SA DI FULIGGINE
Sa di fuliggine quel vespro d’ottobre
e di castagne sulla brace
il tuo bacio.
Nascere su di te
fenicottero di palude dal rosa accennato
e morirne poi di te
forestiero e complice.
E’ il tuo calcagno
radice del mio universo,
sostegno e vittima sul mio petto,
lasciato in pasto al desiderio del seno tuo,
turgido e grave d’amore per me.
Sa di fuliggine quel vespro d’ottobre
e di castagne sulla brace
il tuo bacio.
-------------------------------------------------------------------------------------
La poesia “fotografa” sempre un’emozione. Che diventa eterna, ma mutevole.
Ciò che è valido oggi, probabilmente non lo sarà domani.
La poesia non è mai una spiegazione, ma una nostra impressione. E’ la geometria di un gesto, quello del nostro cuore e della nostra mente. E ci vuole, a mio parere, una parsimonia di parole.
Come d’altronde facciamo noi che commentiamo i versi di Pino, qui.
Ed è sempre bello donare un pezzo del nostro cuore, della nostra sensibilità…
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Dopo questa breve e doverosa premessa, ecco il mio “scatto” fotografico.
Questa lirica, per me, è passionale, soprattutto in riferimento al verso
“lasciato in pasto al desiderio del seno tuo”
e della terzina iniziale (che si ripete nel finale).
“Castagne sulla brace” sta a significare, per me, ardore e passione,
amore vorace e travolgente
nel “tuo bacio” uno dei momenti più intimi e più coinvolgenti in una coppia.
E’ inno all’Amore, è inno di Vita
nonostante il titolo della poesia sia fuorviante…
Michele
Sa di fuliggine quel vespro d’ottobre
e di castagne sulla brace
il tuo bacio.
Nascere su di te
fenicottero di palude dal rosa accennato
e morirne poi di te
forestiero e complice.
E’ il tuo calcagno
radice del mio universo,
sostegno e vittima sul mio petto,
lasciato in pasto al desiderio del seno tuo,
turgido e grave d’amore per me.
Sa di fuliggine quel vespro d’ottobre
e di castagne sulla brace
il tuo bacio.
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La poesia “fotografa” sempre un’emozione. Che diventa eterna, ma mutevole.
Ciò che è valido oggi, probabilmente non lo sarà domani.
La poesia non è mai una spiegazione, ma una nostra impressione. E’ la geometria di un gesto, quello del nostro cuore e della nostra mente. E ci vuole, a mio parere, una parsimonia di parole.
Come d’altronde facciamo noi che commentiamo i versi di Pino, qui.
Ed è sempre bello donare un pezzo del nostro cuore, della nostra sensibilità…
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Dopo questa breve e doverosa premessa, ecco il mio “scatto” fotografico.
Questa lirica, per me, è passionale, soprattutto in riferimento al verso
“lasciato in pasto al desiderio del seno tuo”
e della terzina iniziale (che si ripete nel finale).
“Castagne sulla brace” sta a significare, per me, ardore e passione,
amore vorace e travolgente
nel “tuo bacio” uno dei momenti più intimi e più coinvolgenti in una coppia.
E’ inno all’Amore, è inno di Vita
nonostante il titolo della poesia sia fuorviante…
Michele