La canzone Il pazzo è stato detto da Mango che è da considerarsi un po' come Oro2. In effetti parla di un amore ferito, non compreso, "sprecato"... d'altra parte
quale amore ci aspettava
se non quello indifeso
maltrattato ucciso offeso
ma per che cosa?
E' vero d'altronde che
l'amore forse è fortuna
non ti guarda in faccia
e non sa chi sei
ma quando "l'amore è frutto di un dolore" la mancanza diventa soffocamento che inchioda le parole in gola e riduce l'anima a elemosinare briciole di memorie e di vento, di "ricordi negati" e di "eternità di una verità", tanto che
pur di averti qui
non ti toccherei.
Mi colpisce di questo testo il richiamo due volte a un amore "non creduto":
E canto di te
la fiducia che non mi hai dato
nell'anima mia
sei caduta e non mi hai creduto.
E' terribile questo non riconoscimento dell'amore dato: è una condanna alla solitudine. Di quella solitudine che alla sera si fa più crudele perchè il profumo del tramonto non è tocco lontano di una presenza ma un "aquilone" che "non riesce più a volare". E allora deve cominciare una "cottura lenta" al fuoco calmo dei giorni, in cui, di tempo in tempo ci si rende conto che
la tristezza è una cosa seria
va d'accordo col cuore
e il cuore diventa il crogiuolo dove l'amore fonde e plasma l'unica vera compagna di una vita, quella "sposa mia" che è l'anima.
Massimiliano
quale amore ci aspettava
se non quello indifeso
maltrattato ucciso offeso
ma per che cosa?
E' vero d'altronde che
l'amore forse è fortuna
non ti guarda in faccia
e non sa chi sei
ma quando "l'amore è frutto di un dolore" la mancanza diventa soffocamento che inchioda le parole in gola e riduce l'anima a elemosinare briciole di memorie e di vento, di "ricordi negati" e di "eternità di una verità", tanto che
pur di averti qui
non ti toccherei.
Mi colpisce di questo testo il richiamo due volte a un amore "non creduto":
E canto di te
la fiducia che non mi hai dato
nell'anima mia
sei caduta e non mi hai creduto.
E' terribile questo non riconoscimento dell'amore dato: è una condanna alla solitudine. Di quella solitudine che alla sera si fa più crudele perchè il profumo del tramonto non è tocco lontano di una presenza ma un "aquilone" che "non riesce più a volare". E allora deve cominciare una "cottura lenta" al fuoco calmo dei giorni, in cui, di tempo in tempo ci si rende conto che
la tristezza è una cosa seria
va d'accordo col cuore
e il cuore diventa il crogiuolo dove l'amore fonde e plasma l'unica vera compagna di una vita, quella "sposa mia" che è l'anima.
Massimiliano