RICHIAMO FORESTO D’INVITO CARNALE
Richiamo foresto
d’invito carnale,
fiamma radente dalle mie mani.
Volo di passero
sul seno rovente,
e saturo di luce accecante.
Gambe di ginestra
intrecciate ai miei rami,
non più, ruvidi,
ma candide lenzuola di Fiandra
e foreste di betulle per te;
per te che sei ancestrale
come un antico ricordo
e futuro del mio futuro.
Sandalo veloce del mio piede incerto.
Mio Tibet ritrovato.
Rivolo d’acqua lieta, al risveglio,
aroma di caffè e di panna.
Allattami…come il più piccolo dei tuoi figli
e soffia sulle mie foglie,
chitarre del tuo madrigale d’agosto.
Concimami nella saggezza
e offendimi nella bestemmia,
affinché io possa essere tuo
per sempre.
Anche in questa lirica si nota subito l’inconfondibile stile di Mango caratterizzato da una scelta delle parole molto accurata e ricercata, a volte sorprendenti.
Tutta la prima parte evoca passione, sensualità, termini come “richiamo”, “carnale”, ”radente”, "rovente”, “saturo”… evocano (complice la consonante “r”) sensazioni di vibrante e ardente desiderio, di bramosia.
Tutta la poesia si sviluppa con una serie ininterrotta di analogie, tutte molto pregnanti di significati.
Bellissima “Sandalo veloce del mio piede incerto” o anche “Mio Tibet ritrovato”, “Rivolo d’acqua lieta”…….. Tutte queste analogie rimandano al tema della poesia stessa, cioè la figura della donna come “TUTTO”, come totalità, come universo, come essenza della stessa vita.
Complimenti all’autore!
Cinzia
Richiamo foresto
d’invito carnale,
fiamma radente dalle mie mani.
Volo di passero
sul seno rovente,
e saturo di luce accecante.
Gambe di ginestra
intrecciate ai miei rami,
non più, ruvidi,
ma candide lenzuola di Fiandra
e foreste di betulle per te;
per te che sei ancestrale
come un antico ricordo
e futuro del mio futuro.
Sandalo veloce del mio piede incerto.
Mio Tibet ritrovato.
Rivolo d’acqua lieta, al risveglio,
aroma di caffè e di panna.
Allattami…come il più piccolo dei tuoi figli
e soffia sulle mie foglie,
chitarre del tuo madrigale d’agosto.
Concimami nella saggezza
e offendimi nella bestemmia,
affinché io possa essere tuo
per sempre.
Anche in questa lirica si nota subito l’inconfondibile stile di Mango caratterizzato da una scelta delle parole molto accurata e ricercata, a volte sorprendenti.
Tutta la prima parte evoca passione, sensualità, termini come “richiamo”, “carnale”, ”radente”, "rovente”, “saturo”… evocano (complice la consonante “r”) sensazioni di vibrante e ardente desiderio, di bramosia.
Tutta la poesia si sviluppa con una serie ininterrotta di analogie, tutte molto pregnanti di significati.
Bellissima “Sandalo veloce del mio piede incerto” o anche “Mio Tibet ritrovato”, “Rivolo d’acqua lieta”…….. Tutte queste analogie rimandano al tema della poesia stessa, cioè la figura della donna come “TUTTO”, come totalità, come universo, come essenza della stessa vita.
Complimenti all’autore!

Cinzia