa di una ricchezza senza pari, la distruzione totalitaria di un sistema, di un insieme, di un ideale, la soppressione di un sogno, di un futuro.... Non può esserci ragione o spiegazione logica, per comprendere tale atrocità e razionalmente, la morte, non si spiega.
Pensando a tutti coloro che hanno perso la vita sotto le macerie e guradando tutti i giorni i tg, si percepisce una "strana" aura, fuori dalla norma e dal comune. Da un dolore così forte, è nata tanta solidarietà umana, tanta coesione di anime, che partecipano emotivamente ed attivamente, nella condivisione più accorata, quasi facendosi carico del dolore altrui, fino a sentirsi responsabili, quasi colpevoli...
In quest'aura di immenso Amore e di passione comune, ritrovo la tribolazione del Cristo in croce, quando dal suo sommo ed intenso dolore, guardava alla disperazione dei suoi più fedeli ed amorevoli fratelli, che nel pianto, lenivano la sua sofferenza, nella condivisione.
Lory CS