Sensazioni e pareri scaturiti dalla lettura e dall’analisi delle poesie contenute nel libro scritto da Mango.
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Immagine


L’immagine che mi è rimasta di te
è quel tuo profilo tra i gerani,
mentre, pensosa e carica di rughe,
guardi lontano.

I melograni non sanno più parlare di te,
non sanno se elogiarti o confondersi.
Sotto il fico si son distratti i vermi
ascoltando il silenzio che nasce dalle scarpe
e i giorni di dentro,
legati di spago a mille ortensie rapaci
sul santo ricordo,
anch’esso fatto di vita
vissuta con rabbia e con amore,
come stelle affogate d’amore.

Amore per quei figli,
che tanto ti hanno amato,
non come martiri in guerra
ma come case bisognose di tetti.

Amore per un uomo
che tanto ti ha dato,
ma tanto ti ha preso,
dal cuore fino alla solitudine,

quella del tuo profilo tra i gerani,
mentre pensosa e carica di rughe,
guardi lontano
fin dove il tempo
non ha più tempo per te,
fin dove è più difficile soccorrere la luce
che perde nel confrontarsi col mondo degli uomini.


Questa poesia è una tra quelle che amo di più del primo libro.
Le sensazioni che suscita in me sono di nostalgia nel ricordo struggente di una persona tanto amata che ci ha lasciato. Quando abitavo nella mia vecchia casa avevamo quattro scalini davanti al portone e d’estate erano sempre pieni di vasi di gerani. La persona addetta alla cura di questi fiori era mia nonna che viveva con noi. Io avevo un rapporto speciale con lei e spesso ci sedevamo davanti casa sui gradini in mezzo ai fiori a parlare, mi ricordo che le raccontavo tutto e lei mi dava dei preziosi consigli.
Questa bellissima poesia evoca in me sentimenti di tenerezza, mi fa ricordare mia nonna, appunto, anche lei vedova e con una vita tanto dura e sfortunata, ma nella sua vecchiaia è stata serena, perciò i miei ricordi sono molto belli e dolci.
Leggendo questi versi si percepisce un amore immenso in un ricordo vivissimo, un amore che, come ho detto per l’altra poesia, non muore con la morte fisica di una persona, non si affievolisce minimamente, ma continuerà sempre a vivere nel ricordo in eterno.
La frase che più mi ha colpito è “figli… come case bisognose di tetti”, molto bella questa similitudine.
Cinzia

Tra le diverse poesie di Pino presentate ammirevolmente da Cinzia (carissima, sempre grazie!), questa lirica – lo confesso senza peli sulla lingua – è quella che più mi piace.
Per la limpidezza e scorrevolezza di scrittura, per la profondità e intensità emotiva. Estrapolare qualche verso per sottolinearne la bellezza sarebbe impresa ardua e probabilmente iniqua nei confronti di quei versi eventualmente “trascurati”.
La prima quartina è all’insegna del “ricordo”. Questo dono – quello del ricordo – è uno dei più belli che Dio ci abbia mai elargito. Il ricordo, la memoria, sono davvero delle pepite preziose e insostituibili.
E’ un ricordo carico di struggente nostalgia, è vero. Un ricordo malinconico e doloroso. Che impetuoso ritorna nella parte finale della lirica.
Geniale e arguta la metafora “…case bisognose di tetti”.
Toccanti e implacabili i versi finali che riporto, testualmente e integralmente, tanto sono belli e duri allo stesso tempo:

“quella del tuo profilo tra i gerani,
mentre pensosa e carica di rughe,
guardi lontano
fin dove il tempo
non ha più tempo per te,
fin dove è più difficile soccorrere la luce
che perde nel confrontarsi col mondo degli uomini”.

La poesia, in generale, è una carezza ai sentimenti più reconditi dell’animo umano.
In questa, le espressioni “carica di rughe”, “fin dove il tempo / non ha più tempo per te”, “difficile soccorrere la luce”, sono turgide di cinismo, una sonora sberla al cuore. E le poesie che, sovente, raccontano l’immaginario, in questo caso, icasticamente, raccontano il reale, la realtà, talvolta persino dura da digerire.
Pino ha efficacemente descritto un anfratto di vita reale, di vita interiore.
Una vita che può essere anche la nostra.
Complimenti, artigiano della parola che canta e che declama la vita fatta di chiaroscuro!

Michele.

Bella poesia, travolgente tra il passato e i ricordi.
Un pò una sorte di foto in bianco e nero dove solo il colore dei gerani riaffiora fra i ricordi!
Peccato solo che sono allergico ai gerani, in questo periodo giro con una mascherina anti-geranio:-(
Ciao a tutti.....
Grazie Cinzia per le tue perle...è bello scoprirsi!

Questa poesia mi ha fatto piangere....lo dico subito per stemperare l'emozione che trabocca dal mio cuore in questo momento preciso!
E come per demonizzare il fantasma di un'assenza che dura da un po dico subito che questi versi hanno dato vita all'immagine di mia madre,che tante volte ho visto sul balcone della mia camera di bambina,annaffiare e curare con tanto amore i suoi gerani,potarli quando era il tempo propizio,levare le foglie secche ancora vicine ai rami,cambiar loro i vasi quando eran cresciute,spazzare il balcone quando i loro petali,con il vento,lo avevano ricoperto!
E osservavo il suo profilo "mentre pensosa e carica di rughe" guardava lontano con gli occhi dell'anima e sentivo col mio cuore "il silenzio che nasce dalle scarpe e dai "suoi" giorni di dentro,legati di spago a mille ortensie rapaci sul santo ricordo,anch'esso fatto di vita vissuta con rabbia e con amore."
E con il silenzio hai sempre dimostrato l' amore per quei tuoi figli che tanto ti amano come case bisognose di tetti.
E per un uomo,mio padre,che tanto ti ha preso,dal cuore,alla libertà di pensiero(ecco il riferimento ad AI TUOI SOGNI)fino alla solitudine.....della quale anch'io,probabilmente, son responsabile!
Ed ora son qui,che vivo del ricordo di te,di quel "tuo profilo tra i gerani,mentre pensosa e carica di rughe,guardi lontano fin dove il tempo non ha più tempo per te...."......
Avrei voluto un giorno di sole da passare in spensieratezza assieme a te.....ora mi rimane il ricordo mio di te,delle tue divertenti lettere che mi donavano un sorriso quando il mio viso non conosceva più quell'espressione....

Perdonami se ti ho "regalato" giorni poco felici.....spero che un giorno la mia serenità sia completa assieme a te!

Mi manchi tanto....

Con amore,tua figlia Maura

questa poesia è legata a un ricordo bellissimo......
a una presentazione del libro...piccola introduzione di Pino e poi la lettura di una ragazza mentre Pino a testa china ascoltava per poi sollevare lo sguardo a lettura finita e vederlo con quello sguardo pieno di commozione .......mi si è stretto il cuore innondato da una tenerezza infinita.....

Struggenti ricordi, che ora vivono solo nella mente e nell'anima...
Volti che riaffiorano, come fiori tra i fiori e lasciano addosso il profumo dell'esistenza,
vissuta nell' apoteosi di un epoca priva di insidie, quando l'arroganza della gioventù,
reputava eterno uno stato di estasi, consacrato dalle protettive ali degli adulti.

Lory
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