Quattro mesi dalla morte di Pino Mango.
Quattro mesi in cui ciascuno di noi ha fatto i conti con l'impossibile...
proprio lui, una persona così elegante, dolce, delicato, pieno di cuore, simpatia e intelligenza, se n'è andato lasciandoci quel "Scusate", appeso a quel nulla che va da un silenzio a un bacio, dalla legge della parola alla fine delle poesie...
Quattro mesi di una assenza così presente da farsi quasi ingombrante, in un modo che non è secondo lo stile di Pino, sempre schivo e rispettoso, ma che è solo il battito di una perdita, incommensurabile, insostituibile...
Sì, in questo momento io ti vorrei parlare, sottovoce e ricordare l'emozione del nostro vero primo incontro, 24 agosto 2004, a marina di massa, quando volesti parlare con me un'ora intera di musica, vita, poesia, di tutto il bello che ci può essere nella vita e... mi desti il tuo numero... numero che ho usato forse troppo poco, ma l'ho fatto soltanto per pudore, per custodirti al tuo mondo, per paura di rubarti troppo tempo. Ma quando ti chiamavo e rispondevi... quella voce... calda, in cui indovinavo un sorriso, un compiacimento per il lavoro che stavi facendo (perchè ti trovavo sempre al lavoro!)... e mi comunicavi qualche anteprima sulle nuovi canzoni, anteprima che io tenevo gelosamente per me, come un tesoro fraterno di cui farne fiori di grazie quando gli annunci si trasformavano in note ascoltate e colte nelle pagine del cuore, come segnalibro esistenziale...
Caro amico, caro fratello, quanto manchi. Grazie di tutto quello che mi hai dato. Grazie. Ti voglio bene e ti vorrei abbracciare forte forte, come fosse alla fine di un concerto, quando ci incontravamo e i tuoi occhi erano lucidi di emozione e di musica. Grazie fratello!
Buona vita a tutti.
d.Max
Quattro mesi in cui ciascuno di noi ha fatto i conti con l'impossibile...
proprio lui, una persona così elegante, dolce, delicato, pieno di cuore, simpatia e intelligenza, se n'è andato lasciandoci quel "Scusate", appeso a quel nulla che va da un silenzio a un bacio, dalla legge della parola alla fine delle poesie...
Quattro mesi di una assenza così presente da farsi quasi ingombrante, in un modo che non è secondo lo stile di Pino, sempre schivo e rispettoso, ma che è solo il battito di una perdita, incommensurabile, insostituibile...
Sì, in questo momento io ti vorrei parlare, sottovoce e ricordare l'emozione del nostro vero primo incontro, 24 agosto 2004, a marina di massa, quando volesti parlare con me un'ora intera di musica, vita, poesia, di tutto il bello che ci può essere nella vita e... mi desti il tuo numero... numero che ho usato forse troppo poco, ma l'ho fatto soltanto per pudore, per custodirti al tuo mondo, per paura di rubarti troppo tempo. Ma quando ti chiamavo e rispondevi... quella voce... calda, in cui indovinavo un sorriso, un compiacimento per il lavoro che stavi facendo (perchè ti trovavo sempre al lavoro!)... e mi comunicavi qualche anteprima sulle nuovi canzoni, anteprima che io tenevo gelosamente per me, come un tesoro fraterno di cui farne fiori di grazie quando gli annunci si trasformavano in note ascoltate e colte nelle pagine del cuore, come segnalibro esistenziale...
Caro amico, caro fratello, quanto manchi. Grazie di tutto quello che mi hai dato. Grazie. Ti voglio bene e ti vorrei abbracciare forte forte, come fosse alla fine di un concerto, quando ci incontravamo e i tuoi occhi erano lucidi di emozione e di musica. Grazie fratello!
Buona vita a tutti.
d.Max