"Il digiuno mio di te
è stato il tuo tempo perso.
Delle mie mani tra i capelli
voglio fartene un ricordo facile all'usura.
Non voglio più la polvere delle tue scarpe
nè rumori
sopra i tuoi silenzi.
Non voglio solamente respirar di te il respiro
nè
praticare l'ostia del tuo altare.
Ma ateo,
d'un riverbero lontano,
consumerò il mio pasto,
solo,
come belva ormai sazia,
non più affamata dal peccato.
Imbiancherò le mani e il corpo,
più consapevole del mio fare
che del mio dire
e non ci sarà di mezzo il cuore
ma volerò volandomi più in alto dell'altura,
più in cielo del cielo,
più luccichio del luccichio lontano,
la punta
di un puntino
appuntitissimo
fino a non toccar più il foglio su cui scrivo,
fino a sparire,
fino a non pensarti più."
Quella punta di un puntino appuntitissimo racchiude in sè mille parole...
Angela
è stato il tuo tempo perso.
Delle mie mani tra i capelli
voglio fartene un ricordo facile all'usura.
Non voglio più la polvere delle tue scarpe
nè rumori
sopra i tuoi silenzi.
Non voglio solamente respirar di te il respiro
nè
praticare l'ostia del tuo altare.
Ma ateo,
d'un riverbero lontano,
consumerò il mio pasto,
solo,
come belva ormai sazia,
non più affamata dal peccato.
Imbiancherò le mani e il corpo,
più consapevole del mio fare
che del mio dire
e non ci sarà di mezzo il cuore
ma volerò volandomi più in alto dell'altura,
più in cielo del cielo,
più luccichio del luccichio lontano,
la punta
di un puntino
appuntitissimo
fino a non toccar più il foglio su cui scrivo,
fino a sparire,
fino a non pensarti più."
Quella punta di un puntino appuntitissimo racchiude in sè mille parole...
Angela