Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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Il controtempo è un salto musicale, un ritmo sincopato, il passaggio da un "forte" a un "debole". E' un ritmo musicale ma anche... il ritmo della vita che a volte ti prende da dietro in un modo un po' scorretto: spesso è il tempo delle incertezze e del dolore, e la tristezza è una cosa terribilmente seria.
Ed è vero che a volte le sensazioni sono a un passo dal dire, e restano lì sospese a parole mai dette come fili che tengono l'aquilone del cuore. E poi il controtempo ritorna nei ricordi e porta con sè quel sottile dolore che avrebbe bisogno solo del contenimento di una carezza. E' un va' e vieni dove la tristezza raddoppia.
Sarebbe bello fare un patto con la propria vita per cambiarsi la storia e far scappare via dal cuore le proprie debolezze... cosa cambierei della mia storia? quale ulteriore controtempo emergerebbe allora? ma è in questo profondo e sensibile soffrire l'equazione in cui consiste tutto ciò che è degno di essere chiamato umano? :roll:

Massimiliano
Sono quando partono le fughe del sentire che è lì che "risale il mio controtempo", quello in cui si perde continuità, quello in cui si sposta l'accento e i pensieri restano sull'accordo minore.
Minore rispetto alle vertigini del cuore; minore come un discendere di tuffo intere scale; minore come più piccoli sentiamo farsi i tasti a ritroso.
Le fughe del sentire sono quelle che riportano alle "incertezze", "quelle che fanno fuori le ore", quelle che portano le sensazioni a restare "a un passo dal dire", come ci fossimo spinti troppo "forti" dentro le maglie calde e avviluppanti della vita.
E si ricade in un tempo debole successivamente troncato da un silenzio, come nella musica.
In fondo ci muoviamo da sempre come note su una pentagramma.
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