Sensazioni e pareri scaturiti dalla lettura e dall’analisi delle poesie contenute nel libro scritto da Mango.
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Ascoltando l'intervista su Videoitalia l'altro giorno, quando è stato affrontato il discorso del tempo che passa, mi è venta subito in mente questa poesia che mi ha fatto riflettere su di un tema difficile da comprende e accettare:
la consapevolezza del tempo che passa osservata, però, con saggezza.
Saggezza di chi comprende i proprio limiti, pur essendo colto...
Saggezza di chi non ostenta il proprio sapere...
Saggezza di chi accetta il tempo che passa senza rancori o rimpianti, anzi, trovando ancora curiosità nel futuro...
Ripercorrere mentalmente gli anni della giovinezza, quando era grande il desiderio di fare mille cose, mentre ci si rende conto che si vorrebbe tornare indietro ma...col senno di poi.
E' uno scontro quotidiano con la realtà: in questo Malamente Mondo dove alberga presunzione, arroganza, desiderio di successo, la Vera Saggezza è un dono veramente di pochi...
Queste poesie toccano temi molto profondi: che sia scrigno di saggezza?
:P
Angela

Novanta è una delle poesie del libro che fin da subito mi ha colpito di più. L'ho detto anche a Pino quando è venuto a presentare il libro a Firenze.
Sì, è una meditazione sul tempo, dove le immagini si rincorrono l'una dietro l'altra: immagini e meditazione, suono e senso, "poesia e filosofia".
Il finale coglie di sorpresa: chi sarebbe pronto a dire che "il segreto" di fronte al tempo è "Non fare niente ed aspettare"? In questo Malamente mondo spesso il nostro nemico è proprio il tempo. Siamo costretti a correre, a contrarre il tempo e i tempi, a fare più cose nello stesso momento. E nonostante questo ci lamentiamo sempre che "non abbiamo abbastanza tempo".

Non fare niente ed aspettare

sa di saggezza, certamente. Ma di una saggezza antica e un po' lontana da noi: è la "non-azione" di stampo taoista, quella saggezza di vita cioè che invita a non forzare le cose, a non snaturarle. Le cose verranno e avverranno da sole, spontaneamente

i ciclamini spunteranno,
lì, nell'angolo,
ogni volta
come fosse la prima volta.

Che il segreto nel nostro rapporto col tempo sia non afferrarlo ma lasciarlo fluire, contemplando i suoi flussi e i suoi cicli?

Buona vita a tutti.

d.Max

" ...E capirne, senza nostalgie, i dolori del tempo che mi passa accanto..."
Il tempo è una continuità che si sovrappone a sé stesso, perché nulla è ultimato non può esserci un inizio o una fine.
Spesso si sente dire che la vita è una ruota, il tempo è una ruota che gira. Penso che sia una ruota creata dalla nostra percezione sensoriale anche se lo “scherzo” del tempo è che per mezzo del suo fluire si cresce, per il tramite della decadenza provocata dallo scorrere del tempo si cresce.
Siamo legati alla concezione di un inizio e di una fine e così ci schiavizziamo sempre di più ai ritmi frenetici della vita di ogni giorno: dobbiamo correre perché altrimenti rischiamo di arrivare tardi, dobbiamo scavalcare chi ci è accanto perché dobbiamo essere i primi protagonisti.
Ma sarebbe bello se invece di un inizio o di una fine ci fosse continuità sempre in continua evoluzione e crescita fino a cambiare forma……. come la farfalla che dal bozzolo si intravedono fino a maturare le ali …. come la ciliegia che matura e diventa più rossa grazie ai raggi del sole …… raggiungere il punto massimo senza però ritenersi arrivati in cima, ma salire ancora di più fino alla ricerca della più piccola particella d’amore e di emozione anche delle cose più brutte.
Si rimane intrappolati nel circolo vizioso del tempo solo se lo si vede come decadenza e non come continuità.
Sarebbe bello se il tempo ci girasse attorno e noi fermi incuranti che il tempo scorre, più vicini all’asse il punto di riferimento dove tutto è pace, amore, nausea dei ritmi frenetici. Punto di libertà d’amore senza pesi o misure, senza cuori ostruiti da cemento, senza inizio o fine ma solo continua evoluzione d’amore. E chissà se la vita cesserà di rifiorire e di appassire, non più legati alla ruota delle rinascite e delle morti, ma solo al punto di riferimento che ci porta a sconfiggere le barriere del tempo e dello spazio fino a far confondere ogni frammento di pelle con le stelle del cielo: così pieni di luce, sfavillanti per sempre nella suprema beatitudine dell’amore infinito ……

Anche i sottosuoli saranno illuminati dalla luce e bagnati dalla brina

LICIA

Belle, bellissime parole D. Max...
penso che il tuo interrogativo finale sia il punto centrale di queste riflessioni. Ma che ardua la risposta....
Quel segreto che dovrebbe essere il punto di partenza per la vera felicità: il difficile è trasformare il pensiero in realtà.
Il contesto in cui viviamo è proprio quello che ci ostacola e spesso, per sopravvivere, bisogna adeguarsi
Oppure andare oltre, verso quegli altri mondi possibili...anche immaginari...
Osservare altri popoli, altre culture, cercare quell'Africa trasportati dal vento e raggiungere quella saggezza dove il tempo non esiste...
Alla fin fine è sempre più vera quella frase di Saturday:
L'amore uccide il tempo...
L'amore per una persona così come l'amore per la natura
Si è una saggezza antica, ancestrale, troppo difficile per noi da accettare o da "fare nostra": proiettati verso il futuro alla fine perdiamo il gusto nell'osservare anche le piccole meraviglie della natura.
E si , sarebbe bello se riuscissimo ad aspettare che un ciclamino rispunti e noi li a guardare come fosse la prima volta....
Bè, un esempio :lol: Ogni concerto di Pino è sempre come fosse il primo e in quei momenti il tempo davvero non esiste...
E' il nostro ciclamino...??? :P

Angela

Penso che il tempo sia una pura convenzione umana ,
dal calendario all’orologio al mutare della carne.
Il mio senso delle cose sta nel viverle ,
pienamente mi nutro degli aspetti della vita ritrovando nei movimenti del mondo,
quell’energia che spinge il mio desiderio,
non di andare avanti ma di fermarsi.
Vivo intensamente il mio presente osservando ciò che di più mi è caro,
non cerco di cambiarlo ma di conoscerlo.
La storia si ripete la vita è fatta di ore speriamo in un giorno migliore di un ieri peggiore ,
senza godere della nostra esistenza.
Morirei in ogni momento se non avessi il rimpianto di non aver vissuto,
vivere più a lungo possibile per arrivare dove ?
Tutti sempre speranzosi di un equilibrio che dia pace all’inquietudine
tutti tremanti di fronte alla paura per l'ignoto ,
pronti a cercare invano quell'amore che a mio avviso,
vive ignaro nei segreti della gente che non sa….
altrimenti che segreto sarebbe..?
di che amore vivremmo..?
Dio lo lascio stare pesa troppo su di me il suo nome ,
mi rendo sempre più conto che non nulla ho da insegnare ne da consigliare ,
sempre e solo un sorriso
seppur disperato un sorriso.

Emanuele 77 :D

Rileggendo ancora questa poesia mi sembra sempre di più una bella meditazione sul tempo: mi piace pensarla come una proiezione in avanti. “Novanta” sarebbe, secondo me, gli anni d’età che ci si immagina di avere, un’età da cui si può lanciare uno sguardo retrospettivo sulla vita; un’età in cui, come dice la poesia, ci si può permettere anche il lusso di “fingere d’ascoltare” i pareri del tempo che uccidono le forme mentre invece la brina del mattino che si scioglie sugli embrici (“consunti”, altro segno del passare del tempo!) fa ricordare il mattino della vita

quella stessa brina
che un giorno battezzò il mio capo

e quel periodo “dai quindici anni ai venti”.
Il finale della poesia è un vero colpo d’ala, un ulteriore esempio di come al Nostro piaccia coniugare poesia e filosofia, descrivendo due certezze:

il vissuto è certo

e

i ciclamini spunteranno,
lì, nell’angolo,
ogni volta
come fosse la prima volta

e un segreto

non fare niente ed aspettare.

Buona vita a tutti.

d.Max
Novanta

Non sai,
tu forse non sai
che non ho più vento nelle scarpe
ma solo scorza di limone
per quando i tuoi pareri
uccideranno le forme,
mentre io fingerò d' ascoltare;
ci sarà la brina,
a sciogliersi dagli embrici consunti,
a dar ragione al tempo,
quella stessa brina
che un giorno battezzò il mio capo,
fino al più castano dei capelli,
cavalli assonnati d'amore
perduti nel tempio d'estate,
fino al più giovane buonumore,
governo di sentimento
quello più fesso,
che colpisce al cuore
dai quindici anni ai venti;
quello che non dà respiro e tregua
ad un tormento.
Come un'assenza che non trova pace
o un sottosuolo che non sa di luce.
Come un futuro pesante di storia
sorpreso a rivendere il tempo,
frutto maturo sposato alla terra
o foglia distratta assetata di vento?
Qual'è il problema?
Non lo so,
perchè il sapere è un limite;
ti coglie di sorpresa,
sena preavviso.
Sarebbe bello cominciar daccapo
ma gli anni son pesanti.
Rimetterli, uno ad uno,
al proprio posto
è una fatica.

Sai qual'è il segreto?
non far niente ed aspettare,
tanto il vissuto è certo
e i ciclamini spunteranno,
lì, nell'angolo,
ogni volta
come fosse la prima volta.
...
Sai qual'è il segreto?
non far niente ed aspettare,
tanto il vissuto è certo
e i ciclamini spunteranno,
lì, nell'angolo,
ogni volta
come fosse la prima volta."

per te!
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