Sensazioni e pareri scaturiti dalla lettura e dall’analisi delle poesie contenute nel libro scritto da Mango.
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Mi ha molto colpito questa poesia e soprattutto questa immagine della "canzone ferita che zittisce il cielo".
Mi ha fatto ripensare a una delle canzoni che amo di più e che, in un certo senso, è una "canzone ferita": Primavera. Mi ha fatto ripensare a questa canzone che parla della ferita portata dalla separazione da una persona, separazione che diventa una vera e propria lacerazione proiettata nel cielo.
Davvero le ferite, le più varie della vita, sono lacerazioni che zittiscono il cielo. E che si dovrebbe dire in questi casi?

La poesia fa capire che l'unica cosa da fare è vivere nel silenzio un'attesa, un amore, accogliere con grande capacità di ascolto quel sottile

lamento d'amore
ormai sottopelle.

E' appunto la sublime poesia del silenzio, aspettando magari, come dice la canzone Primavera, che il cielo

ritorni stellare
così bello da guardare
che commuove fino a qui.

Buona vita a tutti.

d.Max

d.Max vorrei ringraziarti per le belle parole, mi hai fatto venire la pelle d'oca, e non è poco per me visto che mi emozionano poche cose nella vita..le mie bimbe e Pino (il resto passa in secondo piano al confronto).
Le poesie di Pino non sono facili da capire, ma da subito mi hanno dato tante emozioni, ti fanno capire l'amore per le cose e per le persone, e nel mondo in cui viviamo ne abbiamo tanto bisogno.

QUANDO d.Max INTERVIENE NEI DIVERSI TOPIC IO NON HO PIU' IL CORAGGIO DI SCRIVERE, LE SUE PAROLE MI IPNOTIZZANO E NON RIESCO A FORMULARE UNA FRASE DI SENSO COMPIUTO.
QUINDI EVITO ANCHE PERCHE' FAREI FIGURACCE PESSIME.
...il mio terrore spesso, come ho già confessato a don max,è che nel spiegare le mie emozioni...mi sale la paura di banalizzarle...pooichè non esistono parole per parlare di loro...così personali...


marianna

Ringrazio chi ha espresso i suoi apprezzamenti e voglio incoraggiare chi, come Marianna e Lela, dice di trovarsi in imbarazzo a esprimere le proprie emozioni. Avete ragione: esprimere le proprie emozioni significa avere il coraggio di esporsi, come ha detto anche Mango in un passaggio della conferenza di Napoli. Ma se lo fai (cito ancora Pino che a sua volta citava Neruda, se non erro) è solo perchè vuoi cantare e speri che gli altri cantino con te. Questa, nel nostro "malamente mondo", mi sembra una valida alternativa.

Buona vita a tutti :D

d.Max

Anche in questa stessa poesia Mango allude alla smisurata profondità ed estensione del dolore, che riempie il silenzio, perché forse la parola non può contenerlo. Tra l'altro, se ci fate caso, Pino usa la parola sia nelle poesie sia spesso nelle sue canzoni per auspicare un ritorno alla forza primigenia delle emozioni, alla radice ancestrale dell'esistenza, nella sua pura passionalità, nella sua semplicità, nella sua maestosità. Nelle sue parole ci sono sentimenti forti, c'è anche la voce del sangue e della terra. Il dolore più forte zittisce il cielo, che resta sgomento, ma zittisce anche l'uomo, lo annienta e annichilisce. Mi vengono allora in mente dei versi di Pacifico, di una canzone appunto dedicata ai molteplici valori de "Le parole":"[le mie parole]sono andate a dormire, sorprese da un dolore profondo, che non mi riesce di spiegare".

Già dalle prime parole questa poesia evoca nella mia fantasia il lamento accorato di un dolore senza nome, di un nulla che ci riempie, di un silenzio che ci assorda.
L'ala spezzata mi fa pensare alla forza che ci viene a mancare nel momento buio della separazione, quando desideriamo soltanto che il buio ci accolga e plachi per pochi attimi l'angoscia che incatena i giorni al ricordo di ciò che non è più.
Piove piove piove...non mi conduce ad un'immagine di tristezza, ma alla purificazione, alla rinascita, alla gioia che tornerà a farmi sorridere e sognare, alla fede che mi restituirà l'anima liberata dal dolore che trova ancora una volta la forza di rialzarsi.
Buona notte!

Annapaola

La mia riflessione su questa poesia mi serve poi per allargare i miei piccoli orizzonti, per appassionarmi ad altri autori, per arricchirmi, per "condividere" e ricercare queste emozioni, che ci sono e che vivo, ma che non so ovviamente concretizzare, in atri scritti, in altre opere che a scuola purtroppo non ti fanno mai leggere. Proprio stamani mi è capitato di leggere una poesia di Hikmet, che si intitola "pioggia d'estate" e in questi ultimi versi ci ho ritrovato il "mio" significato di "una canzone ferita" :

pioggia d'estate cade dentro di me
senza rinfrescare la mia tristezza

pioggia d'estate cade dentro di me
all'improvviso e all'improvviso s'arresta
il peso dell'afa è rimasto dov'era
al termine delle grosse rotaie
arrugginite.

Il fatto di non addentrarsi nell'analisi di un testo, non è per me paura di espormi o mancanza di coraggio per sostenere le mie idee, ma semplicemente la mia interpretazione è solo mia!
Un bacio monia

Molte volte abbiamo bisogno di ridimensionare la nostra vita ancor più in quei particolari momenti che non sappiamo gestire ,
colti di sorpresa ed impreparati non abbiamo la forza di reagire ma vorremmo fortemente farlo,
quella voglia di dire ed interscambiare con il mondo non ha voce .
Soltanto gli occhi rubano quel po’ che rimane da vedere ,
cercano di consolare l’anima affinché riemetta i primi suoni ,
in una canzone di vita e di speranza .
Il silenzio racchiude forse la grande coscienza dell’uomo ,
la sola unica e vera nel cui abisso siamo soliti sprofondare ,
per curarci dai nostri mali .
Il silenzio dell’uomo è vero zittisce il cielo,
il grido del silenzio lo ode soltanto il nostro Dio ,
unico conforto inavvertitito, carezza sui nostri corpi,
sconfitti d’amore .

Ciao a tutti .

Emanuele 77
Mentre molti sono in vacanza a godersi giusti momenti di ricarica,io mi stò assaporando giornate tranquille nel mio paese leggendo e facendomi tenere compagnia dalle splendide poesie di Pino.Da alcuni giorni mi sono fermata a riflettere su"canzone ferita".Intensamente vera.Chi non ha mai avuto "canzoni ferite" da farci stare male da lasciarci senza parole o forse dopo averne spese tante lasciare il posto al silenzio?
Il silenzio che è diventato l'unico amico che riempe le giornate.Poi questo silenzio lo ci "s'accuggia sotto un'ala spezzata" come per proteggerlo dagl'altri pronti a giudicare senza mai aiutarti e per proteggere noi stessi,come se nascondendolo sotto un'ala,in un angolino ci facesse stare meno male.
"Piove,piove,piove,piove....."Lacrime,lacrime a volontà per ritornare al silenzio mentre nessuno si accorge che in quel silenzio affogi un dolore immenso.
Quante verita nelle poesie di Pino e come ha detto lui"pozzi senza fondo dove trovarci sempre cose nuove".
Non da meno sono le fotografie che ha voluto alternare alle sue parole.Quale messagio ha voluto trasmetterci?Non sono di sicuro scelte casualmente.
Chiari e scuri come la vita,panni puliti stesi,scale,punti di luce intensa.Bella la stada dritta con il cielo terso e ai lati panni sui fili a farsi accarezzare dal vento,così dovrebbe essere ogni giorno della vita,o il pino marittimo accanto a un piccolo casolare circondato da una distesa infinita di fiori gialli intenso da far male agli occhi.Guardando questa foto a due pagine vedo il pino marittimo come il "nostro" con quella casa vicina come la sua compagna e i fiori siamo noi,il suo affezionato pubblico,che circondandolo gli regala luce e quelle leggere nuvole in alto occhi discreti di persone a Pino care che l'accompagnano nella sua crescita terrena.Meravigliosa anche l'altra foto in bianco e nero percorsa da mille righe che si estendono in ogni direzione eppure tutte convergono in un unico punto,il centro di tutto Dio.
Ogni poesia e fotografia ci si potrebbe scrivere all'infinito.Ma non posso non ancora soffermarmi su una ancora soltanto quella che per me emoziona di più.Intensa da brividi.
Una bicicletta appogiata a un muro un po vecchio,scrostato,ruvido una piccola scala di alcuni gradini di pietra frastagliata dal tempo e poi l'ultimo gradino leggermente più grande con un piccolo gradino in un lato da potercisi sedere sopra appoggiata a una parete con una luce intensa al centro.Guardando intesamente quella luce e come se ci catturasse e mi facesse entrare al di là del muro.Sono rimasta affascinata da quante cose sinboliche racchiude quest'immagine.E poi come non notare il disegno di Angelina.Pulito,lineare come solo un bimbo piccolo può fare,ma quanta intesità in quello sguardo,triste si,rigato di lacrime ma negl'occhi c'è un cuore che fa ben sperare.
Forse mi sono dilungata un pò troppo.Saluto tutti in particolar modo "cuore" che conosco personalmente e che qui scrive assiduamente,Don Max che non conosco,ma(penso che sia stato lui) ho intravisto al raduno e mi sono pentita di non aver avuto il coraggio di presentarmi per conoscerlo,perchè le sue parole sono così intense da intravedere una bellisima persona da arrichirci di tante belle cose compresi i sentimenti quelli che la vita con i suoi ritmi fa perdere per strada o per pudore di non essere capiti non esterni.
Grazie di avermi voluto leggere,un caro saluto a tutti.
Scusate per gli errori.
Antonella.

Ti abbraccio Antonella.. :wink:

Ciao Coccinella!
Quando ti leggo rimango senza parole....
Bellissimo il tuo pensiero sul silenzio, mi ci ritrovo perfettamente.
Il silenzio, sia per affogare il dolore ma anche per ascoltare le emozioni, belle, della nostra anima.
Quel disegno che tu citi, della piccola Angelina, anche a me a commosso parecchio: nel suo "silenzio" di parole, con una semplice immagine, ha saputo rappresentare il dolore e la speranza...
Questa è la meraviglia dei bambini del resto!

Mi raccomando, scrivi ancora!!! :wink:

Angela

Bellissime le tue parole Coccinella.
Hai parlato così bene del silenzio: tutte le foto mi trasmettono la pace e la calma del silenzio. E’ come se tutto quello che è raffigurato nel libro sprigionasse quella interiorità che solo il silenzio è capace di far riaffiorare dentro di te.
La paragono all’armonia silente che regala il mare o la notte quando ti apre il suo vero cuore.
Il silenzio è quel vuoto armonico in cui ogni suono vero nasce e ritorna, in cui ogni sé è scritto e cancellato e dove ogni cosa è veramente essa, è essenza.
L’atmosfera che ti fa strisciare fuori dall’oscuro e soffocante mondo fatto di parole dette solo per apparire e poi gettate al vento, per passare alla luce e all’aria sublime libera del sé.
Per la nostalgia di questa essenza penso che il parlare è il più delle volte una bugia onesta, mentre il tacere è una nuda verità.

Il disegno di Angelina, come tutte le espressioni veramente artistiche dei bambini, è raggiante bellezza rara, perla del candore di tanti piccoli amici dai quali c’è sempre da imparare e da scoprire quello che in noi è dimenticato. Il ritornare bambini in ogni scelta della vita, in ogni passo della nostra vita, in ogni piccolo slancio d’affetto quotidiano verso tutti anche quelli di cui non si conosce il nome.
Cuore, sono d’accordo con te,"silenzio" di parole, con una semplice immagine.

Licia

Io, invece, nel disegno della piccola Angelina, leggo tristezza! Non mi viene che pensare altro, se non alla tristezza che mi trasmette! E' un' immaggine nostalgica; mi fa riflettere e pensare! Di chi sono e per chi sono quelle lacrime ,su quegli occhi verdi di speranza..... ma tristi! ............E il silenzio che sento in qell' immagine viene spezzato dalle mie domande curiose! Mi piace molto guardare la mia bambina quando si esprime con i colori e ne colgo l'essere innocente che è !...........E quando nei suoi disegni riesco a scorgere quel sole giallo, luminoso che sorride, lì mi ritrovo e mi dico: questo sole sono io! Credo che lei mi veda così!

Su questo hai ragione Francesca: perchè quelle lacrime? di chi sono?...
Le domande così come le risposte, però, possono essere le più diverse...
Il meraviglioso, a mio parere, un pò come per le poesie, è che ci si può vedere cose diverse.
Possono essere lacrime di dolore così come di felicità.
Nei disegni dei bambini, come il tuo esempio, spesso c'è felicità, mondi immaginari, o comunque visioni del mondo che a noi paiono assurde ma che forse sono la vera proiezione della realtà....
Io mi soffermo sempre con grande piacere a guardare i disegni dei bimbi delle mie amiche, per esempio. "Vuoi vedere i miei disegni?" con orgoglio te li mostrano...a chi non è mai capitato? Altra cosa curiosa è che non sempre ti danno delle spiegazioni( a meno che non glielo si chiede, a volte facendo la figura degli stupidi!): evidentemente è tutto così chiaro, siamo noi che non "vediamo", oppure il segreto è che ognuno ci può vedere quello che vuole!
Non sono una pedagogista "nè" (tipica espressione torinese...)! magari ho detto un mucchio di stupidaggini...

Tornando invece, al discorso sul silenzio, mi piace molto la definizione di "vuoto armonico" di Licia.
Una delle più belle esperienze della mia vita l'ho avuta proprio assaporando il vero silenzio nel deserto australiano: l'assoluta assenza di rumore, non un volo d'uccello, non una foglia che si muove, il nulla per km e km....al solo pensiero potrebbe venire l'angoscia, invece ti ritrovi in una pace assoluta con il mondo e con te stesso. In quel momento neppure le parole hanno senso: io e il mio compagno ci siamo ritrovati contemporaneamente ad godere di questo silenzio senza scambiarci una parola...
Ovviamente nella vita di tutti i giorni è pressochè impossibile trovarsi in questa dimensione, ecco che a quel punto si può ricercare quel silenzio interiore e trasformare il dolore, l'angoscia in qualcosa di positivo per la propria ricerca interiore....

"Canto senza voce, per me
dal silenzio a un bacio
non è mai una croce"

Angela
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