Riflessioni, emozioni e punti di vista: come la musica, la poesia e il pensiero di Mango arricchiscono il quotidiano dei fans.
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mentre tu camminavi forte io cadevo d'amore...
l'amore come un vino buono di cui non sei mai sazio: non puoi solo gustarlo, ma berlo tutto d'un fiato. Sì, il tuo vino va alla testa, diretto, scansando le difese dell'io: vorrei abbandonarmi a questa ebbrezza che il tuo corposo ricordo mi dà. Ma tu sei troppo avanti, mi hai sopravanzato. Mi hai dimenticato! Ma poi chi l'ha detto che ubriacarsi fa dimenticare? E' il tuo controtempo che mi fa inciampare: la tristezza si doppia da sola e io mi ritrovo sempre qui, davanti a te, ma nel mio palcoscenico interiore.
Posso solo dire... tu... la mia... terra degli aquiloni...
..."mentre tu camminavi forte, io cadevo d'amore"...
...l'amore fa cadere, rende vulnerabili...tu cammini indifferente, mentre io continuo ad inciampare perchè mi tremano ogni volta che ti vedo le gambe, anche se non vorrei sentirmi così, anche se vorrei ubriacarmi per dimenticare tutto, potessi farlo così, con un colpo di spugna e camminare "forte" e indifferente come te!
A volte ti invidio pensando a quasta tua forza: nulla ti tocca, nulla ti ferisce, le persone sono accessori, se una si "rompe" avanti un'altra! A volte invece provo pena, perchè credo che sia tremendo essere così , come te, "assuefatti" in modo tale da non provare più niente...in realtà provo rabbia per me stessa, per averti permesso di trattarmi come un accessorio qualsiasi, nel momento in cui era così grande il mio bisogno d'amore...e la tristezza che va d'accordo col cuore è questa consapevolezza, che le persone più forti sono quelle che riescono a sentire così forte un dolore o un amore, nonostante il tuo camminare forte...
“mentre tu camminavi forte, io cadevo d’amore”
Ma il rialzarsi è affare solo dell’ubriaco.
Perché partire da quel “dell’acqua torbida che mi dai farò un miracolo di onestà” e “il mio amore avrà da bere, sì” , e arrivare a farne dipendenza per l’anima e il corpo, il passo è assolutamente breve: il sentimento si sa, appartiene a chi lo prova e a chi lo custodisce negli antri più nascosti e protetti della propria linfa vitale, divenendo nettare dal colore rosso fuoco, dal calore del sangue, dalla potente gradazione nelle vene, che dà alla testa. Anzi no, peggio: dà “al cuore” .
Il che rende l’ubriachezza condizione perenne e normale; “come sempre” si dice qui, “come sempre ubriaco d’amore”, e si è immancabilmente instabili, dal passo arrancante eppure inconsapevoli ormai del proprio stato, sempre vogliosi di un sorso; che sia di vino D.O.C. o d’acqua torbida non importa. L’amore avrà da bere, e l’amore non pone condizioni.
Ma il rialzarsi è sempre e solo affare dell’ubriaco.
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