E’ un’anima asciutta quella che guarda il cielo
in cerca di ciò che manca perché

l’ amore è un firmamento immaturo

dove non c’è solo pienezza ma anche vuoto, assenza
(l’assenza è segno di realtà).
E soffrire questa assenza è un crogiolo che prepara il nostro destino,
che dilata spazi per accogliere

… stelle,
cadenti ad una ad una
nel luccichio degli occhi

ma quali occhi?
Ho occhi che si rifiutano alla chiarezza, a chiudere le cose nei loro perimetri.
Preferisco la loro ostinazione a voler vedere doppio nel mondo,
a intersecare linee tra le trame a volte troppo precise dei fatti.

Questo può essere un

Conforto ad una lacrima
e preludio ad un sorriso mio per te

perché ho da sempre rinunciato alle geometrie perfette,
all’illusoria esattezza dei teoremi.

Si può morire senza sapere perché
ma non si può vivere senza sapere per chi

per te che riempi il mio sapore,
anche quando non ho fame.

d.Max

...non riesco ad afferrare bene la tua analisi, d.max!

Il fatto è che la mia non voleva essere un'analisi, ma un dire a voce alta che pensieri mi aveva suscitato questa bella e dolce poesia.
Soprattutto l'immagine del firmamento immaturo mi ha fatto pensare il fatto che l'amore sta nella pienezza ma, a volte, anche nell'assenza (per questo ho richiamato la frase di Se con un t'amo). Quando l'amore dà afflizione invece che gioia, non è che non ci sia amore; quando l'anima si sente prosciugata invece che inondata dall'amore, non è che l'amore sia finito. L'amore sta giustappunto in quella afflizione e in quel senso di ustione interiore.

Le immagini che seguono, quelle dell'arcipelago di stelle che cadono giù, mi aveva fatto pensare che forse quel firmamento non è quello del cielo, quello "sopra di noi": si tratta invece del nostro firmamento interiore, dove non vi è la "sfera delle stelle fisse", ma dove invece le stelle si comportano in modo strano. Possono essere viste da me e non da un altro; sono stelle che sorgono, spariscono per poi comparire di nuovo; sono stelle che a tratti si muovono e a tratti stanno ferme.
Queste stelle che cadono nel luccichio degli occhi testimoniano allora di una seconda vista: avete osservato che quando sui nostri occhi luccica una lacrima, la visione del mondo si fa tremolante e insicura?
Eppure è forse quella seconda vista, quel modo "altro" di vedere le cose che a volte ci salva, essendo conforto e preludio.

Solo a questo punto sorge la vera stella che è il "tu" dell'amore: quel "tu" assente forse all'inizio, ma proprio per questo presente. Non avete mai fatto l'esperienza di avere l'impressione di conoscere la persona che amate da sempre? Per cui la vostra conoscenza non è stata in realtà un incontro ma un ricordare qualcosa di già visto?

E' qui che ci si rende conto che in fin dei conti non importa che l'amore sia un firmamento immaturo: perchè non è questione di calcoli esatti e di geometrie perfette, ma piuttosto dello stupore di ricordare un sapore, uno di quei sapori magari così familiari quando si era bambini ma poi che si sono perduti. Invece appare lei e... ohp! quel sapore ti ritorna alla mente, riavvicini un gusto per cui non c'è davvero bisogno di aver fame.

Beh, spero di essere stato un po' più chiaro, anche se non credo che la chiarezza sia un valore assoluto. A volte basta l'evocazione!

Buona vita a tutti.

d.Max

caro d.max

molto bello il tuo messaggio

Per l'ennesima volta sei riuscito a stupirmi!E' un intervento assolutamente sublime!Davvero!Rispecchia tutto quello che accade quando c'è l'amroe!Sembra di conoscersi da sempre,si dicono le parole in contemporanea e basta uno sguardo per capire i pensieri dell'altro!
Sembra di ricordare qualcosa di già accaduto!Ma non è così:semplicemente si capisce che la persona che si ama vive in sincronia con te!
Non c'è sentimento più bello dell'amore!
Mi ha scritto una volta una persona a me cara:
"L'amore è la più bella poesia scritta da Dio"
....Sempre Sempre!
Maura