Sensazioni e pareri scaturiti dalla lettura e dall’analisi delle poesie contenute nel libro scritto da Mango.
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Qual è il tuo nome?
Pelle di luna
tra lenzuola che sanno di mattino
appena dipinto sul muro?
o sorriso spalancato
su denti di corallo bianco
intenti a saggiare le mie ciglia?
Qual'è il tuo nome?
profumo di sushi e wasabi
in un venerdì di primavera
nuova di maggio?
o rumore di foglie verdissime,
cucite a tappeto,
guidate da mille fontane di creta,
riunitesi in coro
a formare un accordo di quinta?

arpa mia, son io che ti suono,

nel respiro più caldo
dei tuoi fianchi
sollevati a seguire il mio buon
risveglio,
quando io sono te
e tu sei me
e il giorno si addormenta
sulle ginocchia della notte.
Qual è il tuo nome?

Se una nuvola potesse
raccogliere i pensieri di un uomo ,
cadrebbe su di me né più e né meno
di come io cado in te
quando mi pensi.

Effettivamente questa poesia va ascoltata, gustata interiormente e lasciata così come è. Ci sto meditando su da vari giorni, ed è sempre il susseguirsi delle immagini, delle sensazioni, prima tattili (pelle di luna), poi "olfattive" e infine uditive, che mi convolge e trascina.
Non è forse importante sapere di chi o di cosa si voglia sapere il nome. L'importante è che tale realtà, qualunque cosa sia, diventa canto interiore, melodia personale, dal tocco delicato e celeste (l'arpa è strumento che "costringe" a guardare in alto!). Uno strumento e una musica che conosce le pieghe più intime del cuore e della memoria e che crea uno spazio di libertà per accogliere un'altra vita

quando io sono te
e tu sei me.


Buona vita a tutti.

d.Max

P.S. Pino ha spesso sorpreso noi suoi fans (almeno io sono stato sorpreso) per il fatto che il "tu" cui si rivolge nelle canzoni e nelle poesie non è sempre il "tu" della persona amata: a volte è il "tu" del suo pubblico (Disincanto); a volte è il "tu" della sua anima (Io ti vorrei parlare). Non è mai una cosa scontata: anche Mediterraneo che, apparentemente, è solo una canzone che esprime la bellezza del nostro mare, negli ultimi tours è stata reinterpretata da Pino come la canzone del mare della fantasia, quindi dell'introspezione. Forse anche in questa poesia il "tu" non è così scontato, anche se magari è importante sapere ciò cui Pino si riferisce, ma ancora più importante è che le sue parole tocchino l'anima di noi tutti.

:) Grazie d.Max della bella spiegazione :) quando leggo le Poesie di Pino
sono coinvolta da mille pensieri che non riesco ad esternare...o probabilmente se esternati troppo surreali da poter scrivere..
Per questo prediligo il silenzio ,esso e parola di fronte all'arte.
Saluti Rosa

Leggendo più volte questa poesia ho sempre di più la sensazione che si riferisca al destino.
Proprio il titolo mi fa pensare all’annosa questione se l’uomo possa essere o no l’artefice del proprio destino. Per me senza dubbio l’uomo è il conduttore del proprio destino, è colui che muove i fili della propria vita.
L’arpa della propria esistenza è suonata dall’uomo; di conseguenza tutto perde identità.
Nella poesia alla domanda “qual è il tuo nome”? seguono due opzioni. Una è più, per così dire, umana es. il cibo, l’altra, invece, è più trascendentale, es. il rumore di foglie verdissime” cioè il disegno più bello della mano divina, la natura.
Quando si agisce molte volte ci chiediamo se dobbiamo agire seguendo l’amor proprio o tenendo presente l’amore per gli altri?
L’arpa è suonata “dai pensieri di un uomo”, che segue e modella all’unisono il suo destino che è unico - duplice, senza colore, senza nome quello “del me in te” chiamato amore.
Allora penso proprio che le decisioni seguano sempre e tengono sempre presente l’amore di chi ci è accanto, che è allo stesso tempo amore universale per tutti gli altri.

Licia

A me da la sensazione di un momento di grande intimità con il proprio amore, un momento che provoca sensazioni uniche, che lui paragona al movimento delle foglie al profumo di un cibo lontano come il sushi e il wasabi che sanno essere particolari e ricercati.
L'arpa è il corpo della propria compagna che c'è quando lui si sveglia al mattino dandogli sicurezza e serenità.

Anch'io, come d.Max, sono trascinata dalle miriadi di sensazioni che questi versi mi evocano, qualunque sia il nome che si vuole conoscere.
E' comunque amore: amore che assume varie forme, che rimanda a mondi lontanissimi o vicinissimi, amore che sa di antico e di nuovo, amore che ti innalza verso cieli sconosciuti o ti inabissa in sensazioni primordiali, che separa (sono io che ti suono), e che unisce (quando tu sei me e io sono te). Qual'è il tuo nome? Amore.

Annapaola
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